La RAI - Radiotelevisione Italiana, abbreviata spesso in RAI, è la radio e televisione di Stato italiana, cioè la società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo italiano. È una delle più grandi aziende di comunicazione d'Europa: opera, oltre che nel settore televisivo e radiofonico, anche in quello editoriale e cinematografico.

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RAI
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Storia della radio e della televisione

Come radio e televisione di Stato la RAI ha degli obblighi di legge consistenti nel produrre trasmissioni di servizio e di pubblica utilità in una percentuale oraria prefissata. La RAI riscuote, tramite lo Sportello Abbonamenti TV, il "canone televisivo", una imposta sul possesso di qualsiasi apparecchio atto, o adattabile, alla ricezione di programmi televisivi.

Delle tv pubbliche europee, è quella con lo share maggiore (45%) per due motivi: la presenza di tre reti e la presenza di un unico concorrente principale (pure con tre reti), Mediaset, avente circa lo stesso share.

File:Rai.gif
Logo della RAI in uso fino al 2000

La nascita dell'azienda è legata ad un provvedimento normativo: il Regio Decreto 1067/1923 affidava allo Stato l'esclusiva sulle trasmissioni radiofoniche da esercitare tramite società concessionarie. È così che nel 1924 nasce l'azienda che oggi conosciamo come RAI - Radiotelevisione Italiana, sotto il nome di URI - Unione Radiofonica Italiana, dalla fusione tra la società Radiofono di Guglielmo Marconi e la SIRAC, creata per volontà del primo Ministro delle Comunicazioni d'Italia Costanzo Ciano.

Quattro anni dopo, nel 1928, l'URI viene trasformata in EIAR - Ente Italiano Audizioni Radiofoniche. Il 26 ottobre 1944 l'EIAR assume la nuova denominazione RAI - Radio Audizioni Italiane passando alle dipendenze del Ministero delle Poste. Il 10 aprile 1954, in seguito alla partenza del servizio televisivo regolare avvenuta il 3 gennaio 1954, la RAI - Radio Audizioni Italiane si trasforma definitivamente in RAI - Radiotelevisione Italiana.

Ordinamento

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La RAI è governata da nove membri del Consiglio d'Amministrazione: sette consiglieri vengono eletti dalla Commissione parlamentare di vigilanza, due consiglieri vengono indicati dal Ministero del Tesoro che è il maggiore azionista della RAI. I membri del Consiglio d'Amministrazione hanno un termine di mandato di tre anni anche se possono essere nominati di nuovo.

Tra i consiglieri di sua nomina, il Ministero del Tesoro indica il Presidente del Consiglio d'Amministrazione. Per insediarsi il Presidente deve ottenere un voto di gradimento da almeno due terzi dei membri della Commissione parlamentare di vigilanza.

Il Consiglio d'Amministrazione vota il Direttore Generale, che ha sempre un mandato di tre anni rinnovabile, ed è di nomina del Ministro del Tesoro. Il CdA nomina, altresì, i direttori delle reti e delle testate giornalistiche.

A parere di taluni osservatori, commentatori e giornalisti, nonché di forze politiche minoritarie, in primo luogo Radicali Italiani, col supporto dai dati rilevati dal Centro di Ascolto dell'informazione radiotelevisiva, accusano da anni la RAI di soggiacere al controllo politico (parlamento e governo), secondo loro, strutturalmente non sarebbe in grado di assicurare un'informazione indipendente, non condizionata dagli interessi di parlamentari e ministri. L'accusa alla RAI è di mancare di pluralismo e di operare censura verso professionisti di indubbio valore e competenza ma sgraditi agli uomini politici di riferimento, in sostanza l'azienda viene tacciata di lottizzazione, ovvero avere nei posti chiave, dove si prendono le decisioni, persone scelte dai partiti politici. I dossier e le denunce relativi al caso sono disponibili nel sito Radicali Italiani.

In molti altri paesi europei sono in atto leggi che svincolano almeno parzialmente le televisioni pubbliche dal controllo dei politici. La proposta principale che viene avanzata per risolvere questo problema è quella di lasciare la Rai totalmente in mano a professionisti del settore e di effettuare le nomine attraverso concorsi pubblici, mezzo che anche la Costituzione vede come garanzia di indipendenza nel caso ad esempio della magistratura.

Offerta

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I principali canali televisivi che la RAI trasmette in analogico terrestre, digitale terrestre sono:

In Italia:

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In Spagna:

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Oltre a questi tre canali ce ne sono altri dieci disponibili sul digitale terrestre e su tivù sat, i canali sono, Rai 4, Rai 5, Rai Sport 1, Rai Sport 2, Rai News, Rai HD, Rai Movie, Rai Gulp e Rai Yoyo.

La RAI realizza inoltre tre canali radiofonici principali che vengono trasmessi in analogico, sul satellite e via streaming sul web:

Oltre a questi esistono canali di servizio trasmessi su analogico terrestre: GR Parlamento dedicato alle sedute parlamentari e Isoradio dedicato ai viaggi in autostrada. FD Leggera (musica leggera) e FD Auditorium (musica classica) sono i canali della filodiffusione e vengono trasmessi via cavo telefonico, in DAB e via satellite.

Le testate giornalistiche principali sono:

La TGR, Testata Giornalistica Regionale, si occupa appunto dell'informazione regionale su Rai Tre, con tre telegiornali al giorno, un settimanale al sabato e speciali tutele per le zone bilingue in Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, e Valle d'Aosta e sulle radio RAI con giornali radio locali. Rai Sport segue gli eventi sportivi con notiziari sui tre canali televisivi, i tre canali radiofonici e un due canali dedicati: Rai Sport 1 e Rai Sport 2.

Rai Educational è una struttura che si occupa di programmi educativi sulle tre reti televisive e dispone di due canali dedicati. Rai International è una struttura che produce e trasmette programmi televisivi e radiofonici per gli italiani nel mondo attraverso tre canali televisivi satellitari e un canale radiofonico chiamato Rai Italia Radio. Gestisce inoltre Italica, un portale web dedicato alla promozione della lingua italiana.

Rai Teche conserva il preziosissimo archivio audiovisivo italiano. Nel campo dell'editoria, la Rai è presente con RAI ERI e concede i suoi diritti all'estero tramite Rai Trade.

Oltre al mondo televisivo, la Rai si è specializzata negli ultimi anni anche nelle produzioni cinematografiche (Rai Fiction e Rai Cinema, con la quale è spesso presente in prestigiosi concorsi cinematografici internazionali con altrettanto prestigiose coproduzioni) e in produzioni tematiche quali Rai Vaticano (in collaborazione con il CTV Centro Televisivo Vaticano, con il quale concede in esclusiva alle televisioni di tutto il mondo le immagini degli importanti avvenimenti della Santa Sede) e Rai Quirinale.

Rai Way è la società in cui la RAI ha trasferito la sua rete di trasmissione, mentre Rai Corporation è la struttura RAI per gli Stati Uniti.

Le minoranze etnico-linguistiche e le regioni autonome

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La RAI consente la trasmissione da parte di alcune sedi regionali di una programmazione più vicina alle popolazioni e alle realtà locali. Ciò avviene soprattutto nelle tre regioni autonome dell'Italia settentrionale.

Alto Adige

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  Per approfondire questo argomento, consulta la pagina w:RAI Alto Adige Südtirol.

L'esempio più importante di programmazione regionale è forse rappresentato dalla sede RAI di Bolzano. La sede RAI del capoluogo altoatesino - patria, peraltro, dell'hockey su ghiaccio italiano via etere - ha infatti la possibilità di trasmettere tre tipi di programmazione per i tre gruppi linguistici tedesco, italiano e ladino.

Oltre al quotidiano TGR e al TGR-Settimanale del sabato in lingua italiana trasmesso per il Trentino-Alto Adige insieme in parte da Bolzano e in parte da Trento, ogni domenica mattina nella fascia oraria 09:45-10:55 e alternativamente da Bolzano e da Trento, sempre in questa lingua, vengono trasmessi dei programmi riguardanti la realtà locale (ambiente, economia, tradizioni...), ai cittadini (Puntopiù -a cura del centro consumatori-) o le realtà simili (minoranze linguistiche, realtà culturali simili in Italia e in Europa), tra cui vi è "Alpe Adria" (prodotto dalla RAI di Trieste, ma con la collaborazione di Bolzano e Trento).

Il gruppo linguistico tedesco ha la possibilità di contare su un proprio canale generalista, chiamato RAI-Sender Bozen ("Trasmissioni Rai da Bolzano"), il cui orario di trasmissione varia quotidianamente (il lunedì le trasmissioni iniziano alle 18 e terminano alle 22:30). Questa emittente trasmette programmi dedicati ai bambini (Karamela, Die Abenteuer der Maus auf dem Mars), agli adolescenti e studenti (Klick-das Jugend Info-Magazin), agli anziani (Regenbogen), all'agricoltura (Landwirtschaft), all'economia e alla società (Trend, Pluspunkt), alla cultura, alla storia, all'attualità (Pro und Kontra) e allo sport (Sport am Sonntag).

Sender Bozen è anche inserita, in quanto parte della RAI, nel circuito dell'EBU (Eurovisione) e produce il popolarissimo concorso canoro della "Volksmusik" (musica popolare, Grand Prix der Volksmusik) insieme a tre colleghe germanofone: la tedesca ZDF, l'austriaca ORF e svizzero-tedesca SF DRS; questa trasmissione viene prodotta ogni anno in un luogo diverso e nel 2002 ha avuto luogo a Merano ed è stato organizzato da Sender Bozen. Sender Bozen trasmette in diretta ogni anno il Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni e le selezioni per il "Grand Prix der Volksmusik", nonché edizioni speciali a cura della redazione giornalistica in casi di avvenimenti elettorali.

Ogni giorno vengono trasmessi due notiziari della durata di circa 20 minuti alle 20:00 (Tagesschau) e alle 22:10 (Tagesschau um 10 nach 10) che trattano di argomenti locali, nazionali e internazionali. Da Bolzano vengono trasmessi anche i programmi in lingua ladina, tra cui il notiziario locale stretto fra TGR e Tagesschau alle 19:55 della durata di 5 minuti e chiamato TRAIL (Televijiun RAI Ladina), nonché un programma settimanale chiamato "Paladina" e della durata di circa 40 minuti. I programmi in ladino vengono diffusi su tutto il territorio altoatesino, in Val di Fassa (Trentino) e, grazie ad impianti privati, nell'Ampezzano.

Friuli-Venezia Giulia

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La RAI di Trieste, che ha tre redazioni periferiche a Udine, a Pordenone e a Gorizia, ha la possibilità di trasmettere dei programmi a carattere regionale alla domenica mattina.

Oltre alle tre edizioni giornaliere del TGR in italiano (l'edizione delle 14:00 viene trasmessa da Trieste con un collegamento da Udine), viene trasmessa un'edizione in sloveno dello stesso (TDD Furlanija-Julijska Krajina), che per quanto riguarda la grafica e la sigla è identico (al contrario del Tagesschau dell'Alto Adige) e tratta principalmente notizie locali.

Lo stesso programma viene ripetuto in differita sull'emittente pubblica slovena in lingua italiana RTV Capodistria-Koper (che completa così l'informazione interregionale transfrontaliera insieme al notiziario italiano proprio "Tuttoggi" e quello regionale sloveno "Primorska Kronika"). Vi è il progetto in futuro di estendere questa collaborazione al fine di creare una vera e propria televisione transfrontaliera. Ad oggi viene coprodotto il magazine settimanale Lynx.

Le programmazioni radiofoniche in lingua slovena vengono diffuse su tutto il territorio della Provincia di Trieste e in Friuli nell'area slavofona (Provincia di Gorizia, Valli del Natisone, Val di Resia), attraverso un canale interamente dedicato:Radio Trst A. Tale canale trasmette dalla prima mattina fino alle 19:35.

Attualmente la RAI dovrebbe garantire 6 ore di programmazione televisiva e 24 ore di programmazione radiofonica anche in lingua friulana, a settimana.

Ogni pomeriggio dalle 15.30 alle 16.30, dalle stazioni in AM di Venezia, viene trasmessa da Trieste "L'Ora della Venezia Giulia". La storica trasmissione radiofonica comprende 15 minuti di notiziario nazionale e regionale, e 45 minuti di trasmissioni, intitolate Itinerari dell'Adriatico e in genere condotte da Graziano D'Andrea. Negli anni settanta ebbe un certo riscontro Discodedica, programma di Orio Di Brazzano, a tutt'oggi collaboratore della sede regionale. La domenica "L'Ora della Venezia Giulia" inizia alle 14.30 e propone anche spazi dedicati alla prosa e alla religione.

Valle d'Aosta

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Da Aosta vengono diffusi quotidianamente programmi regionali sia in italiano che in francese alle ore 20 (la domenica al mattino).

Tuttavia qui manca un notiziario vero e proprio in lingua francese: nel TGR delle 19:35 solitamente viene proposto un servizio in lingua francese realizzato o dalla sede regionale rodano-alpina di France 3 o dalla sede aostana della RAI.

Fonti di finanziamento

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Le fonti di finanziamento della RAI sono la pubblicità e un canone annuale.

Il canone è stato istituito con una legge del 1938 e anche in altri Paesi d'Europa è corrisposto alle solo emittenti radio e TV nazionali per la loro funzione di servizio pubblico, mentre non è percepito da quelle private che si autofinanziano esclusivamente con la pubblicità.

In compensazione di questa entrata, chi svolge il servizio pubblico deve rispettare un contratto di servizio con lo Stato italiano, pena una eventuale revoca della concessione annuale. La televisione pubblica svolge una funzione di servizio universale di pubblica utilità, ed è interessata da una particolare disciplina rispetto alle emittenti commerciali.

Il contratto di servizio comporta delle fasce orarie protette da video a carattere osceno o violento, obblighi di informazione e di trasmissione di un certo numero di ore di sport, documentari, formazione a distanza, la messa in onda di specifici canali tematici, il finanziamento della fiction e cinematografia nazionale, la trasmissione di eventi culturali che hanno minore audience e introiti pubblicitari, come spettacoli teatrali o di musica classica.

Nel febbraio 2007 il Ministro delle Telecomunicazioni Paolo Gentiloni ha firmato il rinnovo del contratto di concessione, inserendo un articolo che pone sotto licenza Creative Commons una considerevole parte dell'archivio RAI e dispone la stessa misura per future produzioni come spettacoli teatrali e musicali, telegiornali, documentari e programmi educativi, rendendoli gratuitamente consultabili e riproducibili dal sito Internet. La prima emittente pubblica ad adottare un'iniziativa simile fu la BBC nel 2005.

La BBC inglese segue un particolare modello di autofinanziamento, interamente basato sul canone. Fra i più alti in Europa, consente di avere canali privi di pubblicità e una maggiore autonomia delle TV nazionali dal potere politico, in particolare il settore dell'informazione, poiché questa non riceve finanziamenti pubblici.

Analoga indipendenza esiste nei confronti di aziende private: in altri casi gli inserzionisti pubblicitari annullano la trasmissione e il pagamento degli spot, se la stampa diffonde notizie negative per l'immagine della società o del prodotto, anche perché pochi minuti di un servizio giornalistico trasmesso nell'ora di punta potrebbero vanificare investimenti miliardari di marketing.

Al pagamento del canone è tenuta ogni famiglia che possiede un televisore, dal momento che da questo può visualizzare i canali RAI e fruirne il servizio. Il pagamento del canone non si applica a quanti possiedono una radio (e possono ascoltare le emittenti radio RAI), ma non un televisore.

Nei primi anni ottanta, la registrazione degli abbonati avveniva al momento dell'acquisto del televisore. Ora, l'abbonato è tenuto a fornire i propri dati per regolarizzare il pagamento.

Per combattere l'evasione fiscale, la RAI chiede che il pagamento del canone sia associato a quello della bolletta elettrica.

Loghi e sigle

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  Per approfondire questo argomento, consulta la pagina w:Sigle Rai pre e post pubblicità.

Nei suoi primi anni di vita, la Rai operava in condizione di monopolio e non aveva bisogno di un logo per distinguersi dalla concorrenza. Con la nascita delle televisioni private, la Rai adotta un logo identificativo, che modificherà in seguito diverse volte:

  • Dal 1978 al 1984 i loghi erano bianchi e scorrevano da un lato all'altro. Per l'occasione venivano scritti da una titolatrice elettronica.
  • Dal 1985 al 1986 i loghi erano ben visibili e contornati. Il meccanismo era lo stesso.
  • Dal 1986 all'inizio del 1988 i loghi subirono delle modifiche. Venivano rimpiccioliti e collocati fissi alla destra del teleschermo.
  • Dal 1988 al 1993 ai loghi delle tre reti venivano inseriti i cosiddetti numeri di rete. Nel 1991 i loghi diventarono bianchi.
  • Dal 1993 al 2000 venivano cambiati i loghi. Questi diventavano nuovi con caratteri che riportavano a quello classico.
  • Dal 1° dicembre 2000 in poi è stata adottato un nuovo logo bianco a forma di farfalla, con la dicitura del nome di rete. Inoltre sempre nello stesso anno e in poi, è stato aggiunto un logo con la farfalla rossa, che indica le trasmissioni adatte solo ad un pubblico adulto.
  • La notte del 21 settembre 2003 il logo "a farfalla" è stato modificato e diversificato secondo i colori di rete.
  • Il 30 novembre 2007, la Rai ha adottato ai rispettivi loghi, delle segnaletiche in aggiunta alla farfalla rossa: Quella verde, indicano i programmi adatti solo ai bambini e ai ragazzi, quella gialla invece indicano i programmi adatti ai bambini alla presenza dei genitori.
  • Durante l'estate del 2007, la Rai ha aggiunto alle rispettive grafiche che appaiono durante i promi adottati il 21 settembre 2003, anche l'indirizzo internet: www.rai.it. Lo si può trovare sotto al rettangolino dei rispettivi loghi di rete.

Nel maggio 2010 tutti i canali rai cambiano logo, un rettangolo diviso in due quadrati, uno con la scritta Rai, l'aòtro con il nome del canale. Nel novembre 2010 cambiano anche i bumper pubblicitari.

Convenzione con lo Stato

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I rapporti con lo stato sono regolati da una convenzione triennale[1]

Colonna sonora

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Collegamenti esterni

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