Utente:Iopensa/Note sul Certificato Creative Commons, contenuti sui progetti Wikimedia e compiti

Certificato Creative Commons

Commenti ai testi del Certificato Creative Commons

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Questioni generali

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  • Incompatibilità della licenza dei materiali di Creative Commons con i progetti Wikimedia (e incompatibilità con la dichiarazione di Berlino per esempio). Si fa un omaggio a Creative Commons e lo si fa NC: A Shared Culture, a short video by renowned filmmaker Jesse Dylan
  • Tono promozionale abbastanza incompatibile con i progetti Wikimedia
  • Dati non aggiornati o indicati senza riferimento alla data (tipo "oggi") e senza fonte
  • Il testo è generico e senza fonti
  • Si usa in inglese "license button" per indicare il logo delle diverse licenze. In italiano "bottone" non suona come la migliore traduzione. Forse logo o immagine della licenza.
  • opera di pubblico dominio --> credo si dica opera in pubblico dominio
  • work è tradotto a volte con lavoro. forse meglio opera.
  • Le immagini non sono in risoluzione sufficiente, le didascalie non danno un link diretto all'immagine e queste non sono caricate su Wikimedia Commons (molte si possono caricare)
  • nota personale: ogni volta che trovo la parola "problematica" la sostituisco con problema/i. Faccio lo stesso con tematiche --> temi.
  • Risorse consigliate per i partecipanti oppure Risorse consigliate dai partecipanti?

Commenti all'unità 1

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Certificato Creative Commons/Cos'è Creative Commons

  • La definizione di Creative Commons del certificato non coincide né con quella su Wikipedia in italiano né in inglese. Su Wikipedia attualmente l'enfasi p è posta sull'organizzazione mentre nel testo del certificato su vogliono considerare fin da subito i 3 elementi: le licenze, l'organizzazione e il movimento.
  • Sebbene in passato siano state sviluppate altre licenze aperte di copyright personalizzate, raccomandiamo l'uso di licenze Creative Commons perché sono aggiornate, gratuite e ampiamente adottate da governi, istituzioni e privati come standard globale per le licenze aperte di copyright. promozionale e non ben argomentato
  • La licenza del video https://creativecommons.org/about/videos/a-shared-culture/ è ambigua. nel video sembra una CC BY, visti il logo dell'attribution sull'elenco delle persone e l'indicazione generica di CC
  • Il sito https://www.africanstorybook.org/ punta alle licenze CC ma non dice che licenza ha. Tra l'altro un errore comune che poi rende i siti non interoperabili con niente. Poi nelle pubblicazioni c'è la licenza CC BY 4.0.
  • manca da tradurrre l'ultima parte su glam

Commenti all'unità 2

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Certificato Creative Commons/Legge sul copyright

  • ho riorganizzato alcune parti e inserito alcune sessioni mancanti
  • manca questione culture indigene e questioni etiche

Commenti all'unità 3

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Certificato Creative Commons/Anatomia di una licenza Creative Commons

  • Mal tradotta l'espressione "CC licenses work on top of copyright" tradotta con "sopra" va rivisto
  • Manca da tradurre il paragrafo sotto "Ecco altri due scenari importanti in cui un utente non ha bisogno di una licenza di copyright e non ha bisogno di seguire i termini di una licenza CC:" che nella nuove versione del manuale è più estesa
  • nel testo in inglese "May I apply a Creative Commons license to a work in the public domain?" è ripetuto due volte
  • Manca la traduzione di una nota a pie' di pagina nella sezione 3.2
  • confusa la questione non profit con non commerciale. Non profit vuole dire che non viene diviso l'utile, non che non si fanno attività commerciali. Certificato_Creative_Commons/Anatomia_di_una_licenza_Creative_Commons#Non_Commerciale_("NC")

Commenti all'unità 4

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Certificato Creative Commons/Utilizzo di licenze Creative Commons e opere con licenza Creative Commons

  • il link a Enrique Iglesias punta al link precedente
  • Link a "Applying a CC license on YouTube" rotto
  • usare espressione pre-print per articoli è complicato
  • Ricevere credito per il tuo lavoro suona non ottimo (si parla di ricevere riconoscimento per la propria opera?
  • Marcatura per parlare di attribuzione non è una scelta molto felice (ricorda una parola come l'obliteratrice, non aiuta la comprensione).
  • Andrebbero almeno menzionati i FAIR data e il principio dei FAIR data. Peccato non introdurre almeno il concetto quando si parla di accessibilità
  • Va sistemato il paragrafo perché mancano dei pezzi rispetto alla versione in inglese "In entrambi i casi, i tribunali distrettuali hanno dato ragione alla copisteria (FedEx) senza riscontrare alcuna violazione del copyright o violazione della licenza CC. Per ulteriori dettagli sui casi giudiziari, consultare la sezione risorse aggiuntive. "
  • La parte su cc search è stata rimossa nel capitolo 4.3
  • nella nuova edizione è stato rimosso anche questo testo: Creative Commons sta anche esplorando i metodi per automatizzare l'attribuzione. Visitare la seguente pagina dei risultati relativa allo strumento di ricerca CC. Fare clic su un paio di foto diverse per vedere come viene assegnata l'attribuzione e sperimentare le funzioni "copia il credito come testo" e "copia il credito come HTML"
  • TV dinner è una cosa che magari è comprensibile per un americano ma non è certo internazionale. La descriverei almeno come una "pasto pronto organizzato su un vassoio" (forse conosciuta da chi viaggia in aereo)
  • Licenza dell'elaboratore? non è licenza del riutilizzatore? elaboratore in italiano significa computer

Commenti all'unità 5

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Certificato Creative Commons/Creative Commons per i GLAMs (gallerie, biblioteche, archivi e musei)

  • Il capitolo non è ancora tradotto.
  • Usare Open Access per il patrimonio culturale è una scelta strana. In teoria open access si riferisce all'apertura degli articoli scientifici, non dei contenuti di un'istituzione. Avrebbe forse più senso parlare di open data o open government (visto che molte istituzioni culturali sono pubbliche)
  • Si citano i finanziatori ma non si fa riferimento alla Shuttleworth Foundation che è stata una delle primissime fondazioni a richiedere licenze libere sui contenuti finanziati (sarebbe da citare perché è Sudafricana e fa bene un po' di visibilità a enti non solo in US e Europa) e importante lo studio Phil Malone, August 2009 https://cyber.harvard.edu/sites/cyber.law.harvard.edu/files/OCL_for_Foundations_REPORT.pdf.
  • Qui servirebbe un riferimento a qualcosa (convenzione, accordo): Una missione cruciale delle istituzioni che conservano e valorizzano il patrimonio culturale è fornire accesso alla conoscenza e alla cultura per aiutare ad ampliare la comprensione che le persone hanno di se stesse e del mondo. In tal modo, le istituzioni intraprendono una serie di progetti, dai programmi educativi in ​​loco alla digitalizzazione delle opere per aumentare l'accesso.
  • Serve fonte: Educatori, ricercatori, artisti e utenti generici che cercano immagini e contenuti gratuiti e aperti, sono più inclini a utilizzare i contenuti di alta qualità e disponibili pubblicamente forniti dai GLAM.
  • Ho trovato difficile la domanda del quiz che diceva cosa possono fare enti pubblici, consorzi, convenzioni etc: mi pareva che non fosse così chiaro nel testo e così semplice identificare cosa può fare uno e cosa non può fare l'altro.
  • educate them [the audicece] about different aspects of society è una frase un po' infelice. Non credo che un'istituzione parlerebbe di sé in questi termini. Non educhi l'audicence, al massimo offri esperienze di apprendimento...
  • The Getty Museum’s open access policy unleashed unfounded creativity and possibilities for the public to engage with institutions remotely: unfounded? non inaspettate?
  • "approccio conservativo" non sono certa che sia un'espressione corretta
  • In inglese nel punto 5.3 "risultati di apprendimento" è prima della big question.
  • "livelli delle opere digitali" è un'altra espressione strana in italiano.
  • Integrare questo punto "Determining the copyright status of objects should be considered at the beginning of any digitization project, at the planning stage." con il data management plan potrebbe essere molto interessante

Pagine Wikimedia di riferimento correlate al corso

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Interventi sulle pagine Wikimedia correlate al corso

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Wikimedia Commons

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Mancano le immagini usate nel manuale e non sono caricate in modo facilmente accessibile su Wikimedia Commons. Es. Non ho trovato i 3 layers e mancano immagini di team. Ad ogni modo sono quasi sempre in CC BY e hanno come fonte il sito di Creative Commons (e al limite si possono chiederle con altra licenza se utile).

Compiti

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Compiti Unità 1

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Creative Commons nasce per rispondere da una parte allo sviluppo e alle potenzialità di Internet e dall’altra parte ad un sistema di copyright estremamente restrittivo.

Oltre ad essere restrittivo, nel 1998 il copyright negli Stati Uniti viene esteso ulteriormente attraverso il Copyright Term Extension Act noto anche come Sonny Bono Copyright Term Extension Act. Si oppongono a questa legge ritenuta incostituzionale Lawrence Lessig avvocato di Eric Eldred nel caso Eldred contro Ashcroft, dove perderanno.

L’insuccesso della causa si conclude con l’idea di creare un set di licenze, che operano nell’ambito del copyright, ma permettendo ad autori di condividere facilmente le loro opere autorizzandone l’uso, distribuzione, modifiche con o senza finalità commerciale. Nasce quindi Creative Commons nel 2002 che è un set di licenze, un’organizzazione senza scopo di lucro e uno movimento e rete globale.

Creative Commons promuove la condivisione e la collaborazione che si basa sull’autorizzare altri a riusare e modificare i propri contenuti. Questo approccio “open” è ormai diffuso su oltre 2 miliardi di opere, e i confini delle licenze e della singola organizzazione di Creative Commons per rappresentare un movimento internazionale che unisce produttori di software e hardware, aziende, università, ricercatori, risorse educative, istituzioni culturali.

È possibile contribuire a Creative Commons attraverso le diverse piattaforme tematiche che si indirizzano a copyright, Open education e Open GLAM. Ma si partecipa al movimento di Creative Commons anche attraverso la condivisione dei suoi ideali e la partecipazione ad altri progetti come Wikimedia e Mozilla.

L’Open Access è stata la chiamata iniziale che ha avvicinato le istituzioni culturali ad aprire i propri contenuti e negli ultimi 15 anni le istituzioni culturali sono state sempre più coinvolte nel movimento open. Si parla di GLAM (galleries, libraries, archives and museums) perché in un’epoca di condivisione digitale i confini tra le diverse tipologie di istituzioni tende a farsi meno netto; contenuti di natura diversa (libri, documenti, quadri, sculture) sono trasformati in opere digitali e possono essere duplicati, condivisi e usati per nuove finalità, senza danneggiare gli originali; allo stesso tempo questi contenuti presentano problemi simili legati alla gestione del copyright. Le potenzialità del digitale apre grandi potenzialità nella condivisione del patrimonio. Se la missione delle istituzioni culturali dovrebbe proprio essere quella di conservare, documentare e valorizzare il loro patrimonio, l’apertura dei contenuti può facilitare e potenziare la missione degli enti (una missione condivisa con Creative Commons). Restano però numerosi ostacoli: il limitato numero di contenuti digitali, le restrizioni al pubblico dominio in nome di una tutela del patrimonio (il caso dell’Italia è emblematico), il desiderio di commercializzare beni digitali che hanno già dimostrato negli anni di non produrre reddito o di produrre un reddito inferiore alle spese.

Iolanda Pensa / Wikimedia Italia, 03/09/2021, CC BY-SA 4.0.

Compiti Unità 2

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Di seguito una breve sintesi dei contenuti emersi all'interno dell'unità 2 correlati ai progetti Wikimedia.

Ci sono due principali modi di intendere lo scopo del copyright: uno scopo principalmente utilitaristico e uno scopo legato ai diritti dell'autore. Secondo la logica utilitaristica lo scopo del copyright è di incoraggiare i creatore a creare incentivandoli con il riconoscimento del loro copyright. Secondo la logica dei diritti dell'autore, il copyright serve per proteggere il legame tra l'autore e la sua opera (tema correlato ai diritti morali).

I progetti Wikimedia rispettano in modo estremamente coscienzioso il copyright. Riconoscono a tutti gli autori il loro contributo ai progetti (rintracciabile nella cronologia delle modifiche e segnalato nel "cita questa voce" con un link permanente), richiedono che gli autori autorizzino i loro contributi rilasciandoli con una licenza CC, richiedono che materiali terzi siano usati in base al loro copyright (solo documentazione CC0, CC BY, CC BY-SA e analoga è compatibile), attribuiscono sistematicamente il lavoro agli autori terzi (anche in caso di traduzioni tra voci è richiesto che si attribuisca il lavoro alla versione linguistica dalla quale provengono i contributi o quando si inseriscono dati è vivamente raccomandato di inserire la fonte). A dire il vero siamo a tratti addirittura più papisti del papa.
Sarebbe molto interessante incoraggiare i GLAM con cui collaboriamo a redigere una specie di DMP Data Management Plan all'interno del quale passano in rassegna tutti i documenti che producono, raccolgono o custodiscono e specificano i termini del copyright, i diritti e le restrizioni.

Il copyright protegge opere letterarie e artistiche. Tra queste: opere letterarie, musicali, di arti visive, sculture, pitture, opere sonore, opere teatrali, film, materiali audiovisivi, traduzioni, adattamenti, arrangiamenti, collezioni di opere letterarie e artistiche, banche dati, software per computer. Non è invece possibile proteggere con il copyright opere che non sono originali (copie), idee e fatti, concetti che non sono ancora fissati su una qualche forma di supporto (scritto, registrazione, audio, film, disegno, file...). Vi sono anche altri tipi di documenti che non sono soggetti al copyright in base alla Convenzione di Berna come testi puramente funzionali, testi ufficiali di natura legislativa, amministrativa e legale e - in alcuni paesi - le opere create da impiegati del governo.

Nei progetti Wikimedia quando produciamo una modifica sui progetti accettiamo la licenza CC BY-SA e rilasciamo i nostri contributi con quella licenza. Anche immagini e materiali multimediali devono essere condivisi con licenza libere (CC0, CC BY, CC BY-SA e analoghe). I dati che condividiamo su WikiDati sono invece rilasciati in CC0.

Il copyright è una forma di proprietà intellettuale, ma ce ne sono altre come i marchi registrati (trademarks) e i brevetti (patents). Il copyright si applica alle opere letterarie e artistiche mentre i marchi registrati si applicano ai marchi e i brevetti alle invenzioni. Un'opera in pubblico dominio potrebbe essere soggetta ad altre protezioni come il marchio registrato.

I marchi di Wikipedia, Wikimedia Italia e di tutti i progetti Wikimedia sono marchi registrati.

Il copyright è automatico (anche in base alla Convenzione di Berna). Basta fissare su un qualche formato l'opera ed è automaticamente protetta dal diritto d'autore. Può comunque essere anche fatta una registrazione del copyright ma questo non è necessario per diventare titolare del diritto d'autore.

Un'opera in pubblico dominio è un'opera che chiunque può copiare, adattare e condividere (con alcune limitazioni legate ai diritti morali in alcuni paesi e alcune limitazioni legate a questioni etiche come l'attribuzione e il rispetto per le opere). Un'opera entra nel pubblico dominio in 4 modi: 1. perché scade il copyright (almeno 50 anni dopo la morte dell'autore in base alla Convenzione di Berna e più a seconda del paese); 2. se l'opera non è mai stata protetta dal copyright (come idee, fatti, opere che non sono originali, copie, testi funzionali o testi ufficiali di natura legislativa, amministrativa e legale); 3. il creatore decide di mettere il proprio lavoro in pubblico dominio (con la licenza Creative Commons Zero); 4. l'autore non ha rispettato le formalità (se necessarie).

I dati che carichiamo su WikiData sono in CC0. Anche se i dati sono collegati alla loro fonte e vi è quindi una forma di attribuzione, la scelta di caricare i dati in CC0 è perché i fatti non sono coperti da copyright e perché rendere disponibili dati con la restrizione dell'attribuzione (CC BY) ne renderebbe molto difficile l'uso (bisogna citare l'autore di ogni singolo dato).
Insistiamo affinché le istituzioni culturali rilascino il loro patrimonio in pubblico dominio evitando che aggiungano restrizioni alle opere in loro possesso. E' anche importante che le istituzioni utilizzino licenza libere anche sul resto della loro documentazione: siti internet, testi di cataloghi, fotografie dei loro collaboratori e delle loro sedi, materiale didattico, oltre ovviamente ai metadati dei loro cataloghi che devono essere in CC0.

Esistono eccezioni e limitazioni al copyright. Le più importanti sono legate al diritto di citazione, al diritto di critica e di fare parodie e di poter accedere a dei materiali per persone non vedenti. Le eccezioni sono specificatamente elencate in alcune legislazioni (come quella giapponese) o seguono un approccio legato all'interpretazione (come nel fair use statunitense). Il concetto di fair use è introdotto dalla Convezione di Berna ed è il principio in base al quale un'opera può essere usata se soddisfa determinate condizioni (che in base al sistema dei 4 passaggi sono 1. lo scopo e il tipo di uso; 2. il tipo di opera sotto copyright; 3. la quantità di materiale usato; 4. gli effetti dell'uso sul potenziale mercato) I regimi obbligatori di licenza (compulsory licensing schemes) permettono di usare materiale sotto copyright senza richiedere il permesso ma pagando un compenso.

In progetti internazionali l'uso di eccezioni e limitazioni come il fair use e fair dealing sono complicate, perché rendono la documentazione resa accessibile aperta solo in alcuni contesti e non ovunque. Nei progetti collaborativi online vogliamo che i contenuti dei siano chiaramente accessibili, riutilizzabili, modificabili e interoperabili o rischiamo di "infettare" i progetti con materiale che è utilizzabile in una nazione ma non in altre. Questo resta comunque controverso. Avendo i server negli Stati Uniti vi sono alcune circostanza in cui si sono fatte scelte basate sulla legislazione statunitense.
Il progetto Wikiquote di Wikimedia raccoglie citazioni basandosi sull'eccezione al diritto d'autore che permette la citazione di una porzione di testo.

Iolanda Pensa / Wikimedia Italia, 17/09/2021, CC BY-SA 4.0.

Il testo fa riferimento al manuale Creative Commons Certificate con commenti che correlano gli argomenti del testo con i progetti Wikimedia.

Compiti Unità 3

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Le licenze CC si basano su tre livelli:

  • Legal code
  • Commons deed
  • Digital code
Wikipedia è passata alla licenza Creative Commons nel 2008. Anche perché il legal code era particolarmente complesso da ripete su tutti i contenuti mentre la licenza CC permetteva di sintetizzare il tutto. Il copyright è descritto nella pagina w:it:Wikipedia:Copyright e appare ogni volta che un utente fa una modifica: appare infatti il testo "Salvando le modifiche, accetti le condizioni d'uso, e accetti irrevocabilmente di rilasciare il tuo contributo in base alle licenze Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 3.0 e [w:it:Wikipedia:Testo della GNU Free Documentation License|GDFL]]. Accetti inoltre che un collegamento ipertestuale o URL sia sufficiente per l'attribuzione in base alla licenza Creative Commons".
Il digital code è particolarmente significativo per le immagini di Wikimedia Commons perché appaiono tra i primi risultati nelle ricerche di immagini libere che possono essere usate anche per scopi commerciali con poche restrizioni (attribuzione e condividi allo stesso modo).

Le licenza CC hanno 4 elementi:

Simbolo Sigla Condizione Come e quanto nell'ambito Wikimedia
  BY Attribuzione
Attribution
Questo simbolo significa Attribuzione (Attribution) o "BY". Tutte le licenze includono questa condizione.
  NC Non commerciale
Non-Commercial
Questo simbolo significa Non Commerciale (NonCommercial) o "NC", il che significa che il lavoro è disponibile solo per scopi non commerciali. Tre delle licenze CC includono questa restrizione.
  SA Condividi allo stesso modo
Share-Alike
Questo simbolo significa Condividi allo stesso modo (ShareAlike) o "SA", che significa che gli adattamenti basati su questo lavoro devono essere concessi in licenza con la stessa licenza. Due delle licenze CC includono questa condizione.
  ND Non opere derivate
No Derivative Works
Questo simbolo significa Nessun Derivato (NoDerivatives) o "ND", che significa che i riutilizzatori non possono condividere gli adattamenti del lavoro. Due delle licenze CC includono questa restrizione.

Le sei licenze Creative Commons e i due strumenti per il pubblico dominio

Simboli Sigla Descrizione
  CC BY La licenza di attribuzione o "CC BY" è la licenza di contenuti che possono essere usati per i progetti Wikimedia (tranne Wikidata, per quanto vi sia una discussione sulla legittimità di caricare database in CC BY su Wikidata considerata l'attribuzione degli items e il fatto che i dati non siano coperti da copyright).
    CC BY-SA La licenza di Attribuzione-ShareAlike o "BY-SA" è la licenza di Wikipedia. Lo ShareAlike è scelto per la sua natura virale.
    CC BY-NC La licenza Attribuzione-Non Commerciale o "BY-NC" monopolizza l'uso commerciale di un contenuto. Questa licenza è incompatibile con i progetti Wikimedia e con OpenStreetMap perché questi progetti collaborativi vogliono produrre contenuti disponibili per tutti per qualsiasi tipo di uso. Questo anche se si tratta di progetti gestiti da enti non profit, senza pubblicità e gratuiti.
      CC BY-NC-SA La licenza Attribuzione-Non Commerciale-ShareAlike o "BY-NC-SA" è una licenza che rende impossibile a dei contenuti di essere interoperabili con i progetti Wikimedia per le ragioni sopra descritte.
    CC BY-ND La licenza Attribuzione-Nessun Derivato o "BY-ND" impedisce il lavoro collaborativo. Per questo non è mai compatibile con i progetti Wikimedia e con OpenStreetMap.
      CC BY-NC-ND La licenza Attribuzione-Non Commerciale-Nessun Derivato o "BY-NC-ND" è una licenza che rende impossibile a dei contenuti di essere interoperabili con i progetti Wikimedia per le ragioni sopra descritte.
  CC0 CC0 consente ai creatori di aprire le proprie opere al pubblico dominio mondiale nella massima misura possibile. Si consiglia ai GLAM di usare il CC0 sui loro contenuti come metadati, testi generali informativi, riproduzioni e immagini di contesto. Questa è la licenza di Wikidata.
  Public Domain Mark Il Public Domain Mark (marchio di dominio pubblico) è un'etichetta utilizzata per contrassegnare opere note per essere prive di ogni restrizione sul copyright. Paradossalmente non si consiglia ai GLAM di usare il Public Domain Mark sulle loro opere in pubblico dominio ma di usare la CC0 in modo da esplicitare la volontà dell'istituzione a rendere in pubblico dominio anche eventuali diritti connessi.

Nel momento in cui vi sono eccezioni e limitazioni del copyright che consentono un certo uso più ampio di quello indicato dalla licenza CC, non si applicano le eccezioni e limitazioni del copyright. Lo stesso vale per il pubblico dominio: se un'opera è in pubblico dominio anche se è indicata una licenza CC, le licenze CC non possono limitarne gli usi.

Questo tema è particolarmente critico con l'applicazione delle licenze CC da parte dei GLAM che tendono a restringere il pubblico dominio delle opere nelle loro collezioni e tendono ad usare licenze con attribuzione affinché le opere siano attribuite a loro (che in realtà non sono l'autore dell'opera ma il luogo dove questa è conservata).

Gli strumenti del pubblico dominio (CC0 e Public Domain Mark) sono diversi dalle licenze CC prima di tutto perché non sono licenze. La CC0 funziona sui 3 livelli come le licenze e permette alle persone di aprire le proprie opere al pubblico dominio mondiale nella massima misura possibile (ed eventualmente prevede meccanismi legali per aiutare quando questo non è previsto in una nazione). Il Public Domain Mark (marchio di dominio pubblico) non è uno strumento legale ma è semplicemente un'etichetta che serve per contrassegnare opere in pubblico dominio.

La scelta di avere Wikidata in CC0 è una scelta che afferma che i dati non sono coperti da copyright e non devono esserlo.

Iolanda Pensa / Wikimedia Italia, 17/09/2021, CC BY-SA 4.0.

Il testo fa riferimento al manuale Creative Commons Certificate con commenti che correlano gli argomenti del testo con i progetti Wikimedia. Alcuni materiali provengono da voci di Wikipedia in italiano e in particolare da w:it:Licenze Creative Commons.

Compiti Unità 4

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Descrizione dei materiali utilizzati e licenze

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Il caricamento su wikiversità del manuale del certificato Creative Commons è un adattamento di un'opera derivata e si basa su una serie di materiali:

  • il testo originale del manuale redatto per il certificato Creative Commons e rilasciato in CC BY 4.0 in una sua versione precedente
  • la traduzione in italiano del testo originale del manuale, anche questa in CC BY con citazione della fonte originale
  • il testo originale del manuale redatto per il certificato Creative Commons e rilasciato in CC BY 4.0 nella sua versione attuale 2021
  • le fotografie inserite nel manuale e con varie licenze.
    • Still dal sito di Creative Commons che è rilasciato in CC BY
    • Immagini in CC BY
    • Immagini in CC0
    • Immagini in pubblico dominio
    • Alcune tabelle si potrebbe argomentare che sono in pubblico dominio perché si tratta di informazioni e non realmente di opere originali.
    • Video in CC BY-NC-SA (di Jesse Dylan)
    • Still da video CC BY-NC-SA
  • materiale proveniente da Wikipedia (in particolare le tabelle delle licenze), rilasciato in CC BY-SA 3.0
  • gli adattamenti e i contributi che sto facendo personalmente, che sono rilasciati in CC BY-SA 3.0
  • la rubrica per la valutazione del corso è sotto copyright (una scelta tra l'altro che mi lascia piuttosto perplessa).

Nota sulle immagini del manuale Certificazione Creative Commons: Alcune delle immagini del manuale sono in risoluzione molto bassa e non sempre c'è un link diretto all'opera originale (un peccato perché la collocazione dell'opera su un repository aperto permetterebbe di riutilizzarla più facilmente anche in diversi formati e risoluzioni).

Il manuale su Wikiversità

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L'opera derivata - ovvero il testo pubblicato su Wikiversità - è rilasciato con licenza CC BY-SA 3.0. Questa licenza non è compatibile con tutti i materiali descritti sopra: alcuni video non possono essere caricati e rese disponibili perché non compatibili (lavorando su wikiversità in italiano in realtà i video non potrebbero comunque essere caricati perché in inglese). Sono compatibili pubblico dominio, CC0, CC BY, CC BY-SA.

  • L'attribuzione all'opera originale l'ho inserita:
  • Le immagini inserite nella nuova opera funzionano come in una raccolta: non cambia la loro licenza; se compatibili sono inserite nel testo mantenendo la loro licenza originale e l'attribuzione.
  • Ho inserito parti di voci di Wikipedia (le tabelle relative alle licenze che erano fatte molto bene) e ho attribuito la cosa nell'oggetto della modifica
  • L'attribuzione al mio lavoro e a quello di altri che sono intervenuti (per esempio Marcoc) è sempre disponibile nella cronologia.

La versione 3.0 della licenza CC BY-SA dei progetti Wikimedia è un problema. Al momento c'è un desiderio di passare alla versione 4.0 ma l'implementazione di questa attività è in realtà arenata (fonte: presentazione delle attività della Wikimedia Foundation ottobre 2021.

Su Wikimedia Commons possono essere caricate le immagini rispettando la loro licenza (conservano quindi la licenza con cui sono resi disponibili ma solo se compatibile con il progetto Wikimedia Commons; per cui sono caricabili solo materiali in pubblico dominio, CC0, CC BY, CC BY-SA).

Su Wikisource può essere caricato il manuale con la sua licenza. Per esempio è già disponibile Creative Commons for Educators and Librarians. Anche su Wikisource possono essere caricati solo materiali in pubblico dominio, CC0, CC BY, CC BY-SA).

Vantaggi di caricare il manuale del Certificato CC sui progetti Wikimedia

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  • Si rende il materiale realmente modificabile per poterlo aggiornare (dati aggiornati, paragrafi che sono stati modificati, risorse che aumentano).
  • Si collega il materiale alle diverse traduzioni (soprattutto considerando che stanno aumentando le traduzioni).
  • Si permette a più persone di rileggere il materiale e controllare il testo e la traduzione.
  • Il formato è veramente aperto, facile da copiare anche su Wikipedia.
  • Anche un pdf può essere inserito nel testo in modo più funzionale (es. http://creativecommons.org.au/learn/fact-sheets/licensing-flowchart/)
  • Il formato è interoperabile con i contenuti di Wikipedia che sono già spesso citati nel manuale. Arricchire Wikipedia con informazioni precise sulle licenze Creative Commons e sui temi del diritto d'autore e dell'open access/science/data/government ha di fatto molto molto più impatto che pubblicare le informazioni in un manuale aggiungendo un pubblico infinitamente più grande.
  • Il manuale diventa una fonte e punto di partenza per altro.
  • Il materiale caricato si presta ad essere più facilmente utilizzato per adattamenti e nuove opere in CC BY-SA. Questo è particolarmente rilevante se si prevede un'edizione del corso in italiano, visto che on basta tradurre il manuale ma va adattato alla diversa situazione legislativa e ai riferimenti culturali e va integrato con documentazione relativa al paese in cui si svolge la formazione (es. Italia e Svizzera).
  • Si fa quello che si predica: si condivide il materiale fidandosi che la gente contribuisca in modo costruttivo.
  • Si fanno veramente i conti con le licenze libere :)

Punti critici:

  • Il materiale è una cosa viva e le persone devono prendersene cura, altrimenti diventa semplicemente obsoleto e vandalizzato.
  • Il lavoro sta mostrando la debolezza di molte voci di Wikipedia citate nel manuale che andrebbero riviste ed eventualmente tradotte.
  • Le immagini di Creative Commons su Wikimedia Commons sono organizzate piuttosto male e difficili da trovare.
  • Il lavoro mostra quante poche sono le fonti: c'è pochissima bibliografia su Creative Commons. Andrebbero incoraggiate pubblicazioni e ricerca.

Collezione

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L'esempio che ho di una collezione è un po' strano. Si tratta della pubblicazione Public art in Africa: Art et transformations urbaines/Art and urban transformations in Douala (di cui sono direttore scientifico). Questo libro in realtà ha il copyright della casa editrice, ma tutto il suo materiale è in CC BY-SA: foto e testi, salvo alcune immagini di un artista indicate nel testo. Per cui il materiale è stato caricato su Wikipedia e Wikimedia Commons ma non il libro.


Iolanda Pensa / Wikimedia Italia, 13/11/2021, CC BY-SA 4.0.

Compiti Unità 5

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Per i progetti Wikimedia l'Open Access dei GLAM ha un significato specifico perché permette ai progetti di nutrirsi di contenuti, immagini e dati. In alcuni casi permette che i contenuti possano semplicemente essere copiati e incollati (per esempio le trame di film, con indicazione della fonte in nota) oppure permette che materiale multimediale possa essere reso ancora più accessibile.

I progetti Wikimedia sono un esempio pratico di come non sia sufficiente che i contenuti dei GLAM siano accessibili: noi abbiamo bisogno che siano riusabili per tutti gli scopi e modificabili.

Un'altra caratteristica specifica dei progetti Wikimedia è che rappresentano una comunità (un pubblico) che chiede i contenuti (tra l'altro spesso contenuti che già dovrebbero essere pubblici). Questo chiedere è quello a cui aspirano molte istituzioni quando vorrebbero creare un legame con la cultura e aprire le istituzioni alla collaborazione e all'interazione.

Dal punto di vista dei progetti Wikimedia l'Open access dei GLAM è anche la condizione sine qua non affinché i contenuti delle istituzioni culturali siano valorizzati su Wikipedia e i progetti Wikimedia e affinché il ruolo delle istituzioni sia valorizzato nei progetti come fonte di questo materiale.

Licenze e strumenti

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Le istituzioni culturali dovrebbero segnalare le opere in pubblico dominio adottando lo strumento CC0 (garantendo così che non siano aggiunte restrizioni anche dovessero esserci dei diritti relativi alle digitalizzazioni o ai database). È importante che la CC0 sia usata su digitalizzazioni e metadati. Le licenze libere (ovvero la CC BY e la CC BY-SA) possono essere usate su materiali di ricerca, contributi di curatori/conservatori e documentazione "autoriale"; si raccomanda invece un ampio uso della CC0 per contenuti informativi, siti internet e materiali come didascalie, pannelli informativi.

I benefici dell'open access per il settore dei beni culturali

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  • Diventi un'istituzione migliore. Gestire il copyright e prevedere come rendere accessibile la tua documentazione (e magari allo stesso tempo proteggere invece quella che va mantenuta riservata) ti costringe a creare procedure, archiviare documentazione, riflettere sui formati, condividere e caricare materiale, collaborare, attribuire il lavoro di altri, ringraziare i volontari, comprare opere d'arte accertandosi di avere anche i diritti sulle immagini, commissionare opere d'arte definendo nel contratto gli usi delle opere e delle immagini... L'open access fa bene in generale a tutto il funzionamento delle istituzioni.
  • Non è detto che tu debba farlo più di una volta. Di fatto si tratta di scegliere una licenza di default (CC0 e per materiale con autori CC BY o CC BY-SA), inserirla in tutti i siti, accertarsi che ci sia licenza sulle opere della collezione, eventualmente caricare materiali su piattaforme esterne e sistemare i modelli di contratti... Una volta impostato, il sistema è in funzione e si possono prevedere ragionevolmente degli interventi di revisione ogni 3-5 anni.
  • Se la documentazione è già in digitale, può costare il tempo di una decisione.

E poi...

  • diciamocelo, stai mettendo in pubblico dominio della roba in pubblico dominio. Forse la vera questione è: perché non lo era già?
  • Inizi a considerare il tuo pubblico qualcosa di nuovo: un insieme di persone pensanti e appassionate che non solo consumano i tuoi prodotti ma contribuiscono alla cultura e sono co-autori di cultura.
  • E ora puoi caricare contenuti della tua istituzione sui progetti Wikimedia!

Le sfide dell'open access per il settore dei beni culturali

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  • Smettete di scegliere le licenze e scegliete semplicemente di condividere il vostro sapere ("Share your knowledge"). Abbiamo passato troppo tempo a spiegare il copyright e le licenze ai GLAM e i GLAM hanno speso troppo tempo a cercare di capire e poi scegliere le licenze: ma nessuna persona che non sia un avvocato si sentirà mai sufficientemente preparata per scegliere una licenza! Quello che invece le istituzioni possono fare è scegliere una visione del mondo basata sulla condivisione e l'apertura. Poi seguono gli strumenti, le licenze, i marchi, i caricamenti, le liberatorie... ma questi sono aspetti tecnici che servono a realizzare la visione. E forse non serve che le istituzioni facciano tutto da sole: possono essere guidate e affiancate da persone specializzate. Questo è particolarmente importante per istituzioni piccole che non possono prevedere di avere un esperto del settore nel loro staff.
  • I primi GLAM che hanno scelto l'open access probabilmente ora devono riguardare le licenze che hanno usato e adottare in modo più sistematico la CC0. Sono cambiate le cose negli ultimi 15 anni e bisogna riallineare l'approccio.
  • La difficoltà non è mai caricare i contenuti ben organizzati di un grande ente culturale: il problema è rendere disponibili con licenze libere e caricare su piattaforme collaborative i contenuti diversificati di tanti piccoli GLAM. Ma il patrimonio dei piccoli GLAM è tanto più prezioso proprio perché parcellizzato. I caricamenti su progetti condivisi rende veramente interoperabile la conoscenza producendo un grandissimo plus valore.
  • Non si parla di FAIR data ma forse è un altro aspetto da inserire nella collaborazione con i GLAM.
  • Non è che c'è la coda per riutilizzare il materiale dei GLAM! La realtà è che non basta aprire la collezione affinché le persone riusino dati e contenuti e producano qualcosa di nuovo con quello. Il riuso va incoraggiato e spesso la documentazione viene aperta e non molto usata (anche se visualizzata più di prima). Di fatto i progetti Wikimedia sono i più grandi riutilizzatori di materiale dei GLAM e lo rendono a loro volta più facilmente riutilizzabile da altri.
  • Le istituzioni pensano di presentare se stesse su Wikipedia e i progetti Wikimedia. Questo è un tipico errore: sono i contenuti delle istituzioni ad essere rilevanti per Wikipedia e i progetti Wikimedia; l'istituzione è una fonte (dove si trova la collezione e anche una fonte autorevole per il suo catalogo e lavoro di ricerca) ma non è l'istituzione il centro dell'interesse né la collaborazione dovrebbe incentrarsi su di essa.

Da tener presente quando si aprono contenuti

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  1. Prendere una decisione formale in direzione Open Access (dichiarazione del direttore, manifesto open access, comunicato stampa e notizia sul sito...). Più la dichiarazione è condivisa più facile e naturale sarà l'implementazione dell'Open Access
  2. Incaricare un responsabile
  3. Fare un data management plan? Cominciare a considerare tutti i materiali prodotti da un ente... non solo la collezione ma tutto, compresi i video dei webinar e i testi dei curatori per l'ultimo catalogo.
  4. Chiarire diritti d'autore e aventi diritti. Analizzare rischi, contattare aventi diritti, inserire sul sito modo per segnalare problemi, preparare lettere di incarico e documenti per il futuro (contratti, mandati, produzione di opere d'arte, produzione di nuovi progetti con clearing delle licenze...)
  5. Mettere indicazione della licenza/strumento/RightsStatements su tutto (nella dichiarazione e poi su ogni singolo item per chiarire anche PD e opere orfane...)
  6. Caricare immagini e documenti significativi su Wikimedia Commons e i dati su Wikidata :)

Nel 2011 abbiamo preparato w:en:Wikipedia:WikiAfrica/Share Your Knowledge e w:it:Progetto:GLAM/Share Your Knowledge, un percorso per le istituzioni culturali che vorremmo ora aggiornare.

Esempi di GLAM in Open Access

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  • L'Archivio Pietro Pensa, l'Ecomuseo delle Grigne e il Museo delle Grigne (in the Survey of Open GLAM practices and policies[1] - Italy). Mi sono occupata io dal 2006/2008 della policy open access di queste istituzioni (su siti, patrimonio, didascalie, materiale informativo, opere d'arte contemporanea commissionate, pubblicazioni...), ma all'epoca pensavo che bastasse usare una CC BY-SA di default su tutto, tanto se un'opera è in pubblico dominio la licenza non riduce i diritti. Ora mi accorgo che va bene una licenza aperta di default ma la CC0 va comunque inserita sui materiali della collezione e sui metadati.
  • Wikimedia Italia. Un capitolo come Wikimedia Italia ha il sito in CC BY-SA da sempre ma rendere l'associazione Open Access su tutto il suo materiale è più complicato di quanto uno si immagini: in particolare richiede attenzione nelle lettere di incarico e nei contratti, nei regolamenti e nel distinguere dati/materiali in CC0 e il resto in CC BY-SA. È anche molto utile caricare materiali specifici su Zenodo (in CC BY) per avere codice identificativo unico. Importante anche gestire lo sviluppo di software con attenzione alle licenze libere specifiche e la sua archiviazione. La licenza CC BY-SA di default di fatto non è sufficiente e va fatto un lavoro

Iolanda Pensa / Wikimedia Italia, 28/11/2021, CC BY-SA 4.0.

Il testo fa riferimento al manuale Creative Commons Certificate con commenti che correlano gli argomenti del testo ai progetti di cooperazione Wikimedia e GLAM.

Progetto finale

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  1. https://docs.google.com/spreadsheets/d/1WPS-KJptUJ-o8SXtg00llcxq0IKJu8eO6Ege_GrLaNc/edit#gid=1216556120