Certificato Creative Commons/Cos'è Creative Commons

Unità 1: Cos'è Creative Commons? del corso Certificato Creative Commons.

Creative Commons è un insieme di strumenti legali, un'organizzazione no-profit, nonché una rete globale e un movimento, tutti ispirati dalla volontà delle persone di condividere la propria creatività e conoscenza e resi possibili da una serie di licenze di copyright aperte.

Creative Commons è nata in risposta a un sistema legale relativo al copyright globale ormai obsoleto. Le licenze CC sono basate sul copyright e sono progettate per offrire un maggior numero di soluzioni ai creatori aperti alla condivisione. Nel tempo il ruolo e il valore delle Creative Commons si sono ampliati. Questa unità ti fornirà un'introduzione in merito all’origine delle licenze CC e ai percorsi di sviluppo futuri.

La presente unità è composta di due sezioni:

  1. La storia di Creative Commons
  2. Creative Commons oggi

Sono inoltre disponibili delle risorse aggiuntive, qualora fossi interessato a saperne di più su uno qualsiasi degli argomenti trattati in quest’unità.

Nota: il completamento del CC certificate non autorizza i discenti a fornire consulenza legale su copyright, uso e trattamento equo e leale (“fair use” e “fair dealing”) o licenze aperte. Inoltre, il contenuto di questo corso e le informazioni che i facilitatori del certificato condividono non rappresentano una forma di assistenza legale. Sebbene non sia consigliato fornire assistenza legale ad altri sulla base del contenuto trattato, al termine del corso avrai sviluppato un alto livello di competenza. Verranno fornite molte nozioni in merito a copyright, licenze aperte e pratiche trasparenti in diverse comunità. In seguito all'ottenimento della certificazione, dovresti riscontrare una maggiore facilità nel condividere informazioni relative a copyright e licenze aperte, casi di studio e buone pratiche aperte.

La storia di Creative Commons

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Per capire come un insieme di licenze di copyright possa ispirare un movimento globale, è necessario conoscere un minimo di informazioni relative all'origine di Creative Commons.

Risultati di apprendimento

  • Raccontare la storia del perché è stata fondata Creative Commons
  • Identificare il ruolo della legge sul copyright nella creazione delle Creative Commons

Domanda principale/Perché è importante

Quali erano le ragioni legali e culturali che hanno portato alla fondazione di Creative Commons? Perché CC è diventato un movimento globale?
I fondatori delle CC hanno identificato una discrepanza tra ciò che la tecnologia consente di fare e le restrizioni del copyright, fornendo così un approccio alternativo ai creatori che desiderano condividere il proprio lavoro. Ad oggi questo approccio è utilizzato da milioni di creatori in tutto il mondo.

Riflessione personale/Perché è importante per te

Quando sei venuto a conoscenza per la prima volta delle Creative Commons? Pensa a come parlerai di ciò che sono le CC a qualcuno che non ne ha mai sentito parlare. Per comprendere appieno l'organizzazione, è utile iniziare con un po' di storia.

Acquisire le conoscenze fondamentali

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Copyright: tutti i diritti riservati

La storia di Creative Commons inizia con il copyright. Verranno fornite maggiori informazioni sul copyright più avanti nel corso, ma per ora è sufficiente sapere che il copyright è un'area della normativa che regola il modo in cui vengono utilizzati i prodotti della creatività umana - come libri, articoli di ricerca accademica, musica e arte. Il copyright garantisce una serie di diritti esclusivi a un creatore, in modo che egli abbia, per un periodo di tempo limitato, la possibilità di impedire ad altri di copiare e adattare il suo lavoro. In altre parole, la legge sul copyright regola rigorosamente chi è autorizzato a copiare e con quali soggetti condividere la sua opera.

Internet ha fornito in misura nuova l'opportunità di accedere, condividere e collaborare alla creazione di opere d’ingegno (tutte governate dal copyright). Le capacità di condivisione rese possibili dalla tecnologia digitale sono in contrasto con le restrizioni di condivisione presenti nelle leggi sul copyright di tutto il mondo.

 
Licenze Creative Commons: alcuni diritti riservati

Le Creative Commons sono state create come aiuto per risolvere il contrasto tra la capacità del creatore di condividere le opere digitali a livello globale e la regolamentazione del copyright. Questa storia inizia con una particolare normativa sul copyright negli Stati Uniti. Era il Sonny Bono Copyright Term Extension Act (CTEA), emanato nel 1998; esso ha esteso i termini di copyright ad ogni opera negli Stati Uniti, anche quelle già pubblicate, per ulteriori 20 anni, quindi il termine di copyright era uguale alla vita del creatore più 70 anni. (Questa mossa ha allineato il termine di copyright degli Stati Uniti con quello di altri paesi, sebbene in molte altre nazioni tale termine rimane fissato a 50 anni dalla morte del creatore).

 
Badge con la scritta "Copiare non è un furto!" con un personaggio simile a Topolino, usato come simbolo della proprietà intellettuale

(Curiosità: il CTEA era comunemente chiamato “Mickey Mouse Protection Act” perché l'estensione è arrivata poco prima che il cartone animato di Topolino “Steamboat Willie” della Walt Disney Company diventasse di pubblico dominio.)

 
Lawrence Lessig, 2008

Il professore di legge di Stanford, Lawrence Lessig, riteneva che questa nuova legge fosse incostituzionale. La durata del copyright era stata continuamente estesa nel corso degli anni. La fine della durata del copyright è importante: segna il momento in cui il lavoro si sposta nel pubblico dominio ed è disponibile a chiunque per qualsiasi scopo senza la necessità di chiedere un permesso. Questa è una parte fondamentale dell'equazione nel sistema del copyright. Tutta la creatività e la conoscenza si fondano su ciò che è venuto prima e la fine di un termine di copyright garantisce che le opere protette da copyright alla fine si uniscano al pool di conoscenze e creatività da cui tutti possiamo attingere per creare nuovi lavori.

La nuova legge era anche difficile da allineare con lo scopo del copyright per come è scritto nella Costituzione degli Stati Uniti: per creare un incentivo per gli autori a condividere i propri lavori concedendo loro un monopolio limitato su di essi. In che modo la legge potrebbe eventualmente incentivare ulteriormente la creazione di opere già esistenti?

 
James Boyle e Eric Eldred, 2007

Lawrence Lessig rappresentava un editore web, Eric Eldred, che aveva costruito una carriera sul rendere disponibili le opere non appena fossero diventate di pubblico dominio. Insieme, hanno contestato la costituzionalità di tale Legge. Il caso, noto come Eldred contro Ashcroft, arrivò fino alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Eric Eldred perse[1].

Accedere a Creative Commons

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Ispirato dal valore dell'obiettivo di Eric Eldred di rendere più opere creative liberamente disponibili su Internet e in risposta a una crescente comunità di blogger che stavano creando, rimescolando e condividendo contenuti, Lawrence Lessig e altri hanno avuto un'idea: hanno creato un'organizzazione senza fini di lucro chiamata Creative Commons e, nel 2002, hanno pubblicato le licenze Creative Commons, un insieme di licenze pubbliche gratuite che avrebbero consentito ai creatori di mantenere i propri diritti d'autore mentre condividevano le loro opere con termini più flessibili rispetto al predefinito "tutti i diritti riservati". Il copyright è automatico, che lo si voglia o no. Se da un lato alcune persone vogliono riservare tutti i propri diritti, molte altre vogliono condividere più liberamente il proprio lavoro con il pubblico. L'idea alla base delle licenze CC era di creare una soluzione semplice per i creatori che volevano condividere i propri lavori in modo coerente con la legge sul copyright.

Fin dall'inizio, le licenze Creative Commons dovevano essere utilizzate dai creatori di tutto il mondo. I fondatori del CC trovarono inizialmente la motivazione in una parte della legislazione sul copyright degli Stati Uniti, tuttavia le leggi restrittive sul copyright di tutto il mondo limitavano il modo in cui si poteva utilizzare la nostra cultura condivisa e la conoscenza collettiva, anche nel momento in cui le tecnologie digitali e Internet hanno fornito nuovi modi alle persone di partecipare alla produzione di conoscenza e cultura.

Guarda questo breve video A Shared Culture (Una cultura condivisa) di Jesse Dylan rilasciato in CC BY-NC-SA[2], per avere un'idea della visione di Creative Commons.

Da quando è stata fondata Creative Commons, molto è cambiato nel modo in cui le persone condividono e nel modo in cui funziona Internet. In molte parti del mondo, le restrizioni sull'uso delle opere dell'ingegno sono aumentate. Eppure la condivisione e la modifica sono la norma online. Ti basti pensare al tuo video mashup preferito o anche alle foto che i tuoi amici hanno postato sui social media la scorsa settimana: a volte questo tipo di condivisione e modifica si verifica in violazione della legge sul copyright e talvolta si verifica all'interno di reti di social network che non consentono la condivisione di tali opere in altre parti del Web.

In settori come la pubblicazione di libri di testo, la ricerca accademica, la documentaristica e molti altri, le restrittive norme sul copyright continuano a inibire la creazione, l'accesso e la modifica. Gli strumenti CC stanno contribuendo a risolvere questo problema. Nel 2021 le licenze Creative Commons sono utilizzate su oltre 2 miliardi di opere online in 9 milioni di siti web[3]. Il grande esperimento iniziato nel 2002 è stato un successo, anche in modi inimmaginabili per gli stessi fondatori di CC.

Sebbene in passato siano state sviluppate altre licenze aperte di copyright personalizzate, raccomandiamo l'uso di licenze Creative Commons perché sono aggiornate, gratuite e ampiamente adottate da governi, istituzioni e privati come standard globale per le licenze aperte di copyright.

Nella prossima sezione, verranno fornite maggiori informazioni su come si presenta oggi Creative Commons: le licenze, l'organizzazione e il movimento.

Osservazioni finali

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La tecnologia consente ai contenuti online di essere fruiti da milioni di persone contemporaneamente ed è possibile oggi copiare, condividere e modificare con velocità e facilità. Tuttavia, la legge sul copyright pone dei limiti alla nostra capacità di sfruttare queste possibilità. Creative Commons è stata fondata per aiutarci a realizzare il pieno potenziale di Internet.


Creative Commons oggi

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Un insieme di strumenti legali, un'organizzazione no-profit, una rete e movimento globale, Creative Commons si è evoluta in molti modi nel corso della sua storia.

Risultati di apprendimento

  • Saper distinguere tra “Creative Commons” inteso come insieme di licenze, come movimento e come organizzazione no-profit
  • Spiegare il ruolo della Rete Globale CC
  • Descrivere le aree di lavoro di base per CC come organizzazione no-profit

Domanda principale/Perché è importante

Ora sappiamo perché è nata Creative Commons. Ma cos'è Creative Commons oggi?
Oggi le licenze CC sono diffuse in tutto il Web e sono utilizzate dai creatori di tutto il mondo per ogni tipo di contenuto che si possa immaginare. Il movimento aperto, che si estende oltre le sole licenze CC, è una forza globale di persone motivate dall'idea che il mondo sia migliore quando si condivide e si lavora insieme. Creative Commons è l'organizzazione no-profit che gestisce le licenze CC e sostiene questo movimento aperto.

Riflessione personale/Perché è importante per te

Quando pensi a Creative Commons, pensi alle licenze? Ad attivisti che lavorano per una riforma del copyright? A uno strumento utile per la condivisione? A dei simboli all'interno di cerchi? Altro?
Sei coinvolto in Creative Commons come creatore, riutilizzatore e/o sostenitore? Vorresti esserlo?

Acquisire le conoscenze fondamentali

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Le licenze CC e gli strumenti di dominio pubblico vengono utilizzati su oltre 2 miliardi di opere[4], dalle canzoni ai video di YouTube fino alla ricerca scientifica. Le licenze hanno aiutato un movimento globale a riunirsi attorno all'apertura, alla collaborazione e alla creatività umana condivisa. L'organizzazione no-profit CC, inizialmente con sede nel seminterrato della Scuola di Giurisprudenza di Stanford, ora ha a disposizione uno staff[5] che lavora in tutto il mondo su una serie di progetti diversi in vari settori[6].

Prenderemo in considerazione ed esamineremo questi aspetti delle Creative Commons: le licenze, il movimento e l'organizzazione.

Licenze CC

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Gli strumenti legali CC sono un'alternativa per gli autori che scelgono di condividere i propri lavori con il pubblico secondo termini più permissivi rispetto all'approccio predefinito "tutti i diritti riservati" (all rights reserved) del copyright. Gli strumenti legali sono integrati in piattaforme di contenuti generati dagli utenti come YouTube[7], Flickr e Jamendo[8], e sono utilizzati da progetti aperti senza fini di lucro come Wikipedia e OpenStax. Vengono utilizzati da istituzioni formali come il Metropolitan Museum of Art[9][10][11][12] ed Europeana[13], nonché dai singoli autori.

Per un punto di vista creativo su Creative Commons e il copyright, vi suggeriamo di ascoltare questa canzone di Jonathan "Song-A-Day" Mann sulla sua scelta di utilizzare le licenze CC per la sua musica.

Oltre a offrire agli autori più scelte su come condividere il proprio lavoro, gli strumenti legali CC forniscono un importante aiuto alle diverse finalità della policy, come nei campi delle pubblicazioni scientifiche e dell'istruzione. Vi suggeriamo di guardare il breve video, Why Open Education Matters (L'importanza di un'educazione aperta), per avere un'idea delle opportunità che le licenze Creative Commons creano per l'istruzione. Collettivamente, gli strumenti legali aiutano a creare un bene comune globale relativo a diversi tipi di contenuti (dai libri di racconti per immagini[14] ai fumetti[15]) liberamente disponibile per chiunque.

Le licenze CC possono inoltre svolgere un'altra funzione, non di protezione del copyright: nelle comunità di pratiche condivise, le licenze CC segnalano un insieme di valori e un diverso modo di operare.

Per alcuni utenti, questo significa guardare indietro al modello economico dei beni comuni: come descritto dall'economista David Bollier, "un bene comune sorge ogni volta che una determinata comunità decide di gestire una risorsa in modo collettivo, con particolare attenzione a un accesso equo, all'uso e alla sostenibilità"[16]. Wikipedia è un buon esempio di comunità basata su beni comuni intorno a contenuti con licenza CC[17].

 
I distintivi CC

Per altri, gli strumenti legali CC e i loro simboli esprimono un'affinità per un insieme di valori fondamentali. I distintivi CC[18] sono diventati simboli molto diffusi per la condivisione, l'apertura e la collaborazione umana. Il logo e le icone CC fanno ora parte della collezione di design permanente al Museum of Modern Art (MoMA) di New York.

 

Sebbene non vi sia un solo motivo per utilizzare le licenze CC, vi è la sensazione fondamentale che le licenze CC siano radicate in una convinzione fondamentale che ritiene che la conoscenza e la creatività stiano costruendo veri e propri blocchi della nostra cultura, piuttosto che semplici prodotti da cui estrarre un valore di mercato. Le licenze riflettono la convinzione che tutti hanno qualcosa per contribuire e che nessuno può essere il proprietario della nostra cultura condivisa. Fondamentalmente esse riflettono una fiducia nella promessa della condivisione.

Il movimento

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Dal 2001, attorno alle Creative Commons e alle licenze aperte si è venuta a formare una coalizione globale di persone[19]. Questa include gli attivisti che lavorano alla riforma del copyright in tutto il mondo, i politici che avanzano proposte per richiedere l'accesso aperto alle risorse educative finanziate pubblicamente, alle ricerche e ai dati, nonché autori che condividono un nucleo di valori. La maggior parte delle persone e delle istituzioni che fanno parte del movimento CC non sono formalmente collegate a Creative Commons.

La Rete Globale CC (CC Global Network - CCGN)[20] è un luogo per chiunque sia interessato nei movimenti open e voglia contribuire. La rete comprende avvocati, attivisti, accademici, artisti e altri, tutte figure che lavorano su una vasta gamma di progetti e problematiche relative alla condivisione e alla collaborazione. La Rete Globale CC nel 2021 ha più di 600 membri in oltre 40 capitoli nel mondo[21]. Le “Piattaforme di Rete” sono gruppi di lavoro tematici dove i volontari collaborano su attività e progetti. Chiunque sia interessato a lavorare su una piattaforma può aderire e dare il proprio contributo in termini di tempo e impegno. Le piattaforme sono aperte al contributo di tutti e includo la piattaforma Open Education (educazione aperta)[22], Copyright e Open GLAM[23]. Maggiori informazioni sulle nostre Piattaforme di Rete sono disponibili on-line, puoi vedere se c'è un'area di lavoro che ti interessa. Se sei interessato, sii coinvolto!</ref>,

Il network è solo un giocatore in un più ampio movimento aperto, che include Wikipediani, Mozilliani, sostenitori dell'open access e molti altri.

Il software open source è citato come il primo ambito in cui la condivisione aperta in rete ha prodotto un beneficio tangibile come movimento che è andato ben oltre la tecnologia. La panoramica realizzata dalla fonte online "The Conversation" sui altri movimenti open[24] fornisce ulteriori esempi, come l'Open Innovation nel mondo aziendale, gli Open Data[25] e il Crowdsourcing. Esiste anche un movimento Open Access, che mira a rendere le ricerche largamente disponibili, il movimento Open Science e il crescente movimento relativo alle Open Educational Resources - OER (Risorse educative aperte).

Creative Commons: l'organizzazione

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Una piccola organizzazione no-profit gestisce gli strumenti legali di Creative Commons e aiuta a dare impulso al movimento open. CC è un'organizzazione distribuita, con personale CC e consulenti che lavorano in tutto il mondo.

Lo staff di Creative Commons nel settembre del 2017, © Creative Commons, CC BY 4.0.

Nel 2016, Creative Commons ha intrapreso una strategia organizzativa per il 2016-2020 basata sulla costruzione e sul mantenimento di beni comuni attivi e fruibili, alimentata dalla collaborazione e dalla stima reciproca[26]. Si tratta di un passaggio che pone attenzione non solo al numero di opere in circolazione sotto licenze CC e disponibili per il riuso, ma anche sulle connessioni e collaborazioni che avvengono attorno a un determinato contenuto. Questo video fornisce un'introduzione a questa strategia.

Guidati da questa strategia, il lavoro organizzativo si concentra su due elementi principali:

  1. Licenze, strumenti e tecnologia: le licenze CC e gli strumenti del pubblico dominio sono gli strumenti legali principali progettati e controllati da CC. Sebbene le nostre licenze siano state rigorosamente esaminate da esperti legali in tutto il mondo, il nostro lavoro non è ancora finito. Abbiamo lavorato attivamente sull'infrastruttura tecnica progettata per rendere più facile la ricerca e l'utilizzo dei contenuti nelle risorse digitali. Abbiamo anche pensato a modi per adattare al meglio tutti gli strumenti legali e tecnici di CC per il web.
  2. Sostenere il movimento: CC lavora per aiutare le persone all'interno di movimenti aperti a collaborare su progetti e a lavorare verso obiettivi simili. Attraverso diversi programmi CC, lavoriamo direttamente con la nostra comunità globale - in diversi settori come l'istruzione, la cultura, la scienza, la riforma del copyright, la politica governativa e altri - per aiutare a formare e a rafforzare i sostenitori dell'open in tutto il mondo.

Nel 2020, Creative Commons ha intrapreso una strategia organizzativa 2021-2025 [27] basata su sostenere governi, istituzioni, individui e comunità in tutto il mondo, dotandoli di soluzioni tecniche, legali e politiche per consentire la condivisione della conoscenza e della cultura a favore dell'interesse pubblico.

Questo segna una svolta da CC che promuove una maggiore condivisione verso una CC che promuove una migliore condivisione. Continueremo a costruire un bene comune di conoscenza e cultura che sia inclusivo, giusto e che ispiri la reciprocità – un bene comune al servizio dell'interesse pubblico. Guidati da questa strategia, il nostro lavoro organizzativo si concentra su tre obiettivi strategici:

  1. Advocacy/sensibilizzazione: rimodellare l'ecosistema open per sostenere una condivisione equa e prosociale nell'interesse pubblico.
  2. Innovazione: potenziare le infrastrutture open per favorire la condivisione sostenibile ed etica nell'interesse pubblico.
  3. Sviluppo delle competenze: rendere il più possibile accessibili la conoscenza e il patrimonio culturale.

Osservazioni finali

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Creative Commons è cresciuta da un seminterrato di una scuola di giurisprudenza a un'organizzazione globale di ampia portata e con un nome potente associato a dei valori condivisi. Allo stesso tempo, è un insieme di licenze, un movimento e un'organizzazione no-profit. Ci auguriamo che questa unità sia stata in grado di aiutarti a capire cosa fa l'organizzazione e, cosa ancora più importante, come è possibile partecipare al nostro lavoro.

Ulteriori risorse

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Informazioni sulla storia delle CC

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Ulteriori informazioni su CC e licenze aperte

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  • Why Open Education Matters, di David Blake @ Degreed. CC BY 3.0. Un breve video che spiega come l'educazione aperta sia possibile grazie a Internet, perché è un elemento prezioso per l'intera comunità e come le licenze Creative Commons consentono un'istruzione aperta https://www.youtube.com/watch?v=gJWbVt2Nc-I
  • We Copy Like We Breathe, di Cory Doctorow. Un discorso chiave che spiega come “copiare” e Internet abbiano cambiato lo spazio del copiare, fornendo un quadro relativo alla necessità di una licenza adeguata al copiare e alla condivisione on-line https://www.youtube.com/watch?v=hfU6e6--izo
  • We Need to Talk About Sharing, di Ryan Merkley @ Creative Commons. CC BY-SA 3.0. Una breve discussione sul valore della condivisione, su come essa possa migliorare le comunità, e come Creative Commons agevoli la condivisione https://vimeo.com/151666798

Maggiori informazioni sui commons

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  • How Does the Commons Work di The Next System Project, adattato da Commoning as a Transformative Social Paradigm. CC BY 3.0. Video che spiega come funziona un bene comune, adattato dalla spiegazione dell'economista David Bollier di cosa sia un bene comune e delle minacce ai beni comuni. https://www.youtube.com/watch?v=7bQiBcd7mBc
  • The Commons Short and Sweet di David Bollier. CC BY 3.0. Un breve blog post che spiega cos’è un bene comune, alcune problematiche legate ad esso e quando è possibile parlare di bene comune. http://bollier.org/commons-short-and-sweet
  • The Wealth of the Commons: A World Beyond Market and State di David Bollier & Silke Helfrich. CC BY-SA 3.0. Un libro che mette insieme diverse voci per raccogliere le descrizioni di quali tipi di risorse esistono nei beni comuni, le circostanze geografiche as essi relative e la loro rilevanza politica http://wealthofthecommons.org/

Ulteriori informazioni su altri movimenti “open”

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Risorse consigliate per i partecipanti

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I partecipanti al Certificato CC hanno suggerito diverse risorse aggiuntive tramite le annotazioni di Hypothes.is sul sito Web del Certificato. Sebbene Creative Commons non abbia verificato tali risorse, abbiamo voluto evidenziare i contributi dei partecipanti al seguente link: https://certificates.creativecommons.org/cccerteducomments/chapter/additional-resources

  1. Documento del tribunale con decisione finale sulla causa Eldred contro Ashcroft https://www.copyright.gov/docs/eldrdedo.pdf.
  2. Il video A Shared Culture (Una cultura condivisa) di Jesse Dylan. CC BY-NC-SA https://creativecommons.org/about/videos/a-shared-culture/
  3. Dati sullo stato di Creative Commons su https://stateof.creativecommons.org/.
  4. Dato aggiornato al 2021.
  5. Il team dell'organizzazione no-profit Creative Commons https://creativecommons.org/about/team/.
  6. Attività dell'organizzazione no-profit Creative Commons https://creativecommons.org/about/
  7. Indicazioni sull'uso Creative Commons su youtube https://support.google.com/youtube/answer/2797468?hl=it
  8. Creative Commons su Jamendo https://www.jamendo.com/legal/creative-commons
  9. Jennie Rose Halperin, New York’s Metropolitan Museum of Art releases 375,000 digital works for remix and re-use online via CC0, February 7, 2017. https://creativecommons.org/2017/02/07/met-announcement/.
  10. Caso di studio sul Metropolitan Museum of Art su Wikipedia in inglese https://en.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:GLAM/Metropolitan_Museum_of_Art.
  11. Katherine Maher, Wikimedia and The Met: A Shared Digital Vision, April 19, 2018 https://www.metmuseum.org/blogs/now-at-the-met/2018/wikimedia-and-the-met-digital-vision.
  12. Trilce Navarrete and Elena Villaespesa, Digital Heritage Consumption: The Case of the Metropolitan Museum of Art, magazén, Vol. 1 – Num. 2 – December 2020 https://edizionicafoscari.unive.it/media/pdf/article/magazen/2020/2/art-10.14277-mag-2724-3923-2020-02-004_4U0Dex4.pdf.
  13. The terms of use of Europeana https://www.europeana.eu/en/rights/terms-of-use.
  14. Esempio di libro di racconti per immagini con licenza CC sono le pubblicazioni in CC BY 4.0 di African Storybook https://www.africanstorybook.org/.
  15. Un esempio di fumettista che usa la licenza CC è xkcd, che rilascia tutte le opere del suo sito in CC BY-NC 2.5 https://xkcd.com/1966/
  16. David Bollier, The Commons, Short and Sweet, 07/15/2011 http://www.bollier.org/commons-short-and-sweet.
  17. Wikipedia ha una licenza CC BY-SA e qui i Terms of use https://foundation.wikimedia.org/wiki/Terms_of_Use/en.
  18. Scarica i distintivi CC https://creativecommons.org/about/downloads.
  19. Sebbene in passato siano state sviluppate altre licenze aperte di copyright personalizzate, raccomandiamo l'uso di licenze Creative Commons perché sono aggiornate, gratuite e ampiamente adottate da governi, istituzioni e privati come lo standard globale per le licenze aperte relative al copyright.
  20. Link alla pagina del sito di Creative Commons dedicata al CC Global Network / Rete Glocale CC https://network.creativecommons.org/
  21. Elenco dei capitoli Creative Commons nel mondo https://network.creativecommons.org/chapter/.
  22. CC Open Education Platform https://network.creativecommons.org/cc-open-education-platform/.
  23. CC Open GLAM Platoform https://network.creativecommons.org/cc-openglam-platform/.
  24. The Conversation" https://theconversation.com/explainer-what-is-the-open-movement-10308.
  25. Vedi Open Data Commons con gli strumenti legali per i dati aperti https://opendatacommons.org/.
  26. Strategia Creative Commons 2016-2020 https://creativecommons.org/ideas/.
  27. Catherine Stihler, Announcing Our New Strategy: What’s Next for CC, December 16, 2020 https://creativecommons.org/2020/12/16/announcing-our-new-strategy-whats-next-for-cc/.