Sia
∅
≠
I
⊆
R
{\displaystyle \varnothing \neq I\subseteq R}
. Sia
F
{\displaystyle {\mathcal {F}}}
l'insieme delle funzioni
f
:
I
⊆
R
→
R
{\displaystyle f:I\subseteq \mathbb {R} \to \mathbb {R} }
.
Una successione di funzioni (reali a valori reali) è un'applicazione definita in questo modo:
(
f
n
)
n
∈
N
:
n
∈
N
→
f
n
∈
F
,
f
n
:
I
→
R
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }:n\in \mathbb {N} \to f_{n}\in {\mathcal {F}},\ f_{n}:I\to \mathbb {R} }
Questa definizione contiene il concetto di successione reale: fissato un qualsiasi
x
{\displaystyle x\,\!}
in
I
{\displaystyle I\,\!}
,
(
f
n
(
x
)
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n}(x))_{n\in \mathbb {N} }}
è l'applicazione che, ad ogni
n
∈
N
{\displaystyle n\in \mathbb {N} }
, associa il numero reale
f
n
(
x
)
{\displaystyle f_{n}(x)\,\!}
.
Si può definire la successione di funzioni anche come una funzione in due variabili, ossia:
(
f
n
)
n
∈
N
:
(
n
,
x
)
∈
N
×
I
→
f
(
n
,
x
)
∈
R
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }:(n,x)\in \mathbb {N} \times I\to f(n,x)\in \mathbb {R} }
Con questa definizione viene messa in evidenza la dipendenza della funzione da
n
{\displaystyle n\,\!}
e da
x
{\displaystyle x\,\!}
.
Avendo visto che
(
f
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
può essere espressa come un'applicazione che, ad ogni
x
{\displaystyle x\,\!}
in
I
{\displaystyle I\,\!}
, associa
(
f
n
(
x
)
)
{\displaystyle (f_{n}(x))\,\!}
nell'insieme delle successioni reali, si può trasportare il concetto di limite di una successione reale al limite di una successione di funzioni, definita nel modo seguente:
sia
I
′
=
{
x
∈
I
|
∃
l
(
x
)
=
lim
n
→
∞
f
n
(
x
)
∈
R
}
{\displaystyle I'=\{x\in I\ |\ \exists l(x)=\lim _{n\rightarrow \infty }f_{n}(x)\in \mathbb {R} \}}
. Tale insieme viene definito insieme di convergenza della successione .
Supponiamo
I
′
≠
∅
{\displaystyle I'\neq \varnothing }
. Allora è possibile definire l'applicazione:
f
:
x
∈
I
′
→
f
(
x
)
=
l
(
x
)
∈
R
{\displaystyle f:x\in I'\to f(x)=l(x)\in \mathbb {R} }
.
f
{\displaystyle f\,\!}
è definita come la funzione limite della successione
(
f
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
, ossia
lim
n
→
∞
f
n
(
x
)
=
f
(
x
)
,
∀
x
∈
I
′
{\displaystyle \lim _{n\rightarrow \infty }f_{n}(x)=f(x),\ \forall x\in I'}
.
Una successione di funzioni
(
f
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
, definita in
I
⊆
R
{\displaystyle I\subseteq \mathbb {R} }
, si dice che converge puntualmente a una funzione
f
{\displaystyle f\,\!}
in
I
′
⊆
I
{\displaystyle I'\subseteq I}
se, e solo se
f
{\displaystyle f\,\!}
è limite della successione di
(
f
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
, ossia, per la definizione di limite di una successione reale:
∀
ε
>
0
,
∀
x
∈
I
′
,
∃
m
:
|
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
|
<
ε
,
∀
n
>
m
{\displaystyle \forall \varepsilon >0,\forall x\in I',\exists m\ :\ \left|f_{n}(x)-f(x)\right|<\varepsilon ,\forall n>m}
Va notato che, in base a questa definizione,
m
{\displaystyle m\,\!}
dipende non solo da
ε
{\displaystyle \varepsilon }
, ma anche, in generale, da
x
{\displaystyle x\,\!}
.
Sia
(
f
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
una successione di funzioni definita in
I
⊆
R
{\displaystyle I\subseteq \mathbb {R} }
. Allora essa converge uniformemente a
f
{\displaystyle f\,\!}
in
I
′
⊆
I
{\displaystyle I'\subseteq I}
se, e solo se, in poche parole,
m
{\displaystyle m\,\!}
dipende solo da
ε
{\displaystyle \varepsilon }
, ossia:
∀
ε
>
0
,
∃
m
:
|
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
|
<
ε
,
∀
x
∈
I
′
,
∀
n
>
m
{\displaystyle \forall \varepsilon >0,\exists m\ :\ \left|f_{n}(x)-f(x)\right|<\varepsilon ,\forall x\in I',\forall n>m}
Per definizione, se una successione di funzioni converge puntualmente(risp. uniformemente) alla funzione limite in
I
{\displaystyle I\,\!}
, allora è chiaro che converge puntualmente(risp. uniformemente)
∀
I
′
⊆
I
{\displaystyle \forall I'\subseteq I}
.
La convergenza uniforme ha la seguente e utile equivalenza, facilmente dimostrabile:
(
f
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
, definito in
I
⊆
R
{\displaystyle I\subseteq \mathbb {R} }
, converge uniformemente a
f
{\displaystyle f\,\!}
in
I
′
⊆
I
{\displaystyle I'\subseteq I}
∀
ε
>
0
,
∃
m
:
sup
I
′
|
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
|
<
ε
,
∀
n
>
m
{\displaystyle \forall \varepsilon >0,\exists m\ :\ \sup _{I'}\left|f_{n}(x)-f(x)\right|<\varepsilon ,\forall n>m}
, ossia,
lim
n
→
+
∞
sup
I
′
|
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
|
=
0
{\displaystyle \lim _{n\rightarrow +\infty }\sup _{I'}\left|f_{n}(x)-f(x)\right|=0}
Questa equivalenza è molto utile per verificare la convergenza uniforme.
Nota:
inserire degli esempi
Collegamento tra le due convergenze
modifica
Sia fissato
ε
>
0
{\displaystyle \varepsilon >0\,\!}
, e sia
m
{\displaystyle m\,\!}
tale che
sup
I
′
|
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
|
<
ε
,
∀
n
>
m
{\displaystyle \sup _{I'}\left|f_{n}(x)-f(x)\right|<\varepsilon ,\forall n>m}
.
È chiaro che, per la proprietà dell'estremo superiore, se scelgo
x
∈
I
′
{\displaystyle x\in I'}
,
|
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
|
≤
sup
I
′
|
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
|
<
ε
{\displaystyle \left|f_{n}(x)-f(x)\right|\leq \sup _{I'}\left|f_{n}(x)-f(x)\right|<\varepsilon }
.
Per l'arbitrarietà di
ε
{\displaystyle \varepsilon \,\!}
e
x
{\displaystyle x\,\!}
, si è giunti alla tesi.
Il viceversa non vale in generale.
Nota:
mostrarlo con un esempio
◻
{\displaystyle \Box }
Criterio di Cauchy per la convergenza puntuale
modifica
(
f
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
converge puntualmente a
f
{\displaystyle f\,\!}
in
I
{\displaystyle I\,\!}
se e solo se
∀
x
∈
I
,
∀
ε
>
0
,
∃
m
(dipendente da epsilon e da x)
:
|
f
k
(
x
)
−
f
h
(
x
)
|
<
ε
,
∀
h
,
k
>
m
{\displaystyle \forall x\in I,\forall \varepsilon >0,\exists m{\mbox{ (dipendente da epsilon e da x) }}\ :\ \left|f_{k}(x)-f_{h}(x)\right|<\varepsilon ,\forall h,k>m}
⇒
)
{\displaystyle \Rightarrow )}
(
f
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
converge puntualmente in
I
{\displaystyle I\,\!}
, quindi,
∀
x
∈
I
{\displaystyle \forall x\in I\,\!}
, la successione numerica
(
f
n
(
x
)
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n}(x))_{n\in \mathbb {N} }}
è convergente ma, come è noto, ogni successione convergente è di Cauchy, quindi vale la tesi.
⇐
)
{\displaystyle \Leftarrow )}
In base alle ipotesi,
∀
x
∈
I
{\displaystyle \forall x\in I\,\!}
, la successione numerica
(
f
n
(
x
)
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n}(x))_{n\in \mathbb {N} }}
è di Cauchy ma, in base al teorema di Cauchy sulle successioni numeriche, essa deve convergere a un valore
l
(
x
)
{\displaystyle l(x)\,\!}
, e quindi esiste ed è finito,
∀
x
∈
I
{\displaystyle \forall x\in I}
, il limite della successione di funzioni, che denotiamo con
f
{\displaystyle f\,\!}
, da cui segue la tesi.
◻
{\displaystyle \Box }
(
f
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
converge uniformemente a
f
{\displaystyle f\,\!}
in
I
{\displaystyle I\,\!}
se e solo se
∀
ε
>
0
,
∃
m
:
|
f
k
(
x
)
−
f
h
(
x
)
|
<
ε
,
∀
x
∈
I
,
∀
h
,
k
>
m
{\displaystyle \forall \varepsilon >0,\exists m\ :\ \left|f_{k}(x)-f_{h}(x)\right|<\varepsilon ,\forall x\in I,\forall h,k>m}
⇒
)
ε
>
0
,
∃
m
:
|
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
|
<
ε
,
∀
n
>
m
,
∀
x
∈
I
h
,
k
>
m
⇒
|
f
k
(
x
)
−
f
h
(
x
)
|
≤
|
f
k
(
x
)
−
f
(
x
)
|
+
|
f
(
x
)
−
f
h
(
x
)
|
<
2
ε
,
∀
x
∈
I
{\displaystyle {\begin{aligned}\Rightarrow )&\varepsilon >0,\exists m:\left|f_{n}(x)-f(x)\right|<\varepsilon ,\ \forall n>m,\forall x\in I\\&h,k>m\Rightarrow \left|f_{k}(x)-f_{h}(x)\right|\leq \left|f_{k}(x)-f(x)\right|+\left|f(x)-f_{h}(x)\right|<2\varepsilon ,\ \forall x\in I\end{aligned}}}
Dall'arbitrarietà di
ε
{\displaystyle \varepsilon }
, segue la tesi.
⇐
)
{\displaystyle \Leftarrow )}
ε
>
0
,
∃
m
:
|
f
k
(
x
)
−
f
h
(
x
)
|
<
ε
,
∀
h
,
k
>
m
,
∀
x
∈
I
{\displaystyle \varepsilon >0,\exists m:\left|f_{k}(x)-f_{h}(x)\right|<\varepsilon ,\ \forall h,k>m,\forall x\in I}
x
∈
I
⇒
(
f
n
(
x
)
)
n
∈
N
{\displaystyle x\in I\Rightarrow (f_{n}(x))_{n\in \mathbb {N} }}
è di Cauchy in
R
{\displaystyle \mathbb {R} }
, quindi
∃
f
:
I
→
R
:
lim
n
→
+
∞
f
n
(
x
)
=
f
(
x
)
{\displaystyle \exists f:I\to \mathbb {R} :\lim _{n\rightarrow +\infty }f_{n}(x)=f(x)}
e quindi c'è convergenza puntuale.
Per il teorema della permanenza del segno, se
ε
>
0
,
∃
m
:
|
f
k
(
x
)
−
f
h
(
x
)
|
<
ε
,
∀
h
,
k
>
m
,
∀
x
∈
I
{\displaystyle \varepsilon >0,\exists m:\left|f_{k}(x)-f_{h}(x)\right|<\varepsilon ,\ \forall h,k>m,\forall x\in I}
, allora
lim
h
→
+
∞
|
f
k
(
x
)
−
f
h
(
x
)
|
≤
ε
⇒
|
f
k
(
x
)
−
f
(
x
)
|
≤
ε
,
∀
k
>
m
,
∀
x
∈
I
{\displaystyle \lim _{h\rightarrow +\infty }\left|f_{k}(x)-f_{h}(x)\right|\leq \varepsilon \Rightarrow \left|f_{k}(x)-f(x)\right|\leq \varepsilon ,\ \forall k>m,\forall x\in I}
. Dall'arbitrarietà di
ε
{\displaystyle \varepsilon }
, segue la tesi.
◻
{\displaystyle \Box }
Teorema di inversione dei limiti
modifica
Bisogna ricordare che, se
I
⊆
R
{\displaystyle I\subseteq \mathbb {R} }
, allora
D
(
I
)
{\displaystyle D(I)\,\!}
è chiamato derivato di
I
{\displaystyle I\,\!}
, ed è l'insieme dei suoi punti di accumulazione (se si ha bisogno, rivederli qui ).
Attenzione: la validità del teorema viene perduta se si sostituisce nelle ipotesi la convergenza uniforme con quella puntuale!
Sia fissato
ε
>
0
{\displaystyle \varepsilon >0}
. Per il criterio di Cauchy uniforme, sia
m
∈
N
{\displaystyle m\in \mathbb {N} }
tale che
∀
h
,
k
>
m
,
|
f
k
(
x
)
−
f
h
(
x
)
|
<
ε
,
∀
x
∈
I
{\displaystyle \forall h,k>m,\left|f_{k}(x)-f_{h}(x)\right|<\varepsilon ,\forall x\in I}
.
Sapendo che
∀
n
,
∃
lim
x
→
x
0
f
n
(
x
)
=
l
n
∈
R
{\displaystyle \forall n,\exists \lim _{x\rightarrow x_{0}}f_{n}(x)=l_{n}\in \mathbb {R} }
, allora, per il teorema della permanenza del segno (se si vuole rivederlo, qui ),
|
l
k
−
l
h
|
≤
ε
,
∀
k
,
h
>
m
{\displaystyle \left|l_{k}-l_{h}\right|\leq \varepsilon ,\ \forall k,h>m}
.
Ciò mostra che la successione
(
l
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (l_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
è di Cauchy, quindi converge verso un
l
∈
R
{\displaystyle l\in \mathbb {R} }
, e quindi
∃
lim
n
→
+
∞
l
n
=
l
∈
R
{\displaystyle \exists \lim _{n\rightarrow +\infty }l_{n}=l\in \mathbb {R} }
.
Sia fissato
ε
>
0
{\displaystyle \varepsilon >0}
. Allora:
|
f
(
x
)
−
l
|
=
|
f
(
x
)
−
f
n
(
x
)
+
f
n
(
x
)
−
l
n
(
x
)
+
l
n
(
x
)
−
l
|
≤
|
f
(
x
)
−
f
n
(
x
)
|
+
|
f
n
(
x
)
−
l
n
(
x
)
|
+
|
l
n
(
x
)
−
l
|
{\displaystyle \left|f(x)-l\right|=\left|f(x)-f_{n}(x)+f_{n}(x)-l_{n}(x)+l_{n}(x)-l\right|\leq \left|f(x)-f_{n}(x)\right|+\left|f_{n}(x)-l_{n}(x)\right|+\left|l_{n}(x)-l\right|}
1
)
∃
m
1
:
|
l
n
(
x
)
−
l
|
<
ε
,
∀
n
>
m
1
2
)
∃
m
2
:
sup
I
|
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
|
<
ε
,
∀
n
>
m
2
⇒
|
f
(
x
)
−
l
|
<
2
ε
+
|
f
n
(
x
)
−
l
n
(
x
)
|
,
∀
n
>
m
=
max
{
m
1
,
m
2
}
,
∀
x
∈
I
{\displaystyle {\begin{aligned}1)&\exists m_{1}:\left|l_{n}(x)-l\right|<\varepsilon ,\ \forall n>m_{1}\\2)&\exists m_{2}:\sup _{I}\left|f_{n}(x)-f(x)\right|<\varepsilon ,\ \forall n>m_{2}\end{aligned}}\Rightarrow \left|f(x)-l\right|<2\varepsilon +\left|f_{n}(x)-l_{n}(x)\right|,\ \forall n>m=\max\{m_{1},m_{2}\},\forall x\in I}
Siano fissati
ε
,
m
{\displaystyle \varepsilon ,m\,\!}
e
n
>
m
{\displaystyle n>m\,\!}
. Per ipotesi
∃
lim
x
→
x
0
f
n
(
x
)
=
l
n
∈
R
{\displaystyle \exists \lim _{x\rightarrow x_{0}}f_{n}(x)=l_{n}\in \mathbb {R} }
, quindi
∃
δ
>
0
:
|
f
n
(
x
)
−
l
n
|
<
ε
,
∀
x
∈
I
:
|
x
−
x
0
|
<
δ
{\displaystyle \exists \delta >0:\left|f_{n}(x)-l_{n}\right|<\varepsilon ,\forall x\in I:\left|x-x_{0}\right|<\delta }
.
Ciò implica che fissato
ε
>
0
,
∃
δ
>
0
:
|
f
(
x
)
−
l
|
<
3
ε
,
∀
x
∈
I
:
|
x
−
x
0
|
<
δ
{\displaystyle \varepsilon >0,\exists \delta >0:\left|f(x)-l\right|<3\varepsilon ,\ \forall x\in I:\left|x-x_{0}\right|<\delta }
.
Per l'arbitrarietà di
ε
{\displaystyle \varepsilon }
, è stato dimostrato che:
lim
x
→
x
0
f
(
x
)
=
l
{\displaystyle \lim _{x\rightarrow x_{0}}f(x)=l}
◻
{\displaystyle \Box }
Corollario (Teorema sulla continuità del limite)
modifica
Attenzione:vale la stessa considerazione fatta nel precedente teorema.
f
(
x
0
)
=
lim
n
→
+
∞
f
n
(
x
0
)
=
lim
n
→
+
∞
(
lim
x
→
x
0
f
n
(
x
)
)
=
lim
x
→
x
0
(
lim
n
→
+
∞
f
n
(
x
)
)
=
lim
x
→
x
0
f
(
x
)
{\displaystyle f(x_{0})=\lim _{n\rightarrow +\infty }f_{n}(x_{0})=\lim _{n\rightarrow +\infty }\left(\lim _{x\rightarrow x_{0}}f_{n}(x)\right)=\lim _{x\rightarrow x_{0}}\left(\lim _{n\rightarrow +\infty }f_{n}(x)\right)=\lim _{x\rightarrow x_{0}}f(x)}
, da cui la tesi.
◻
{\displaystyle \Box }
|
f
n
(
x
n
)
−
f
(
x
)
|
=
|
f
n
(
x
n
)
−
f
n
(
x
)
+
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
|
≤
|
f
n
(
x
n
)
−
f
(
x
n
)
|
+
|
f
(
x
n
)
−
f
(
x
)
|
{\displaystyle \left|f_{n}(x_{n})-f(x)\right|=\left|f_{n}(x_{n})-f_{n}(x)+f_{n}(x)-f(x)\right|\leq \left|f_{n}(x_{n})-f(x_{n})\right|+\left|f(x_{n})-f(x)\right|}
Sia fissato
ε
>
0
{\displaystyle \varepsilon >0}
.
Per l'uniforme convergenza,
∃
m
1
:
|
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
|
<
ε
,
∀
n
>
m
1
,
∀
x
∈
I
{\displaystyle \exists m_{1}:\left|f_{n}(x)-f_{(}x)\right|<\varepsilon ,\ \forall n>m_{1},\forall x\in I}
.
Per il teorema sulla continuità del limite,
x
n
→
x
⇒
f
(
x
n
)
→
f
(
x
)
{\displaystyle x_{n}\rightarrow x\Rightarrow f(x_{n})\rightarrow f(x)\,\!}
, e quindi
∃
m
2
:
|
f
(
x
n
)
−
f
(
x
)
|
<
ε
,
∀
n
>
m
2
{\displaystyle \exists m_{2}:\left|f(x_{n})-f(x)\right|<\varepsilon ,\ \forall n>m_{2}}
.
In conclusione, fissato
ε
>
0
,
∃
m
=
max
{
m
1
,
m
2
}
:
|
f
n
(
x
n
)
−
f
(
x
)
|
≤
|
f
n
(
x
n
)
−
f
(
x
n
)
|
+
|
f
(
x
n
)
−
f
(
x
)
|
<
2
ε
,
∀
n
>
m
{\displaystyle \varepsilon >0,\exists m=\max\{m_{1},m_{2}\}:\left|f_{n}(x_{n})-f(x)\right|\leq \left|f_{n}(x_{n})-f(x_{n})\right|+\left|f(x_{n})-f(x)\right|<2\varepsilon ,\ \forall n>m}
, da cui la tesi.
◻
{\displaystyle \Box }
Teorema di passaggio al limite sotto il segno di integrale
modifica
Sia
(
f
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
una successione di funzioni integrabili (secondo Riemann) in
[
a
,
b
]
,
a
<
b
{\displaystyle [a,b],a<b\,\!}
che converge uniformemente a
f
{\displaystyle f\,\!}
in
[
a
,
b
]
{\displaystyle [a,b]\,\!}
. Allora
f
{\displaystyle f\,\!}
è integrabile, e vale la formula:
lim
n
→
+
∞
∫
a
b
f
n
(
x
)
d
x
=
∫
a
b
f
(
x
)
d
x
{\displaystyle \lim _{n\rightarrow +\infty }\int _{a}^{b}f_{n}(x)\,dx=\int _{a}^{b}f(x)\,dx}
∀
n
∈
N
,
M
n
=
sup
{
|
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
|
,
x
∈
[
a
,
b
]
}
⇒
|
f
−
f
n
|
=
|
f
n
−
f
|
≤
M
n
⇒
−
M
n
≤
f
−
f
n
≤
M
n
⇒
f
n
−
M
n
≤
f
≤
f
n
+
M
n
{\displaystyle \forall n\in \mathbb {N} ,M_{n}=\sup \left\{\left|f_{n}(x)-f(x)\right|,x\in [a,b]\right\}\Rightarrow |f-f_{n}|=|f_{n}-f|\leq M_{n}\Rightarrow -M_{n}\leq f-f_{n}\leq M_{n}\Rightarrow f_{n}-M_{n}\leq f\leq f_{n}+M_{n}}
.
Ricordando che
∫
_
a
b
f
(
x
)
d
x
≤
∫
a
_
b
f
(
x
)
d
x
{\displaystyle \int _{\_a}^{b}f(x)\,dx\leq \int _{a}^{\_b}f(x)\,dx}
, e
∫
_
a
b
f
n
(
x
)
d
x
=
∫
a
_
b
f
n
(
x
)
d
x
=
∫
a
b
f
n
(
x
)
d
x
,
∀
n
∈
N
{\displaystyle \int _{\_a}^{b}f_{n}(x)\,dx=\int _{a}^{\_b}f_{n}(x)\,dx=\int _{a}^{b}f_{n}(x)\,dx,\ \forall n\in \mathbb {N} }
(rivedere Integrale di Riemann ), allora si può dire che:
∀
n
∈
N
,
0
≤
∫
a
_
b
f
(
x
)
d
x
−
∫
_
a
b
f
(
x
)
d
x
≤
∫
a
b
[
f
n
(
x
)
+
M
n
]
d
x
−
∫
a
b
[
f
n
(
x
)
−
M
n
]
d
x
=
{\displaystyle \forall n\in \mathbb {N} ,\ 0\leq \int _{a}^{\_b}f(x)\,dx-\int _{\_a}^{b}f(x)\,dx\leq \int _{a}^{b}[f_{n}(x)+M_{n}]\,dx-\int _{a}^{b}[f_{n}(x)-M_{n}]\,dx=}
=
∫
a
b
[
f
n
(
x
)
+
M
n
−
f
n
(
x
)
+
M
n
]
d
x
=
∫
a
b
2
M
n
d
x
=
2
(
b
−
a
)
M
n
→
0
{\displaystyle =\int _{a}^{b}[f_{n}(x)+M_{n}-f_{n}(x)+M_{n}]\,dx=\int _{a}^{b}2M_{n}\,dx=2(b-a)M_{n}\rightarrow 0}
, per l'uniforme convergenza della successione.
Ciò implica che
∫
a
_
b
f
(
x
)
d
x
=
∫
_
a
b
f
(
x
)
d
x
{\displaystyle \int _{a}^{\_b}f(x)\,dx=\int _{\_a}^{b}f(x)\,dx}
, e quindi
f
{\displaystyle f\,\!}
è integrabile.
Inoltre:
|
∫
a
b
f
n
(
x
)
d
x
−
∫
a
b
f
(
x
)
d
x
|
=
|
∫
a
b
[
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
]
d
x
|
≤
∫
a
b
|
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
|
d
x
≤
{\displaystyle \left|\int _{a}^{b}f_{n}(x)\,dx-\int _{a}^{b}f(x)\,dx\right|=\left|\int _{a}^{b}\left[f_{n}(x)-f(x)\right]\,dx\right|\leq \int _{a}^{b}\left|f_{n}(x)-f(x)\right|\,dx\leq }
≤
(
b
−
a
)
⋅
max
x
∈
[
a
,
b
]
|
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
|
=
(
b
−
a
)
⋅
sup
x
∈
[
a
,
b
]
|
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
|
{\displaystyle \leq (b-a)\cdot \max _{x\in [a,b]}\left|f_{n}(x)-f(x)\right|=(b-a)\cdot \sup _{x\in [a,b]}\left|f_{n}(x)-f(x)\right|}
.
Sia fissato
ε
>
0
{\displaystyle \varepsilon >0}
. Per ipotesi
∃
m
:
sup
x
∈
[
a
,
b
]
|
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
|
<
ε
,
∀
n
>
m
{\displaystyle \exists m\ :\ \sup _{x\in [a,b]}\left|f_{n}(x)-f(x)\right|<\varepsilon ,\forall n>m}
.
Quindi:
|
∫
a
b
f
n
(
x
)
d
x
−
∫
a
b
f
(
x
)
d
x
|
≤
(
b
−
a
)
⋅
sup
x
∈
[
a
,
b
]
|
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
|
<
(
b
−
a
)
ε
,
∀
n
>
m
{\displaystyle \left|\int _{a}^{b}f_{n}(x)\,dx-\int _{a}^{b}f(x)\,dx\right|\leq (b-a)\cdot \sup _{x\in [a,b]}\left|f_{n}(x)-f(x)\right|<(b-a)\varepsilon ,\ \forall n>m}
, cioè la tesi.
◻
{\displaystyle \Box }
Dimostriamo i seguenti due lemmi:
Sia
(
f
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
una successione di funzioni derivabili in
[
a
,
b
]
,
a
<
b
{\displaystyle [a,b],a<b\,\!}
. Supponiamo che
∃
x
0
∈
[
a
,
b
]
:
f
n
(
x
0
)
{\displaystyle \exists x_{0}\in [a,b]:f_{n}(x_{0})}
sia convergente e che
(
f
n
′
)
n
∈
N
{\displaystyle (f'_{n})_{n\in \mathbb {N} }\,\!}
converga uniformemente in
[
a
,
b
]
{\displaystyle [a,b]\,\!}
. Allora
(
f
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
converge uniformemente in
[
a
,
b
]
{\displaystyle [a,b]\,\!}
∀
x
∈
[
a
,
b
]
{\displaystyle \forall x\in [a,b]}
e per
h
,
k
∈
N
{\displaystyle h,k\in \mathbb {N} }
si ha:
|
f
k
(
x
)
−
f
h
(
x
)
|
=
|
(
f
k
(
x
0
)
−
f
h
(
x
0
)
)
+
(
f
k
(
x
)
−
f
h
(
x
)
)
−
(
f
k
(
x
0
)
−
f
h
(
x
0
)
)
|
≤
{\displaystyle \left|f_{k}(x)-f_{h}(x)\right|=\left|\left(f_{k}(x_{0})-f_{h}(x_{0})\right)+\left(f_{k}(x)-f_{h}(x)\right)-\left(f_{k}(x_{0})-f_{h}(x_{0})\right)\right|\leq }
|
f
k
(
x
0
)
−
f
h
(
x
0
)
|
+
|
(
f
k
(
x
)
−
f
h
(
x
)
)
−
(
f
k
(
x
0
)
−
f
h
(
x
0
)
)
|
{\displaystyle \left|f_{k}(x_{0})-f_{h}(x_{0})\right|+\left|\left(f_{k}(x)-f_{h}(x)\right)-\left(f_{k}(x_{0})-f_{h}(x_{0})\right)\right|}
.
Per il teorema di Lagrange, applicato alla funzione
f
k
−
f
h
{\displaystyle f_{k}-f_{h}\,\!}
,
∃
x
1
∈
[
x
0
,
x
]
{\displaystyle \exists x_{1}\in [x_{0},x]}
(supponiamo
x
>
x
0
{\displaystyle x>x_{0}\,\!}
) tale che:
|
(
f
k
(
x
)
−
f
h
(
x
)
)
−
(
f
k
(
x
0
)
−
f
h
(
x
0
)
)
|
=
|
x
−
x
0
|
⋅
|
f
k
′
(
x
1
)
−
f
h
′
(
x
1
)
|
≤
(
b
−
a
)
|
f
k
′
(
x
1
)
−
f
h
′
(
x
1
)
|
{\displaystyle \left|\left(f_{k}(x)-f_{h}(x)\right)-\left(f_{k}(x_{0})-f_{h}(x_{0})\right)\right|=|x-x_{0}|\cdot \left|f'_{k}(x_{1})-f'_{h}(x_{1})\right|\leq (b-a)\left|f'_{k}(x_{1})-f'_{h}(x_{1})\right|}
.
Da ciò segue che:
|
f
k
(
x
)
−
f
h
(
x
)
|
≤
|
f
k
(
x
0
)
−
f
h
(
x
0
)
|
+
(
b
−
a
)
|
f
k
′
(
x
1
)
−
f
h
′
(
x
1
)
|
{\displaystyle \left|f_{k}(x)-f_{h}(x)\right|\leq \left|f_{k}(x_{0})-f_{h}(x_{0})\right|+(b-a)\left|f'_{k}(x_{1})-f'_{h}(x_{1})\right|}
.
Fissato
ε
>
0
{\displaystyle \varepsilon >0}
.
Per il criterio di Cauchy uniforme,
∃
m
1
:
|
f
k
′
(
x
)
−
f
h
′
(
x
)
|
<
ε
,
∀
h
,
k
>
m
1
,
∀
x
∈
[
a
,
b
]
{\displaystyle \exists m_{1}:\left|f'_{k}(x)-f'_{h}(x)\right|<\varepsilon ,\ \forall h,k>m_{1},\forall x\in [a,b]}
Per il criterio di Cauchy per le successioni reali,
∃
m
2
:
|
f
k
(
x
0
)
−
f
h
(
x
0
)
|
<
ε
,
∀
h
,
k
>
m
2
{\displaystyle \exists m_{2}:\left|f_{k}(x_{0})-f_{h}(x_{0})\right|<\varepsilon ,\ \forall h,k>m_{2}}
Cioè:
|
f
k
(
x
)
−
f
h
(
x
)
|
<
2
ε
,
∀
h
,
k
>
m
=
max
m
1
,
m
2
,
∀
x
∈
[
a
,
b
]
{\displaystyle \left|f_{k}(x)-f_{h}(x)\right|<2\varepsilon ,\ \forall h,k>m=\max {m_{1},m_{2}},\forall x\in [a,b]}
◻
{\displaystyle \Box }
Sia
(
f
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
una successione di funzioni derivabili che converge uniformemente in
[
a
,
b
]
,
a
<
b
{\displaystyle [a,b],a<b\,\!}
. Sia
x
0
∈
[
a
,
b
]
{\displaystyle x_{0}\in [a,b]\,\!}
, e sia:
g
n
(
x
)
=
f
n
(
x
)
−
f
n
(
x
0
)
x
−
x
0
,
∀
x
∈
[
a
,
b
]
∖
{
x
0
}
{\displaystyle g_{n}(x)={\frac {f_{n}(x)-f_{n}(x_{0})}{x-x_{0}}},\ \forall x\in [a,b]\smallsetminus \{x_{0}\}}
Se
(
f
n
′
)
n
∈
N
{\displaystyle (f'_{n})_{n\in \mathbb {N} }\,\!}
converge uniformemente in
[
a
,
b
]
{\displaystyle [a,b]\,\!}
, allora
(
g
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (g_{n})_{n\in \mathbb {N} }\,\!}
converge uniformemente in
[
a
,
b
]
∖
{
x
0
}
{\displaystyle [a,b]\smallsetminus \{x_{0}\}}
Per
h
,
k
∈
N
{\displaystyle h,k\in \mathbb {N} }
e per
x
∈
[
a
,
b
]
∖
{
x
0
}
{\displaystyle x\in [a,b]\smallsetminus \{x_{0}\}}
,
g
h
(
x
)
−
g
k
(
x
)
=
(
f
k
(
x
)
−
f
h
(
x
)
)
−
(
f
k
(
x
0
)
−
f
h
(
x
0
)
)
x
−
x
0
{\displaystyle g_{h}(x)-g_{k}(x)={\frac {(f_{k}(x)-f_{h}(x))-(f_{k}(x_{0})-f_{h}(x_{0}))}{x-x_{0}}}}
Per il teorema di Lagrange, applicato a
f
k
−
f
h
{\displaystyle f_{k}-f_{h}\,\!}
,
∀
x
∈
[
a
,
b
]
∖
{
x
0
}
,
∃
x
1
∈
[
x
0
,
x
]
{\displaystyle \forall x\in [a,b]\smallsetminus \{x_{0}\},\exists x_{1}\in [x_{0},x]}
se
x
>
x
0
{\displaystyle x>x_{0}\,\!}
, altrimenti in
[
x
,
x
0
]
{\displaystyle [x,x_{0}]\,\!}
, tale che:
g
k
(
x
)
−
g
h
(
x
)
=
f
k
′
(
x
1
)
−
f
h
′
(
x
1
)
{\displaystyle g_{k}(x)-g_{h}(x)=f'_{k}(x_{1})-f'_{h}(x_{1})\,\!}
.
Per il criterio di Cauchy uniforme, applicato a
(
f
n
′
)
n
∈
N
{\displaystyle (f'_{n})_{n\in \mathbb {N} }\,\!}
,
∀
ε
>
0
,
∃
m
:
|
g
k
(
x
)
−
g
h
(
x
)
|
=
|
f
k
′
(
x
)
−
f
h
′
(
x
)
|
<
ε
,
∀
h
,
k
>
m
,
∀
x
∈
[
a
,
b
]
∖
{
x
0
}
{\displaystyle \forall \varepsilon >0,\exists m:\left|g_{k}(x)-g_{h}(x)\right|=\left|f'_{k}(x)-f'_{h}(x)\right|<\varepsilon ,\ \forall h,k>m,\forall x\in [a,b]\smallsetminus \{x_{0}\}}
.
Quindi
(
g
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (g_{n})_{n\in \mathbb {N} }\,\!}
converge uniformemente in
[
a
,
b
]
∖
{
x
0
}
{\displaystyle [a,b]\smallsetminus \{x_{0}\}}
, cioè la tesi.
◻
{\displaystyle \Box }
Teorema di passaggio al limite sotto il segno di derivata
modifica
Sia
(
f
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
una successione di funzioni derivabili in un intervallo
I
{\displaystyle I\,\!}
. Supponiamo che
∃
x
0
∈
I
:
f
n
(
x
0
)
{\displaystyle \exists x_{0}\in I:f_{n}(x_{0})}
sia convergente e che
(
f
n
′
)
n
∈
N
{\displaystyle (f'_{n})_{n\in \mathbb {N} }\,\!}
converga uniformemente in ogni
[
a
,
b
]
⊆
I
{\displaystyle [a,b]\subseteq I}
. Allora
(
f
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
converge uniformemente in ogni
[
a
,
b
]
⊆
I
{\displaystyle [a,b]\subseteq I}
verso una funzione
f
{\displaystyle f\,\!}
, derivabile in ogni
[
a
,
b
]
⊆
I
{\displaystyle [a,b]\subseteq I}
e risulta:
f
′
(
x
)
=
lim
n
→
+
∞
f
n
′
(
x
)
{\displaystyle f'(x)=\lim _{n\rightarrow +\infty }f'_{n}(x)}
Dal lemma 1 segue che
(
f
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
converge uniformemente in ogni
[
a
,
b
]
⊆
I
{\displaystyle [a,b]\subseteq I}
. Sia
f
{\displaystyle f\,\!}
la funzione limite. Fissati
a
,
b
∈
I
{\displaystyle a,b\in I}
, e fissato
x
0
∈
[
a
,
b
]
{\displaystyle x_{0}\in [a,b]}
, definiamo:
g
n
(
x
)
=
f
n
(
x
)
−
f
n
(
x
0
)
x
−
x
0
,
∀
x
∈
[
a
,
b
]
∖
{
x
0
}
{\displaystyle g_{n}(x)={\frac {f_{n}(x)-f_{n}(x_{0})}{x-x_{0}}},\ \forall x\in [a,b]\smallsetminus \{x_{0}\}}
,
g
(
x
)
=
f
(
x
)
−
f
(
x
0
)
x
−
x
0
,
∀
x
∈
[
a
,
b
]
∖
{
x
0
}
{\displaystyle g(x)={\frac {f(x)-f(x_{0})}{x-x_{0}}},\ \forall x\in [a,b]\smallsetminus \{x_{0}\}}
.
Per il lemma 2,
(
g
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (g_{n})_{n\in \mathbb {N} }\,\!}
converge uniformemente verso
g
{\displaystyle g}
in
[
a
,
b
]
∖
{
x
0
}
{\displaystyle [a,b]\smallsetminus \{x_{0}\}}
.
Dal teorema di inversione dei limiti si ha:
lim
n
→
+
∞
f
n
′
(
x
0
)
=
lim
n
→
+
∞
(
lim
x
→
x
0
g
n
(
x
)
)
=
lim
x
→
x
0
(
lim
n
→
+
∞
g
n
(
x
)
)
=
lim
x
→
x
0
g
(
x
)
=
f
′
(
x
0
)
{\displaystyle \lim _{n\rightarrow +\infty }f'_{n}(x_{0})=\lim _{n\rightarrow +\infty }\left(\lim _{x\rightarrow x_{0}}g_{n}(x)\right)=\lim _{x\rightarrow x_{0}}\left(\lim _{n\rightarrow +\infty }g_{n}(x)\right)=\lim _{x\rightarrow x_{0}}g(x)=f'(x_{0})}
.
Per l'arbitrarietà di
a
{\displaystyle a\,\!}
,
b
{\displaystyle b\,\!}
e
x
0
{\displaystyle x_{0}\,\!}
, segue la tesi.
◻
{\displaystyle \Box }
Teorema del Dini per le successioni di funzioni
modifica
Sia
(
f
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
una successione di funzioni continue in
[
a
,
b
]
,
a
<
b
{\displaystyle [a,b],a<b\,\!}
, monotona rispetto a n (cioè, se ad esempio crescente:
f
n
(
x
)
≤
f
n
+
1
(
x
)
,
∀
n
∈
N
,
∀
x
∈
[
a
,
b
]
{\displaystyle f_{n}(x)\leq f_{n+1}(x),\forall n\in \mathbb {N} ,\forall x\in [a,b]}
), convergente puntualmente in
[
a
,
b
]
{\displaystyle [a,b]\,\!}
verso una funzione continua
f
{\displaystyle f\,\!}
. Allora
(
f
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
converge uniformemente verso
f
{\displaystyle f\,\!}
in
[
a
,
b
]
{\displaystyle [a,b]\,\!}
.
Supponiamo che
(
f
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
sia monotona crescente (quindi
f
n
(
x
)
≤
f
n
+
1
(
x
)
,
∀
n
∈
N
,
∀
x
∈
[
a
,
b
]
{\displaystyle f_{n}(x)\leq f_{n+1}(x),\forall n\in \mathbb {N} ,\forall x\in [a,b]}
).
Supponiamo, per assurdo, che
(
f
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
non converga uniformemente in
[
a
,
b
]
{\displaystyle [a,b]\,\!}
. Quindi
∃
ε
0
:
∀
m
∈
N
,
∃
k
>
m
,
x
∈
[
a
,
b
]
{\displaystyle \exists \varepsilon _{0}:\forall m\in N,\exists k>m,x\in [a,b]}
tale che:
|
f
k
(
x
)
−
f
(
x
)
|
≥
ε
0
{\displaystyle \left|f_{k}(x)-f(x)\right|\geq \varepsilon _{0}}
Osserviamo che
f
n
(
x
)
≤
f
(
x
)
,
∀
n
∈
N
,
∀
x
∈
[
a
,
b
]
⇒
|
f
k
(
x
)
−
f
(
x
)
|
=
f
(
x
)
−
f
k
(
x
)
{\displaystyle f_{n}(x)\leq f(x),\forall n\in \mathbb {N} ,\forall x\in [a,b]\Rightarrow \left|f_{k}(x)-f(x)\right|=f(x)-f_{k}(x)}
.
Fissato
h
∈
N
,
m
=
h
{\displaystyle h\in \mathbb {N} ,m=h}
. Allora
∃
n
h
>
h
,
∃
x
h
∈
[
a
,
b
]
:
f
(
x
h
)
−
f
n
h
(
x
h
)
≥
ε
{\displaystyle \exists n_{h}>h,\exists x_{h}\in [a,b]:f(x_{h})-f_{n_{h}}(x_{h})\geq \varepsilon }
Fissato
i
∈
N
,
i
<
n
h
{\displaystyle i\in \mathbb {N} ,i<n_{h}}
, quindi
f
n
h
≥
f
i
⇒
−
f
n
h
≤
−
f
i
⇒
f
(
x
h
)
−
f
i
(
x
h
)
≥
f
(
x
h
)
−
f
n
h
(
x
h
)
≥
ε
0
,
∀
h
∈
N
{\displaystyle f_{n_{h}}\geq f_{i}\Rightarrow -f_{n_{h}}\leq -f_{i}\Rightarrow f(x_{h})-f_{i}(x_{h})\geq f(x_{h})-f_{n_{h}}(x_{h})\geq \varepsilon _{0},\ \forall h\in \mathbb {N} }
La successione
(
x
h
)
h
∈
N
⊂
[
a
,
b
]
{\displaystyle (x_{h})_{h\in \mathbb {N} }\subset [a,b]}
, quindi, per il teorema di Bolzano-Weierstrass,
∃
(
x
h
j
)
j
∈
N
⊂
[
a
,
b
]
,
∃
x
0
∈
[
a
,
b
]
:
x
h
j
→
x
0
{\displaystyle \exists (x_{h_{j}})_{j\in \mathbb {N} }\subset [a,b],\exists x_{0}\in [a,b]:x_{h_{j}}\rightarrow x_{0}}
Sappiamo che
f
(
x
h
j
)
−
f
i
(
x
h
j
)
≥
ε
0
,
∀
i
<
n
h
j
{\displaystyle f(x_{h_{j}})-f_{i}(x_{h_{j}})\geq \varepsilon _{0},\forall i<n_{h_{j}}}
.
Per il teorema della permanenza del segno,
lim
j
→
+
∞
f
(
x
h
j
)
−
f
i
(
x
h
j
)
=
f
(
x
0
)
−
f
i
(
x
0
)
≥
ε
0
>
0
{\displaystyle \lim _{j\rightarrow +\infty }f(x_{h_{j}})-f_{i}(x_{h_{j}})=f(x_{0})-f_{i}(x_{0})\geq \varepsilon _{0}>0}
Per lo stesso teorema
lim
i
→
+
∞
f
(
x
0
)
−
f
i
(
x
0
)
=
f
(
x
0
)
−
f
(
x
0
)
=
0
≥
ε
0
>
0
{\displaystyle \lim _{i\rightarrow +\infty }f(x_{0})-f_{i}(x_{0})=f(x_{0})-f(x_{0})=0\geq \varepsilon _{0}>0}
, e quindi 0>0, ovviamente assurdo.
L'errore è sorto nell'aver supposto che
(
f
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
non converga uniformemente in
[
a
,
b
]
{\displaystyle [a,b]\,\!}
, e quindi la tesi è verificata.
◻
{\displaystyle \Box }
Sia
(
f
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
una successione di funzioni, definite in
[
a
,
b
]
,
a
<
b
{\displaystyle [a,b],a<b\,\!}
e monotone rispetto alla variabile
x
∈
[
a
,
b
]
{\displaystyle x\in [a,b]}
, che converge puntualmente in una funzione continua
f
{\displaystyle f\,\!}
in
[
a
,
b
]
{\displaystyle [a,b]\,\!}
. Allora
f
{\displaystyle f\,\!}
è crescente, e la convergenza è uniforme in
[
a
,
b
]
{\displaystyle [a,b]\,\!}
Fissato
ε
>
0
{\displaystyle \varepsilon >0}
. Per ipotesi
f
{\displaystyle f\,\!}
è continua in
[
a
,
b
]
{\displaystyle [a,b]\,\!}
, e quindi, per il teorema di Cantor, uniformemente continua, e quindi:
∃
σ
=
{
a
=
x
0
,
…
,
x
h
=
b
}
:
|
f
(
x
)
−
f
(
y
)
|
<
ε
,
∀
x
,
y
∈
[
x
i
,
x
i
+
1
]
,
∀
i
∈
{
0
,
…
,
h
−
1
}
{\displaystyle \exists \sigma =\{a=x_{0},\dots ,x_{h}=b\}:\left|f(x)-f(y)\right|<\varepsilon ,\forall x,y\in [x_{i},x_{i+1}],\forall i\in \{0,\dots ,h-1\}}
Visto che c'è convergenza puntuale, siano
(
m
x
i
)
i
=
0
,
.
.
,
h
{\displaystyle (m_{x_{i}})_{i=0,..,h}}
i raggi di convergenza puntuale associati agli
x
i
{\displaystyle x_{i}}
(e a
ε
{\displaystyle \varepsilon }
, ovviamente), e sia
m
=
max
i
=
0
,
.
.
,
h
{
m
x
i
}
{\displaystyle m=\max _{i=0,..,h}\{m_{x_{i}}\}}
.
ε
>
0
,
∃
m
:
|
f
n
(
x
i
)
−
f
(
x
i
)
|
<
ε
,
∀
n
>
m
,
∀
i
=
0
,
…
,
h
{\displaystyle \varepsilon >0,\exists m:|f_{n}(x_{i})-f(x_{i})|<\varepsilon ,\ \forall n>m,\forall i=0,\dots ,h}
.
Fissati
i
∈
{
0
,
…
,
h
−
1
}
{\displaystyle i\in \{0,\dots ,h-1\}}
e
x
:
x
i
≤
x
≤
x
i
+
1
⇒
f
n
(
x
i
)
≤
f
n
(
x
)
≤
f
n
(
x
i
+
1
)
{\displaystyle x:x_{i}\leq x\leq x_{i+1}\Rightarrow f_{n}(x_{i})\leq f_{n}(x)\leq f_{n}(x_{i+1})}
. Ecco cosa succede:
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
=
f
n
(
x
)
−
f
n
(
x
i
+
1
)
+
f
n
(
x
i
+
1
)
−
f
(
x
i
+
1
)
+
f
(
x
i
+
1
)
−
f
(
x
)
≤
{\displaystyle f_{n}(x)-f(x)=f_{n}(x)-f_{n}(x_{i+1})+f_{n}(x_{i+1})-f(x_{i+1})+f(x_{i+1})-f(x)\leq }
≤
f
n
(
x
i
+
1
)
−
f
n
(
x
i
+
1
)
+
f
n
(
x
i
+
1
)
−
f
(
x
i
+
1
)
+
f
(
x
i
+
1
)
−
f
(
x
)
=
f
n
(
x
i
+
1
)
−
f
(
x
i
+
1
)
+
f
(
x
i
+
1
)
−
f
(
x
)
{\displaystyle \leq f_{n}(x_{i+1})-f_{n}(x_{i+1})+f_{n}(x_{i+1})-f(x_{i+1})+f(x_{i+1})-f(x)=f_{n}(x_{i+1})-f(x_{i+1})+f(x_{i+1})-f(x)}
.
Scegliendo un
n
>
m
{\displaystyle n>m\,\!}
, allora:
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
<
2
ε
{\displaystyle f_{n}(x)-f(x)<2\varepsilon }
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
=
f
n
(
x
)
−
f
n
(
x
i
)
+
f
n
(
x
i
)
−
f
(
x
i
)
+
f
(
x
i
)
−
f
(
x
)
≥
{\displaystyle f_{n}(x)-f(x)=f_{n}(x)-f_{n}(x_{i})+f_{n}(x_{i})-f(x_{i})+f(x_{i})-f(x)\geq }
≥
f
n
(
x
i
)
−
f
n
(
x
i
)
+
f
n
(
x
i
)
−
f
(
x
i
)
+
f
(
x
i
)
−
f
(
x
)
=
f
n
(
x
i
)
−
f
(
x
i
)
+
f
(
x
i
)
−
f
(
x
)
{\displaystyle \geq f_{n}(x_{i})-f_{n}(x_{i})+f_{n}(x_{i})-f(x_{i})+f(x_{i})-f(x)=f_{n}(x_{i})-f(x_{i})+f(x_{i})-f(x)}
Sempre per
n
>
m
{\displaystyle n>m\,\!}
,
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
>
−
2
ε
{\displaystyle f_{n}(x)-f(x)>-2\varepsilon }
E quindi è stato mostrato che,
∀
ε
>
0
,
∃
m
:
|
f
n
(
x
)
−
f
(
x
)
|
<
2
ε
,
∀
n
>
m
,
∀
x
∈
[
a
,
b
]
{\displaystyle \forall \varepsilon >0,\exists m:\left|f_{n}(x)-f(x)\right|<2\varepsilon ,\ \forall n>m,\forall x\in [a,b]}
, cioè la tesi.
◻
{\displaystyle \Box }
Compattezza delle funzioni continue in
[
a
,
b
]
{\displaystyle [a,b]}
modifica
Sia
(
f
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
una successione di funzioni definite in un sottoinsieme di
R
{\displaystyle \mathbb {R} \,\!}
contenente
[
a
,
b
]
,
a
<
b
{\displaystyle [a,b],a<b\,\!}
.
Tali funzioni si dicono equilimitate in
[
a
,
b
]
{\displaystyle [a,b]\,\!}
se e solo se
∃
M
>
0
:
|
f
n
(
x
)
|
≤
M
,
∀
n
∈
N
,
∀
x
∈
[
a
,
b
]
{\displaystyle \exists M>0:|f_{n}(x)|\leq M,\ \forall n\in \mathbb {N} ,\forall x\in [a,b]}
.
Tali funzioni si dicono equicontinue in
[
a
,
b
]
{\displaystyle [a,b]\,\!}
se e solo se
∀
ε
>
0
,
∃
δ
=
δ
(
ε
)
>
0
:
∀
x
,
y
∈
[
a
,
b
]
:
|
y
−
x
|
<
δ
,
|
f
n
(
y
)
−
f
n
(
x
)
|
<
ε
,
∀
n
∈
N
{\displaystyle \forall \varepsilon >0,\exists \delta =\delta (\varepsilon )>0:\forall x,y\in [a,b]:|y-x|<\delta ,|f_{n}(y)-f_{n}(x)|<\varepsilon ,\ \forall n\in \mathbb {N} }
.
Sia
K
=
[
a
,
b
]
∩
Q
{\displaystyle K=[a,b]\cap \mathbb {Q} }
l'insieme dei razionali di
[
a
,
b
]
{\displaystyle [a,b]\,\!}
. Essendo
Q
{\displaystyle \mathbb {Q} \,\!}
di cardinalità infinita, allora
K
{\displaystyle K\,\!}
, sottoinsieme di cardinalità infinita, è equipotente a
Q
{\displaystyle \mathbb {Q} \,\!}
, ma esso è a sua volta equipotente a
N
{\displaystyle \mathbb {N} \,\!}
, e quindi
K
{\displaystyle K\,\!}
lo possiamo scrivere come una successione numerica:
K
=
(
x
n
)
n
∈
N
{\displaystyle K=(x_{n})_{n\in \mathbb {N} }\,\!}
.
Consideriamo
x
1
{\displaystyle x_{1}\,\!}
: la successione
(
f
n
(
x
1
)
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n}(x_{1}))_{n\in \mathbb {N} }}
è una successione limitata per ipotesi, e quindi, per il teorema di Bolzano-Weierstrass, essa ammette una successione estratta
(
f
n
(
1
)
(
x
1
)
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n}^{(1)}(x_{1}))_{n\in \mathbb {N} }}
(non è la successione delle derivate) convergente in
R
{\displaystyle \mathbb {R} \,\!}
. Sia
y
1
=
f
(
1
)
(
x
1
)
{\displaystyle y_{1}=f^{(1)}(x_{1})\,\!}
il limite di tale successione.
Consideriamo
x
2
{\displaystyle x_{2}\,\!}
: la successione
(
f
n
(
1
)
(
x
2
)
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n}^{(1)}(x_{2}))_{n\in \mathbb {N} }}
è una successione limitata per ipotesi, e quindi, per il teorema di Bolzano-Weierstrass, essa ammette una successione estratta
(
f
n
(
2
)
(
x
2
)
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n}^{(2)}(x_{2}))_{n\in \mathbb {N} }}
(non è la successione delle derivate seconde) convergente in
R
{\displaystyle \mathbb {R} \,\!}
. Sia
y
2
=
f
(
2
)
(
x
2
)
{\displaystyle y_{2}=f^{(2)}(x_{2})\,\!}
il limite di tale successione.
Procedendo nella stessa maniera
k
−
1
{\displaystyle k-1\,\!}
volte, si trova che:
Consideriamo
x
k
−
1
{\displaystyle x_{k-1}\,\!}
la successione
(
f
n
(
k
−
1
)
(
x
k
−
1
)
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n}^{(k-1)}(x_{k-1}))_{n\in \mathbb {N} }}
è una successione limitata per ipotesi, e quindi, per il teorema di Bolzano-Weierstrass, essa ammette una successione estratta
(
f
n
(
k
)
(
x
k
−
1
)
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n}^{(k)}(x_{k-1}))_{n\in \mathbb {N} }}
(non è la successione delle derivate k-esime) convergente in
R
{\displaystyle \mathbb {R} \,\!}
. Sia
y
k
=
f
(
k
)
(
x
k
)
{\displaystyle y_{k}=f^{(k)}(x_{k})\,\!}
il limite di tale successione.
Inoltre, per ogni
k
∈
N
{\displaystyle k\in \mathbb {N} \,\!}
(
f
n
(
k
)
)
n
∈
N
{\displaystyle (f_{n}^{(k)})_{n\in \mathbb {N} }}
converge a
y
j
,
∀
j
=
1
,
…
,
k
−
1
{\displaystyle y_{j},\ \forall j=1,\dots ,k-1}
.
Procedendo indefinitamente, si è costruita la seguente tabella di successioni:
f
1
(
1
)
(
x
1
)
f
2
(
1
)
(
x
1
)
⋯
f
k
(
1
)
(
x
1
)
⋯
⋯
→
y
1
f
1
(
2
)
(
x
2
)
f
2
(
2
)
(
x
2
)
⋯
f
k
(
2
)
(
x
2
)
⋯
⋯
→
y
2
⋮
⋮
⋮
⋮
⋱
⋱
⋮
f
1
(
k
)
(
x
k
)
f
2
(
k
)
(
x
k
)
⋯
f
k
(
k
)
(
x
k
)
⋯
⋯
→
y
k
⋮
⋮
⋮
⋮
⋱
⋱
⋮
{\displaystyle {\begin{matrix}f_{1}^{(1)}(x_{1})&f_{2}^{(1)}(x_{1})&\cdots &f_{k}^{(1)}(x_{1})&\cdots \cdots &\rightarrow y_{1}\\f_{1}^{(2)}(x_{2})&f_{2}^{(2)}(x_{2})&\cdots &f_{k}^{(2)}(x_{2})&\cdots \cdots &\rightarrow y_{2}\\\vdots &\vdots &\vdots &\vdots &\ddots \ddots &\vdots \\f_{1}^{(k)}(x_{k})&f_{2}^{(k)}(x_{k})&\cdots &f_{k}^{(k)}(x_{k})&\cdots \cdots &\rightarrow y_{k}\\\vdots &\vdots &\vdots &\vdots &\ddots \ddots &\vdots \end{matrix}}}
Adesso consideriamo la successione diagonale, ossia la seguente successione:
(
g
n
)
n
∈
N
=
(
f
n
(
n
)
)
n
∈
N
{\displaystyle (g_{n})_{n\in \mathbb {N} }=(f_{n}^{(n)})_{n\in \mathbb {N} }}
.
Per l'osservazione fatta precedentemente, per ogni
j
∈
N
{\displaystyle j\in \mathbb {N} }
,
(
g
n
(
x
j
)
)
n
∈
N
{\displaystyle (g_{n}(x_{j}))_{n\in \mathbb {N} }}
converge a
y
j
{\displaystyle y_{j}\,\!}
.
Fissato
ε
>
0
{\displaystyle \varepsilon >0}
, sia
δ
>
0
{\displaystyle \delta >0}
tale che
∀
x
,
y
∈
[
a
,
b
]
:
|
y
−
x
|
<
δ
,
|
f
n
(
y
)
−
f
n
(
x
)
|
<
ε
,
∀
n
∈
N
{\displaystyle \forall x,y\in [a,b]:|y-x|<\delta ,|f_{n}(y)-f_{n}(x)|<\varepsilon ,\ \forall n\in \mathbb {N} }
. Suddividiamo
[
a
,
b
]
{\displaystyle [a,b]\,\!}
in
t
{\displaystyle t\,\!}
sottointervalli
(
I
i
)
i
=
1
,
…
,
t
{\displaystyle (I_{i})_{i=1,\dots ,t}\,\!}
aventi ampiezza minore di
δ
{\displaystyle \delta \,\!}
, e quindi
t
>
b
−
a
δ
{\displaystyle t>{\frac {b-a}{\delta }}}
, e in ciascuno degli intervalli
I
i
{\displaystyle I_{i}\,\!}
, scegliamo un razionale, siano essi
(
x
j
i
)
i
=
1
,
…
,
t
{\displaystyle (x_{j_{i}})_{i=1,\dots ,t}}
.
Allora,
∀
x
∈
[
a
,
b
]
,
∃
r
∈
{
1
,
…
,
t
}
:
|
x
−
x
j
r
|
≤
δ
{\displaystyle \forall x\in [a,b],\exists r\in \{1,\dots ,t\}:|x-x_{j_{r}}|\leq \delta }
. Inoltre, per ogni
r
∈
{
1
,
…
,
t
}
{\displaystyle r\in \{1,\dots ,t\}}
,
(
g
n
(
x
j
r
)
)
n
∈
N
{\displaystyle (g_{n}(x_{j_{r}}))_{n\in \mathbb {N} }}
converge, e quindi essa è di Cauchy, e quindi
∃
m
∈
N
:
|
g
h
(
x
j
r
)
−
g
k
(
x
j
r
)
|
<
ε
,
∀
h
,
k
>
m
,
∀
r
=
1
,
…
,
t
{\displaystyle \exists m\in \mathbb {N} :|g_{h}(x_{j_{r}})-g_{k}(x_{j_{r}})|<\varepsilon ,\forall h,k>m,\forall r=1,\dots ,t}
.
Fissato
x
∈
[
a
,
b
]
{\displaystyle x\in [a,b]}
, sia
r
∈
1
,
…
,
t
{\displaystyle r\in {1,\dots ,t}}
tale che
|
x
−
x
j
r
|
≤
δ
{\displaystyle |x-x_{j_{r}}|\leq \delta }
. Allora, per ogni
h
,
k
>
m
{\displaystyle h,k>m\,\!}
:
|
g
h
(
x
)
−
g
k
(
x
)
|
≤
|
g
h
(
x
)
−
g
h
(
x
j
r
)
|
+
|
g
h
(
x
j
r
)
−
g
k
(
x
j
r
)
|
+
|
g
k
(
x
j
r
−
g
k
(
x
)
|
<
3
ε
{\displaystyle |g_{h}(x)-g_{k}(x)|\leq |g_{h}(x)-g_{h}(x_{j_{r}})|+|g_{h}(x_{j_{r}})-g_{k}(x_{j_{r}})|+|g_{k}(x_{j_{r}}-g_{k}(x)|<3\varepsilon }
, e quindi
(
g
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (g_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
soddisfa il criterio di Cauchy uniforme, e quindi
(
g
n
)
n
∈
N
{\displaystyle (g_{n})_{n\in \mathbb {N} }}
converge uniformemente in
[
a
,
b
]
{\displaystyle [a,b]\,\!}
.
◻
{\displaystyle \Box }