La piastra di forma generica

Al contrario dei casi particolari illustrati in precedenza, per tutti gli altri casi non esistono soluzioni analitiche nella forma trovata per la piastra circolare caricata simmetricamente e la piastra ellittica caricata uniformemente e incastrata al contorno. Qualora non ci si ritrovi in uno di questi casi, infatti, è necessario ricorrere a metodi risolutivi di altro tipo. Questi si possono suddividere fondamentalmente nelle seguenti categorie:

lezione
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La piastra di forma generica
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Scienza delle costruzioni

Metodo degli sviluppi in serie semplici

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Il metodo degli sviluppi in serie semplici consiste nell'esprimere l'equazione della superficie elastica per mezzo di una serie semplice delle funzioni  , in pratica:

  oppure  

dove   sono da calcolare e   sono delle generiche funzioni che devono essere quanto più possibile rispettose delle condizioni al contorno.

 Nota:
Inserire immagine che riporti la geometria del problema

A titolo di esempio si riporta la soluzione relativa ad una piastra rettangolare di lati   appoggiata al contorno e soggetta ad un carico uniformemente distribuito di valore  . Si assume che il sistema di riferimento abbia gli assi   paralleli rispettivamente ai lati   e di origine nel punto medio di uno dei lati minori.

Si consideri innanzitutto che l'integrale generale dell'equazione della superficie elastica:

 

è esprimibile come somma di un generico integrale particolare dell'equazione   e dell'integrale generale   dell'equazione differenziale omogenea associata:

 

L'integrale generale dell'equazione differenziale omogenea è espressa nella forma seguente:

 [1]

Si può notare che questa espressione rispetta le condizioni ai limiti   lungo i lati paralleli a  , dal momento che per   il termine  

Perché sia rispettata la posizione   deve essere:

  avendo posto  

L'integrale generale di quest'ultima equazione si scrive nel modo seguente:

 

Data la supposta simmetria del sistema rispetto all'asse  , i valori di   devono essere identici considerando una coppia di valori di   di valore assoluto identico ma di segno opposto  . Per questo motivo l'equazione precedente deve ridursi a considerare solo quei termini che restano uguali cambiando di segno alla  :

 

[2]

Un integrale particolare dell'equazione differenziale originaria è, ad esempio, il seguente:

 

Si può osservare che anche questa espressione rispetta le condizioni ai limiti nei lati paralleli a  , dal momento che come in precedenza compare il termine  . Come conseguenza di ciò, l'equazione   soddisfa sicuramente queste condizioni.

Unendo le soluzioni ottenute si arriva a:

 

Da tale espressione, tuttavia, è necessario eliminare i valori pari di  , dal momento che per essi il termine   assume valori dal segno opposto per una coppia di punti aventi ascisse uguali e di segno opposto  .

Da ciò, con le limitazioni esposte, si arriva a:

 

Le espressioni si   sono scelte affinché vengano rispettate le condizioni ai limiti, e risultano essere pari a:

 

 

dove si è posto  

Il risultato ottenuto è, naturalmente, tanto più preciso quando si consideri un numero elevato di termini. Tuttavia l'espressione della linea elastica presenta una convergenza tale che anche considerando solo il primo termine si arriva ad avere un grado di approssimazione in genere sufficiente.

Considerando le espressioni dei momenti flettenti, calcolati in base all'equazione della superficie elastica trovata, la convergenza non è così spiccata come nel caso della superficie elastica; nella maggioranza dei casi, tuttavia, si assume senza grande errore che considerando esclusivamente il primo termine della serie si abbia un risultato abbastanza vicino alla soluzione reale.

 Nota:
Inserire gli altri metodi

  1. Questa serie è una serie di fourier
  2. Il primo termine rispetta la condizione imposta perché  . Per il secondo termine si ha che  , per cui