La tanatoprassi è l'insieme delle cure rivolte e del «trattamento estetico delle salme prima delle esequie»[1]. La parola deriva dal greco thanatos 'morte' e praxis 'pratica'.[2] Il professionista che svolge i trattamenti di tanatoprassi è definito tanatoprattore.

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Tanatoprassi
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Igiene

Diffusione

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La tanatoprassi, oltre che negli Stati Uniti, è legalmente autorizzata in molti paesi europei. In Italia è rappresentata dall'A.I.T. (Associazione Italiana di Tanatoprassi) e dall'I.N.I.T. (Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi).

La disciplina è legata alla realizzazione delle case funerarie, la cui funzione è quella di ospitare la salma, il defunto così non deve sostare troppo tempo nell'ambiente dell'obitorio, garantendo alle famiglie in lutto un luogo confortevole e personale specializzato.

In Italia, mentre il Regolamento di polizia mortuaria include specifiche disposizioni riguardo alla pratica dell'imbalsamazione, quasi niente è previsto relativamente alla tanatoprassi.

Procedimenti

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La tanatoprassi è un trattamento "post-mortem" e consiste nella cura igienica di conservazione e di presentazione estetica del corpo dopo la morte, volta soprattutto a di realizzare un processo altamente igienico nel settore funerario e cimiteriale. Nelle ore successive alla morte, infatti, il corpo subisce una veloce trasformazione, con la fuoriuscita di liquidi organici e la presenza di vapori nauseanti, che rendono la veglia funebre traumatica e potenzialmente pericolosa.

Secondo quanto afferma l'Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi, la tanatoprassi prevede un'iniezione nel sistema arterioso di un fluido conservante e una serie di cure estetiche che consentono di mantenere un'immagine integra del defunto, ritardando per alcune settimane il processo di decomposizione. Inoltre viene garantito il naturale ritorno in polvere del corpo in un tempo massimo di 10 anni, mentre un corpo che non ha subito nessun trattamento può richiedere dai 40 agli 80 anni.[3]

La tanatoprassi presenta i suoi vantaggi anche nell'ambito della Materia:medicina legale[3], infatti fermando la decomposizione della salma si fissano i tessuti e le lesioni come in una preparazione istologica, consentendo così di eseguire le indagini più facilmente: ad esempio studiare meglio la traiettoria di un proiettile ed avere un apporto ai metodi di identificazione medico-legale. In caso di una riesumazione, resa necessaria da indagini giudiziarie, si avranno sicuramente risultati migliori su un cadavere trattato, rispetto a un cadavere in decomposizione.

La tanatoprassi non è da confondere con l'imbalsamazione perpetua, ma è un metodo di conservazione temporanea; fa sì che le salme possano essere conservate dai 10 ai 15 giorni prima della sepoltura.

Tanatoestetica

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La tanatoestetica è una branca della tanatoprassi che si occupa della cura dell'aspetto estetico del defunto .

In Giappone è praticata come parte integrante del rito funebre.

  1. De Mauro - tanatoprassi, old.demauroparavia.it. (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2008).
  2. Il Devoto-Oli. Vocabolario della lingua italiana, Le Monnier.
  3. 3,0 3,1 Cos'è la tanatoprassi - Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi, tanatoprassi.it. URL consultato il 9 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 1 aprile 2016).

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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