Contabilità nazionale: differenze tra le versioni

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== Inflazione ==
Con il termine [[w:inflazione|inflazione]] si indica l'aumento generalizzato e continuo dei prezzi. Il suo contrario, ovvero la diminuzione del livello dei prezzi, è la [[w:deflazione|deflazione]]. Nel primo caso si ha un tasso di inflazione positivo, nel secondo tale tasso è negativo. Il livello dei prezzi viene misurato in due modi: il '''deflatore del PIL''' e l''''indice dei prezzi al consumo'''.
 
=== Deflatore del PIL ===
Il deflatore del PIL è definito come il rapporto fra il PIL nominale e il PIL reale, ovvero:
 
<center><math>P_t = \frac{\mathcal{E} Y_t}{Y_t}</math></center>
 
Il deflatore del PIL è un numero indice e pertanto non si può assegnare ad esso alcuna interpretazione. Più importante è il tasso di variazione del deflatore, che è uguale a:
<center><math>\frac{P_t - P_{t-1}}{P_{t-1}}</math></center>
 
Dal deflatore del PIL si può ricavare il prezzo medio dei beni che compongono il PIL stesso, ma può essere interessante verificare il prezzo dei beni che i consumatori consumano. I beni consumati possono notevolmente discostarsi dai beni prodotti, perché:
*un'impresa potrebbe non vendere ai consumatori, ma anche ad altre imprese, allo Stato o all'estero;
*i consumatori potrebbero consumare beni prodotti non nel Paese, ma all'estero.
 
=== Indice dei prezzi al consumo ===
Qui entra in gioco l'indice dei prezzi al consumo, ovvero il prezzo medio al consumo, ovvero il costo della vita. La costruzione dell'indice avviene attraverso un paniere di beni che vengono tipicamente consumati da un consumatore urbano. Ogni mese l'istituto nazionale di statistica (in Italia l'ISTAT) controlla in molte città italiane il prezzo dei beni che fanno parte del paniere e costruiscono l'indice dei prezzi al consumo (ICP).
 
Anche l'ICP è un numero indice, fissato a 100 nel periodo base.
 
Si può dimostrare empiricamente che il IPC e il deflatore del PIL si "muovono" alla stessa velocità (solitamente i due tassi differiscono dell'1%), ma vi sono comunque momenti in cui la differenza fra i due tassi è notevole (come è stato, ad esempio, negli Stati Uniti nel 1974, a causa della crisi petrolifera).
 
==== Importanza dell'inflazione ====
In un mondo perfetto, ad ogni aumento dei prezzi corrisponderebbe un aumento dei salari di pari valore, sicché il potere d'acquisto non muterebbe. Questo fenomeno, noto come "inflazione pura", è tuttavia pressoché inesistente. Solitamente infatti, durante le fasi inflattive, i prezzi e i salari non aumentano in proporzione, quindi l'inflazione ha una grande importanza in termini di distribuzione del reddito. Inoltre l'inflazione è un importante distorsore: le variazioni dei prezzi, infatti, aumentano l'incertezza e quindi le decisioni vengono prese con maggiore difficoltà. Inoltre è importante anche a fini fiscali: è ovvio che se aumenta l'inflazione e le fasce d'imposta non venissero adeguate ad essa, un persona si ritroverebbe in una fascia d'imposta diversa, anche se il suo reddito reale non è mutato.
 
Tuttavia anche la deflazione comporta problemi, ma a differenza dell'inflazione, che crea problemi principalmente quando è fuori controllo, la deflazione è problematica anche quando è bassa, perché rende difficoltosi gli interventi di politica monetaria volti a influenzare la produzione. Oggigiorno si considera un tasso ottimale di inflazione quando è compreso fra 0% e 3%.
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