I riflessi del terrorismo islamista nel diritto: differenze tra le versioni

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[[File:Territorial control of the ISIS.svg|miniatura|sinistra|In Rosso i Territori controllati. In Bianco i Territori rivendicati. <small>Al 4 maggio 2015</small>]]
 
Era il 29 giugno 2014 che, sull'onda dei successi ottenuti nelle varie battaglie e del potere ottenuteottenuto in più o meno vaste zone della Siria e dell'Iraq che, Daesh si autoproclamava StatiStato. Da quel momento in poi Daesh inizia a comportarsi come un vero e proprio Stato, di nome e di fatto.
Secondo fonti ufficiali, infatti, lo Stato Islamico esercita le funzioni di un vero e proprio Stato: batte moneta, esercita la funzione legislativa e giudiziaria secondo la Legge Islamica, assicura la sicurezza sia interna che esterna tutelando la sua "sovranità". È ''de facto'' uno Stato. Ma lo è anche "Giuridicamentegiuridicamente"?
 
Per poter dare una risposta a questa domanda occorre aprire una breve parentesi susui requisiti fondamentali affinché uno Stato sia tale. Senza calarci nel dibattimento dottrinale che lascio ad un approfondimento personale del lettore, i requisiti fondamentali sono l'Effettività'''effettività''' e l'Indipendenza'''indipendenza'''. Si dice che uno Stato è effettivo quando esercita effettivamente il proprio potere su di una comunità territoriale. Si dice che uno Stato è Indipendenteindipendente quando ha una indipendenza o una sovranità esterna, cioè che la propria organizzazione di governo non dipende da un altro Stato. Solo in costanza di queste due fattispecie uno candidato Stato è Stato. In mancanza di anche solo uno di essi non ci troviamo di fronte ad uno Stato. Non conta invece che uno Stato sia o meno Riconosciutoriconosciuto dagli altri Stati o delldall'ONU. Il Riconoscimentoriconoscimento infattinon è ritenuto, dalla maggioranza della dottrina, ritenuto nonun requisito per l'essere uno Stato ma solo comeun mera forma di rapporti amichevoli tra Stati.
 
Ora veniamo al Caso ISIS. Già prima stavamo dicendo che l'ISIS esercita sul territorio dell'autoproclamato stato tutte le funzioni che sono proprie di uno Stato (Sicurezzasicurezza, Giustiziagiustizia, Batterbatter Monetamoneta). Non sembrano poter esserci dubbi di sorta in materia. D'altra parte il caso diverge, ad esempio, da quello della Palestina dove l'OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) non ha sede, come il Califfato Islamico dell'ISIS, sul suolo stesso del presunto Stato ma a Tunisi trattandosi così di un caso di Comitato di liberazione con sede all'estero e pertanto non ha giustamente senso parlare di effettività.
Per quanto riguarda l'Indipendenzaindipendenza non vi è dubbio che tale indipendenzaessa sia presente. L'ISIS non sembra aver alcun legame di dipendenza con un altro Stato, anzi. Attualmente si trova in una posizione diplomatica che lo pone in netta contrapposizione con la totalità della Comunità Internazionale.
Si rileva quindi che, dato che sussistono i requisiti di Effettivitàeffettività e Indipendenzaindipendenza, ritenere lo Stato Islamico uno Stato non è un errore. Questa teoria sembra avere una conferma nella prassi dello Stato Francese che apertamente ha adottato una sorta di riconoscimento di tale entità come Stato proclamando contro esso uno Stato di Guerra. A tale prassi sembra essersi conformata anche la Russia. Certo non basta l'opinione di due nazioni per fare una regola internazionale, ma è sicuramente un indizio di non poco conto che va tenuto conto alla luce della verifica dei requisiti che abbiamo sopra compiuto.
 
Questa tesi ora illustrata è la tesi dottrinale minoritaria. Al momento attuale, a parte la prassi di cui parlavamo sopra, non ci sono autori dottrinali di ampia fama che la sostengono e questo per vari motivi.
In primo luogo si temono gli effetti che un tale "riconoscimento" potrebberopotrebbe comportare, non tanto per il caso di specie, ma per il futuro. Sarebbe, per la prima volta, fatta prevalere l'Effettivitàeffettività alla Legittimitàlegittimità. In altre parole si ammetterebbe, per la prima volta, che si può diventare Stati anche violando il diritto internazionale generale. Dall'altra parte ammettere che l'ISIS è uno Stato significa anche dover decidere su che fine hanno fatto gli Stati dell'Iraq e della Siria con una non dubbia conseguenza anche diplomatica di ciò. Significherebbe infatti decidere se si è in presenza di un distacco da parte dei territori ex Siriani o Iracheni a favore di un nuovo Stato oppure di Stati falliti con scarsa o addirittura inesistente effettività dei loro governi.
In ultimo si è sempre cercato di evitare una qualche forma di riconoscimento statale a gruppi armati terroristici anche perché, a ragione, si finirebbe in un certo senso per legittimarli. Ma questo è giustissimo nei confronti di organizzazioni terroristiche come alAl-Qaida che in realtà non si è mai proclamato Stato nè ha dato vita ad una tale entità statale, anzi ha spesso "collaborato" con i Governigoverni locali, o comunque non è mai andata oltre al mero controllo di pozzi di petrolio. maNon nonsi può fare lo stesso neinel confronticaso di organizzazioni come l'ISIS. Sie puòla facilmentediversità intuireè lafacilmente diversitàintuibile.
 
[[File:Emblem of the Islamic State of Iraq and the Levant.png|miniatura|destra|Emblema dello Stato Islamico.]]
 
È bene precisare che l'ISIS è comunque dotato di una qualche formeforma di personalità internazionale simile a quella imputata agli Insorti che hanno il controllo effettivo su una parte del territorio. Su questo punto la dottrina sicuramente è più concorde.
 
In conclusione è bene accennare quali potrebbero essere gli effetti di un riconoscimento come Stato dell'ISIS. Ebbene, gli effetti sono pochi se si tiene conto del fatto che, pur riconoscendolo come Stato, questo non gli comporta alcuna forma di tutela se non quella del diritto internazionale generale che tra l'altro esso stesso già viola. Sicuramente una conseguenza sarebbe quella della legittimità da parte della Francia del ritenere la propria azione in Siria legittima perché in attuazione della norma di ''ius'' cogens sulla legittima difesa in reazione dell'attacco armato dello Stato Islamico nel suo territorio. L'altro effetto sarebbe la possibilità, da parte del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, di agire contro l'ISIS non più con sanzioni relative ad una qualsiasi organizzazione terroristica ma con quelle relative a Stati e pertanto penso ad: un embargo commerciale, una ''no fly zone'', un intervento armato, cose del tutto impossibili oggi perché si incontrerebbe un difficile ostacolo nell'attuarle su territori che appartengono a Stati (Siria e Iraq) che non sono responsabili per le azioni dell'ISIS.
Sulla questione della legittimità dell'azione Francesefrancese e Russa in Siria, è bene fermare la nostra riflessione e lo faremo nel prossimo subparagrafo.
 
=== Le Azioni Militari in Siria sono legittime? ===