Lo shock è un grave stato patologico, caratterizzato da un'ipoperfusione tissutale sistemica dovuta ad una diminuzione del volume del sangue e dei liquidi circolanti, ad un aumento del diametro dei vasi sanguigni o ad un'incapacità del cuore di pompare una quantità adeguata di sangue. Da uno (o più) di questi tre meccanismi deriva l'incapacità del sistema circolatorio di fornire un sufficiente apporto di ossigeno e di sostanze nutritive.

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lezione
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Shock
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Patologia e fisiopatologia generale
Avanzamento Avanzamento: lezione completa al 25%

Lo shock insorge in modo acuto per esempio in seguito ad emorragie imponenti, traumi, ustioni estese e si manifesta nella maggior parte dei casi con la caduta della pressione arteriosa del sangue. Poiché questa è funzione sia del volume del sangue circolante, sia del diametro dei vasi sanguigni, sia della spinta derivante dalla contrazione del cuore, anche uno solo di questi fattori può provocarne l'inizio, ed in molti casi innescare una situazione di peggioramento progressivo ed inarrestabile che può provocare la morte.

La definizione e la descrizione date, in realtà, sono relative a quello che in medicina è considerato lo "shock" per antonomasia; tuttavia il termine "shock" è utilizzato anche con altri significati, i principali dei quali sono:

  • condizione di grave compromissione della coscienza e di altre facoltà mentali a seguito di una stimolazione psicologica molto intensa (più opportuno sarebbe indicare questa condizione con la parola "choc" anziché "shock");
  • condizione di stress improvviso e molto intenso (es. "shock termico", "shock osmotico").

Tipi di shock

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Possiamo distinguere diverse tipologie di shock a seconda della causa sottostante:

  1. Diminuzione della massa circolante o shock ipovolemico
    • Emorragie imponenti
    • Ustioni estese
    • Disidratazione
    • Vomito
    • Diarrea
  2. Difetti della pompa cardiaca o shock cardiogeno
    • Infarto del miocardio
    • Embolia polmonare
    • Insufficienza cardiaca
    • Stenosi aortica
    • Ostruzione al riempimento ventricolare
      • tamponamento cardiaco
      • pneumotorace iperteso
      • embolia polmonare massiva
  3. Difetti della regolazione periferica
    • Shock settico , soprattutto setticemia a gram negativi con coagulopatie
    • Shock anafilattico nelle reazioni anafilattiche di tipo immediato (tipo I)

Fasi di sviluppo dello shock

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Indipendentemente dalla causa, lo shock si instaura seguendo generalmente una serie di passaggi ben distinguibili:

  1. fase iniziale: formazione di una lieve depressione delle attività cardiocircolatorie;
  2. fase compensatoria: la depressione cardiocircolatoria si aggrava e vengono messi in atto meccanismi di compenso;
  3. fase di progressione: il compenso diviene inefficace e il deficit di apporto ematico agli organi vitali provoca gravi squilibri fisiopatologici;
  4. fase di irreversibilità: lo shock porta alla morte.

Sintomatologia

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La sintomatologia dello shock comprende:

  • ipotensione;
  • tachicardia (dato che il cuore per mantenere la portata cardiaca cerca di compensare il calo di pressione aumentando la frequenza);
  • oliguria-anuria (dovuta alla ridotta perfusione renale);
  • ipotermia;
  • pallore;
  • debolezza;
  • acidosi metabolica;
  • confusione mentale;
  • febbre-brividi (nello shock settico).

Posizione antishock

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La posizione antishock, o posizione di Trendelemburg si realizza ponendo l'infortunato disteso al suolo, in posizione supina, inclinato di circa 30° con il capo a terra senza cuscino, con il bacino leggermente rialzato (per esempio con un cuscino) e gli arti inferiori sollevati. Tale posizione permette al sangue di ritornare più facilmente al cuore, che fatica meno per irrorare il cervello diminuendo quindi il rischio di anossia cerebrale.

La posizione antishock non deve essere utilizzata in caso di trauma cranico o alla colonna vertebrale o di fratture agli arti inferiori. Anche in caso di sospetto infarto del miocardio, sarà l'infortunato a preferire una posizione favorevole, detta posizione antalgica.

Collegamenti esterni

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