Rettifiche correlate alla remunerazione del lavoro

A fine anno, bisognerà provvedere a iscrivere tutta una determinata serie di rettifiche legate alla remunerazione del lavoro, come il Trattamento di Fine rapporto.

lezione
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Rettifiche correlate alla remunerazione del lavoro
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Bilancio

Trattamento di Fine Rapporto

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Il rapporto di lavoro si conclude quando una delle parti che lo hanno contratto recede dal contratto stesso. Il recesso, in forma scritta, prevede che l'ufficio personale debba registrare l'uscita del lavoratore aggiornando il libro matricola: un fascicolo viene quindi spedito all'ufficio paghe, che provvederà a depennare il lavoratore dal libro paga e calcolare la liquidazione. L'ufficio personale riconsegnerà, intanto, al lavoratore tutti i documenti di cui è entrato in possesso, fra cui il libretto di lavoro, opportunamente aggiornato.

In Italia, in tutti i casi di cessazione del rapporto di lavoro (licenziamento individuale e collettivo, dimissioni) la legge riconosce ai lavoratori subordinati il diritto di percepire un trattamento di fine rapporto, chiamato Trattamento di Fine Rapporto (TFR) o liquidazione.

Tale trattamento rappresenta un vero e proprio compenso differito al momento della cessazione del rapporto di lavoro, al fine di favorire al lavoratore il superamento delle difficoltà economiche connesse con il venir meno della retribuzione.

Ci sono altre forme di "compenso" per la cessazione del rapporto di lavoro, come la "Buonuscita" o il " golden handshake" in uso negli Stati Uniti d'America.

È parte integrante del salario lordo, ma non disponibile immediatamente: si tratta di un salario differito, del quale è proprietario il singolo lavoratore, che il datore di lavoro trattiene e di cui è responsabile, con il compito di reinvestirlo all'interno dell'azienda.

Se l'azienda fallisce o è inadempiente al momento della liquidazione (interruzione del rapporto di lavoro) oppure di una richiesta di anticipo, l'INPS garantisce per il soggetto privato e paga la somma dovuta. Non esiste analoga garanzia per i contributi pensionistici e i salari arretrati.

Considerazioni di carattere contabile

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Il TFR è una posta contabile che è registrata in passivo di Stato Patrimoniale alla voce Fondo Accantonamenti TFR e, in contropartita, alla voce TFR in dare/+ di Conto Economico (dunque, come costo).

Il TFR è una posta contabile che impatta sia Conto Economico che Stato Patrimoniale, e dunque varia l'utile. Si tratta in buona parte di un costo figurato nel senso che non è rappresentativo di uscite di cassa (ossia di un flusso finanziario) se non per le liquidazioni pagate nell'anno (ai dipendenti che vanno in pensione o a quanti chiedono un anticipo).

Un accenno merita la valutazione attuariale del TFR secondo lo IAS 19 introdotta nei nuovi bilanci delle società redatti conformemente ai principi IAS/IFRS (International Accounting Standard e International Financial Reporting Standard), tale valutazione attuariale riguarda (d.lgs 38/2005) le società quotate, le assicurazioni, le banche, le Sim, le Società Finanziarie e le Sgr.

Il TFR, per il periodo in cui non è corrisposto al lavoratore e resta a disposizione dell'impresa, rappresenta per questa una fonte di autofinanziamento di primaria importanza; esso richiede infatti un tasso di rivalutazione inferiore al costo del debito e del capitale proprio.

Il TFR maturato in un anno è pari alla retribuzione annuale, comprensiva di tredicesima e quattordicesima, divisa per 13,5 (Esempio: per una retribuzione mensile pari a 1000 € la quota di TFR annuale accantonata è 1037 € rivalutata annualmente). Il metodo di calcolo del TFR non può essere modificato in meglio ma solo in peggio secondo accordi e contratti collettivi.

In Italia, per legge (art. 2120 del Codice Civile) il TFR subisce ogni anno una rivalutazione pari all 1.5% + 75% dell'aumento dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, accertato dall'ISTAT. Il tasso complessivamente si attesta intorno al 2.5% all'anno, ed è un tasso reale perché indicizzato all'inflazione. Il tasso di inflazione programmata viene ufficializzato con decreto del Presidente del Consiglio nel mese di ottobre. Si tratta quindi di un reddito sicuro, che è garantito (dall'INPS) da rischi finanziari o frodi, e dalla perdita del potere di acquisto del denaro.

Le voci di bilancio che interessano il TFR sono variate a fine anno per la rivalutazione. Invece, le eventuali quote prelevate dai lavoratori non incidono sul risultato di esercizio, ma solo sulla consistenza degli aggregati patrimoniali (uscita di cassa e, in contropartita, una diminuzione della voce C "Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato" del passivo di stato patrimoniale).

Il lavoratore dipendente da più di 8 anni consecutivi ha la facoltà di chiedere al datore di lavoro un anticipo sul TFR, fino a quel momento maturato, nella misura massima del 70% e solo per spese urgenti rigorosamente documentate quali:

  • Spese sanitarie per terapie ed interventi straordinari riconosciuti da strutture pubbliche;
  • Acquisto prima casa per sé o per i figli, documentato da atto notarile o con mezzi di prova idonei;
  • Spese da sostenere durante i periodi di astensione facoltativa per paternità fruibili fino al compimento dell'ottavo anno del bambino;
  • Spese per congedi di formazione.

I datori di lavoro sono obbligati a soddisfare le richieste dei dipendenti entro il 10% degli aventi titolo o il 4% del numero totale dei dipendenti.

Sia la liquidazione che l'anticipo costituiscono reddito per il lavoratore e come tale deve essere adeguatamente trattenuta una parte dello stesso da parte dell'azienda, in qualità di sostituto d'imposta. Inoltre lo 0,50% della quota va versata all'INPS come contributo al fondo pensioni.

Il TFR non esiste in molti Paesi dell'area UE (ad esempio in Francia, Germania, Spagna, Regno Unito).

Rilevazioni sistematiche di conto

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Si possono avere tre scenari, che ovviamente possono avvenire in uno stesso contesto temporale:

  • accantonamento della quota TFR maturata a fine esercizio;
  • corresponsione di un anticipo;
  • liquidazione per dipendente in uscita dall'azienda.

Ipotizziamo un TFR maturato per l'esercizio pari a 1 000. Provvederemo alle seguenti scritture:

31.12.200X
dare
a
avere
+
-
TFR dell'esercizio (CE) Diversi 1 000
Debiti per TFR 995
Debiti vs INPS c/contributo fondo pensioni 5

Creiamo uno scenario complicato abbastanza per permetterci di spiegare come devono essere iscritti le tre possibilità di cui sopra.

Data Operazione Importo
31.12.200X Accantonamento quote relative all'esercizio 200X+1 18 000
01.01.200X+1 Corresponsione di anticipo verso un dipendente 100 000
24.08.200X+1 Dimissioni di un dipendente

Cominciamo con l'accantonare la quota relativa all'anno 200X, come già sappiamo fare:

31.12.200X
dare
a
avere
+
-
TFR dell'esercizio (CE) Diversi 18 000
Debiti per TFR (SP) 17 910
Debiti vs INPS c/contributo fondo pensioni (SP) 90

In apertura del successivo periodo, provvediamo a corrispondere l'anticipo al nostro dipendente, per un totale al lordo delle trattenute fiscali, di 100 000:

01.01.200X+1
dare
a
avere
+
-
Debiti per TFR (SP) Diversi 100 000
Debiti vs Erario c/ritenute fiscali su TFR (SP) 24 000
Debiti vs dipendente c/anticipo su TFR (SP) 76 000

Provvediamo quindi a corrispondere effettivamente tale anticipo (le ritenute fiscali, come ben sappiamo, verranno versate entro il 16 del mese successivo):

01.01.200X+1
dare
a
avere
+
-
Debiti vs dipendente c/anticipo su TFR (SP) Banca c/c 76 000 76 000

Per quanto riguarda il dipendente dimissionario, procederemo come segue:

  • calcolo del TFR maturato sino al 24 agosto 200X+1: poniamo 10 000;
  • trattenuta da quest'ultima quota dello 0,50% spettante all'INPS: 50;
  • calcolo del TFR dovuto al dipendente: poniamo 100 000;
  • trattenute per TFR: 24 000;
  • erogazione del TFR: 76 000.
24.08.200X+1
dare
a
avere
+
-
TFR dell'esercizio (CE) Diversi 10 000
Debiti per TFR (SP) 9 950
Debiti vs INPS c/contributo fondo pensioni (SP) 50

Il TFR totale raggiunge i 100 000, dunque scriveremo:

24.08.200X+1
dare
a
avere
+
-
Debiti per TFR (SP) Diversi 100 000
Debiti vs dipendente per TFR (SP) 76 000
Debiti vs Erario c/ritenute fiscali su TFR (SP) 24 000

Quindi si estingue il debito verso il dipendente:

24.08.200X+1
dare
a
avere
+
-
Debiti vs dipendente per TFR (SP) Banca c/c (SP) 76 000 76 000