Raddrizzamento delle immagini
Raddrizzamento delle immagini
modificaQuando il parallelismo tra la superficie sensibile e quella fotografata non è rispettato, si una deformazione dell'immagine: quella classica viene denominata delle linee cadenti.
Nella stampa dell'immagine fotografica. si cerca di ristabilire, tra la lastra ed il piano di proiezione, lo stesso angolo esistente, al momento della ripresa, tra la superficie sensibile della camera e la superficie rilevata. Per far ciò, si procede:
- Manualmente, come nella foto riportata a destra. A garanzia della riproduzione in scala di tutta la superficie fotografata, si individua, sulla superficie rilevata, una figura geometrica piana, i cui vertici siano riscontrabili sul fotogramma, e, quindi si fa in modo da sovrapporre l'immagine fotografica alla rappresentazione in scala di detta figura;
- Sulla base di dati rilevati con un camera metrica. La Wild produceva un ingranditore fotogrammetrico, riportato in figura, che era in grado di ricostruire l'orientamento esterno del fotogramma, sulla base dei dati forniti dalla camera al momento della ripresa.
Per coloro che nutrono dubbi sulla messa a fuoco dell'immagine proiettata su un piano inclinato va ricordato che:
- Esiste la regola di Scheimpflug, secondo la quale devono intersecarsi, lungo una stessa retta, il piano porta-lastra, il piano porta-ottica e il piano di proiezione;
- Si fa ricorso alla chiusura del diaframma, per aumentare la profondità di campo.
Con l'arrivo dell'immagine digitale, il procedimento del raddrizzamento fotografico si è semplificato notevolmente, ma il discorso rimane valido per piccole inclinazioni (non superiori a 30°). In ogni caso conviene verificare personalmente il procedimento, fotografando:
- Ortogonalmente una superficie facilmente misurabile;
- Con varie inclinazioni, la stessa superficie;
Sovrapponendo le varie immagini raddrizzate a quella, ottenuta con ripresa ortogonale, si potrà prendere nota degli errori conseguiti, che aumenteranno con l'aumentare dell'angolo formato dala superficie sensibile con quella fotografata.