lezione
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Precisione
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Fotogrammetria architettonica
Un distanziometro della Wild, utilizzato negli anni '80 per il controllo dei rilievi

Precisione

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La precisione del rilievo stereofotogrammetrico è funzione, essenzialmente; della distanza di ripresa e, mediamente, è dell'ordine di 1/10.000 di essa.
Individuare tutti i tipi di errori che possono influenzarla e, quindi, far ricorso alla relativa teoria, non è un'impresa che affronteremo, ma, se vogliamo cimentarci in qualche esercitazione, possiamo fare alcune considerazioni:

  • la distanza principale, anche nel caso in cui coincide con la distanza focale, varia da camera a camera, se determinata con elevata precisione;
  • l'asse ottico, in genere, non passa per il punto principale ed il suo orientamento, rispetto al piano di proiezione, varia al variare della posizione dell'obiettivo;
  • l'immagine viene distorta, secondo la qualità dell'obiettivo;
  • la superficie sensibile non è perfettamente piana;
  • l'immagine, che vediamo sul negativo o sulla diapositiva, non corrisponde a quella proiettata, a causa di possibili slittamenti dello strato sensibile rispetto al supporto oppure a causa della deformazione di quest'ultimo sia a seguito del processo di sviluppo sia per particolari condizioni di lavoro. La situazione, ovviamente, peggiora se utilizziamo copie ottenute per stampa a contatto o, addirittura, per ingrandimento;
  • in fase di restituzione, l'immagine viene ulteriormente distorta dal sistema ottico di lettura;
  • l'influenza degli errori, connessi alla lettura delle coordinate sui fotogrammi, è strettamente legata alla scala del fotogramma stesso;
  • non va sottovalutata la determinazione del punto principale e del sistema di riferimento sui fotogrammi;
  • diamo per scontati, infine, gli inevitabili errori derivanti dalia determinazione dell'orientamento esterno e dalla ricostruzione del modello ottico.

In realtà, la situazione non è catastrofica così come potrebbe apparire.
Nella restituzione, possiamo distinguere due fasi: la ricostruzione del modello ottico ed il rilievo dellostesso. Nella prima fase facciamo affidamento su:

  • la coppia di fotogrammi, che, una volta sviluppati, tratteremo in modo da poterli considerare indeformabili;
  • un limitato numero di punti di controllo, determinati con altro metodo e

con precisione almeno uguale a quella richiesta per il rifievo fotogrammetrico. A conclusione di questa fase, possiamo già renderci conto della precisione conseguibile con le apparecchiature impiegate e con il metodo di lavoro seguito.
Nella seconda fase ritroveremo i problemi esistenti in tutti i rilievi diretti e la precisione dipende, essenzialmente, dall'operatore, che, tra I'altro, effettua un filtraggio del tutto soggettivo del rilievo. E opportuno, in considerazione anche dei tempi estremamente lunghi di questa seconda fase, che questa avvenga solo con la collaborazione diretta dell'utente del rilievo, se non si vuol rischiare che operatori superficiali, con l'ausilio di tracciatori automatici, possano effettuare analisi superficiali, ma costose, del modello ottico.

Punti di controllo

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Nell'ipotesi che le immagini, fissate sui fotogrammi, presentino una distorsione trascurabile, per la costruzione del modello ottico, resta il problema dell'orientamento dei fotogrammi, che vien risolto, facendo ricorso ad altri metodi, con il rilevamento di un sufficiente numero di punti di controllo.
La logica vuole che, tali punti, siano i vertici di una piramide a base quadrata, la cui altezza sia disposta nella direzione degli assi ottici ed una diagonale della base nella direzione della congiungente i punti di ripresa.
Nella pratica operativa, però, si sceglie una qualsiasi terna di segmenti, ortogonali fra di loro, tali da interessare la parte comune dei fotogrammi.
La misura delle lunghezze viene fatta direttamente o indirettamente a seconda che i punti estremi siano accessibili o meno.
È inutile rilevare un numero eccessivo di punti di controllo nelia speranza di garantire una maggiore precisione al modello ottico; i punti superflui, ammesso che siano stati rilevati con elevatissima precisione, possono solo informarci sul grado di precisione del modello, ma non possono aumentarlo.
In ogni caso, occorre fare attenzione a non adattare il modello ottico ad un modello schematico determinato da punti di controllo rilevati con dubbia precisione.

Bibliografia

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  Il rilievo dell'architettura, su YouTube.

Collegamenti esterni

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