Pittura etrusca
La pittura etrusca è essenzialmente quella degli affreschi delle tombe. Essa ha un'importanza notevole non tanto per il livello artistico raggiunto, quanto per il fatto che si tratta del più importante esempio di arte figurativa preromana. La tecnica pittorica maggiormente gettonata presso gli etruschi era l'affresco.
Questa tecnica, sconosciuta dagli egizi ma nota presso Creta e la Grecia, consiste nel dipingere su intonaco fresco il soggetto scelto, in modo che quando l'intonaco si asciuga il dipinto, amalgamatosi con esso, diventa parte integrante del muro e resiste per molti anni (questo spiega perché la quasi totalità delle espressioni figurative etrusche e romane fino ad oggi ritrovate siano affreschi). Per fare i colori con i quali poter dipingere, si utilizzavano pietre e minerali di vari colori che venivano frantumati e miscelati fra loro.
I pennelli erano fatti con peli di animali ed erano estremamente precisi (tuttora i pennelli migliori sono prodotti con pelo di bue); a partire dalla metà del IV secolo a.C. si incominciò a usare il chiaroscuro per suggerire gli effetti della profondità e del volume. Le scene dipinte raramente rappresentano scene di vita vissuta, infatti la maggior parte sono rappresentazioni di scene mitologiche tradizionali.
Non vi era ancora il concetto di proporzione (o se c'era non è comunque rispettato negli affreschi rinvenuti) per cui è frequente imbattersi in animali o uomini con alcune parti del corpo sproporzionate rispetto ad altre. Uno tra i più famosi affreschi etruschi è quello della Tomba delle Leonesse a Tarquinia.