La prima declinazione dei sostantivi greci (superiori)

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La prima declinazione dei sostantivi greci (superiori)
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Grammatica greca per le superiori 1
Avanzamento Avanzamento: lezione completa al 100%

Declinazione dei sostantivi

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Il greco è una lingua che declina i nomi secondo la funzione logica nella frase.

I sostantivi si suddividono tre declinazioni, a seconda dell'uscita del tema:

  • prima declinazione: nomi con uscita in vocale tematica α (oppure η in caso di alfa impuro lungo). Sono principalmente femminili (circa 11 000) in alfa lungo/breve puro/impuro, ma ci sono anche nomi e sostantivi maschili (circa 6000) in alfa lungo puro/impuro
  • seconda declinazione: nomi con uscita in vocale tematica ο. Sono principalmente maschili e neutri, pochi i femminili, che si declinano come il maschile.
  • terza declinazione: vi appartengono soprattutto i temi in consonante (in labiale (β, π, φ), velare (γ, κ, χ), dentale (δ, θ, τ), liquida (λ, ρ), nasale (ν), in ντ, in elisione di sigma), ma anche in vocale debole (ι, υ) e in dittongo (ωϝ, οj, ηϝ).

La posizione e la qualità dell'accento tendono a rimanere quelle del nominativo singolare. Nella flessione però poiché in greco la sillaba regolatrice dell'accento è l'ultima col variare delle desinenze si verificano variazioni di posizione e di qualità dell'accento. Bisogna quindi studiare non solo le uscite dei casi ma anche le quantità.

Prima declinazione (o declinazione in α)

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La prima declinazione comprende principalmente sostantivi femminili (circa 11 000), i quali hanno il nominativo in -α e -η, e i maschili (circa 6000), che hanno il nominativo in -ας e -ης, mentre non ci sono sostantivi neutri. L' α, tipica di questa declinazione, può essere:

  • pura: se preceduta da ε, ι, ρ.
  • impura: in tutti gli altri casi.

Sostantivi femminili

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I sostantivi femminili possono avere le seguenti possibilità:

  • -α lungo: se l'alfa lunga è pura, l' alfa si mantiene tale in tutta la declinazione; se invece è impuro si cambia in -η, ma solo nel singolare.
  • -α breve: se l'alfa breve è pura, esso si mantiene in tutta la declinazione, se è impuro si cambia in -η nei casi obliqui (genitivo e dativo), cioè dove le desinenze flessive lo allungano.

Si dividono, dunque, in quattro sottoclassi:

  • femminili in alfa pura lunga, con la α lunga in tutto il singolare;
  • femminili in alfa pura breve, con la α in tutto il singolare, breve nei casi retti (nominativo, vocativo, accusativo), lungo nei casi obliqui (genitivo e dativo);
  • femminili in alfa impura lunga, in cui α si muta in η in tutto il singolare e sono detti perciò anche "nomi in eta";
  • femminili in alfa impura breve, in cui α si muta in η solo nei casi obliqui (genitivo e dativo) del singolare, che lo allungano.

Modello dei sostantivi femminili in -α pura lunga:

Singolare Duale Plurale
Nominativo ἡ χώρα τὰ χώρα αἱ χῶραι
Genitivo τῆς χώρας ταῖν χώραιν τῶν χωρῶν
Dativo τῇ χώρᾳ ταῖν χώραιν ταῖς χώραις
Accusativo τὴν χώραν τὰ χώρα τὰς χώρας
Vocativo ὦ χώρα ὦ χώρα ὦ χῶραι

Modello dei sostantivi femminili in -α pura breve:

Singolare Duale Plurale
Nominativo ἡ μοῖρα τὰ μοίρα αἱ μοῖραι
Genitivo τῆς μοίρας ταῖν μοίραιν τῶν μοιρῶν
Dativo τῇ μοίρᾳ ταῖν μοίραιν ταῖς μοίραις
Accusativo τὴν μοῖραν τὰ μοίρα τὰς μοίρας

Modello dei sostantivi femminili in -α impura lunga:

Singolare Duale Plurale
Nominativo ἡ κρήνη τὰ κρήνα αἱ κρῆναι
Genitivo τῆς κρήνης ταῖν κρήναιν τῶν κρηνῶν
Dativo τῇ κρήνῃ ταῖν κρήναιν ταῖς κρήναις
Accusativo τὴν κρήνην τὰ κρήνα τὰς κρήνας
Vocativo ὦ κρήνη ὦ κρήνα ὦ κρῆναι

Modello dei sostantivi femminili in -α impura breve (Μοῦσα "Musa"):

Singolare Duale Plurale
Nominativo ἡ Μοῦσα τὰ Μούσα αἱ Μοῦσαι
Genitivo τῆς Μούσης ταῖν Μούσαιν τῶν Μουσῶν
Dativo τῇ Μούσῃ ταῖν Μούσαιν ταῖς Μούσαις
Accusativo τὴν Μοῦσαν τὰ Μούσα τὰς Μούσας
Vocativo ὦ Μοῦσα ὦ Μούσα ὦ Μοῦσαι

Sostantivi maschili

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I maschili della prima declinazione hanno caratteristiche autonome rispetto ai femminili:

  • si dividono in due sole sottoclassi, entrambe con α lungo: maschili in alfa puro e maschili in alfa impuro;
  • hanno il nominativo singolare in (nominativo sigmatico);
  • hanno il genitivo singolare in -ου, preso a prestito dalla II declinazione;
  • i nomi d'agente e di popolo in -της e i composti di -μήτρης, -πώλης e -τρίβης escono in α breve al vocativo singolare; lo stesso vale per il nome Πέρσης "persiano".

Qui di seguito, la declinazione dei maschili.

Declinazione dei maschili in alfa pura (ταμίας, "dispensiere"):

Singolare Duale Plurale
Nominativo ὁ ταμίας τὼ ταμία οἱ ταμίαι
Genitivo τοῦ ταμίου τοῖν ταμίαιν τῶν ταμιῶν
Dativo τῷ ταμίᾳ τοῖν ταμίαιν τοῖς ταμίαις
Accusativo τὸν ταμίαν τὼ ταμία τoὺς ταμίας
Vocativo ὦ ταμία ὦ ταμία ὦ ταμίαι

Declinazione dei maschili in alfa impuro ( σατράπης "satrapo"):

Singolare Duale Plurale
Nominativo ὁ σατράπης τὼ σατράπα οἱ σατράπαι
Genitivo τοῦ σατράπου τοῖν σατράπαιν τῶν σατραπῶν
Dativo τῷ σατράπῃ τοῖν σατράπαιν τοῖς σατράπαις
Accusativo τὸν σατράπην τὼ σατράπα τοὺς σατράπας
Vocativo ὦ σατράπη ὦ σατράπα ὦ σατράπαι

Alcune particolarità ed eccezioni sono:

  • i sostantivi in -της e i nomi di popolo uscenti in -ης e i nomi composti uscenti in -μέτρης, -πώλης, -τρίβης hanno il vocativo singolare in -ᾰ piuttosto che -η.
  • il sostantivo δεσπότης (padrone) al vocativo ritrae l'accento e diventa proparossitono.
  • i Sostantivi χρήστης (usuraio) e ἐτησίαι (venti etesii) al genitivo plurale sono parossitoni.
  • alcuni nomi proprio di origine dorica o straniera ad alcuni nimi comuni uscenti al nominativo singolare in -ας hanno anche un genitivo singolare dorico in -ᾱ (accanto alla forma -ου.
  • pochi nomi propri ionici o diffusi dagli scrittori ionici presentano un genitivo singolare ionico in -εω.

L'accento nei nomi della prima declinazione

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I nomi della prima declinazione mantengono la posizione e la qualità dell'accento del nominativo singolare finché lo permettono le regole dell'accentazione. Fa eccezione il genitivo plurale che è sempre perispomeno. In sintesi:

  • nel singolare le uscite dell'accusativo e del vocativo hanno la quantità del nominativo, quelle del genitivo e dativo sono sempre lunghe.
  • Le uscite del duale e del plurale sono comuni a tutti i nomi della prima declinazione sia femminili che maschili e sono tutte lunghe eccetto -αι del nominativo e del vacativo plurale.

Osservando le variazioni di accento in rapporto alla quantità delle desinenze si possono formulare queste regole:

  1. se il nominativo è ossitono la parola resta tale nei casi diretti (N.A.V.) mentre diventa perispomena nei casi obliqui (G.D.sing. duale e plur.).
  2. se il nominativo è parossitono la parola resta tale in tutta la declinazione, fa eccezione il genitivo plurale che diventa perispomeno.
  3. se il nominativo è proparossitono la parola resta tale quando l'ultima sillaba è breve, mentre diventa parossitona se è lunga (gen. dat. sing., tutto il duale, dat. acc. plur.) fa eccezione il genitivo plurale che diventa perispomeno.
  4. se il nominativo è perispomeno (nomi contratti) la parola resta tale in tutta la declinazione.
  5. se il nominativo è properispomeno tutta la flessione rimane tale, diventa parossitono nei casi gen. dat. sing., tutto il duale, dat. acc. plur.,fa eccezione il genitivo plurale che diventa perispomeno.

Prima declinazione contratta

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La prima declinazione contratta è caratteristica di pochi sostantivi come, ad esempio, i femminili μνᾶ, "mina" (unità monetaria e di peso) e Ἀθηνᾶ, "Atena", συκῆ "fico"; notevole appare il nome maschile Ἑρμῆς, "Hermes", che però al duale e al plurale cambia di genere (diventa femminile), e di significato, dato che indica "le statue del dio Hermes", le Erme. Sono temi uscenti in αᾱ ed εᾱ ed avviene la contrazione delle due vocali per cui:

  • α (+ α = ᾱ / + ᾳ = ᾷ / + αν = αν / + αι = αι / + ω = ω).
  • ε (+ α = η / + ᾳ = ῃ / + αι = αι / + ου = ου / + ω = ω).

I nomi contratti di prima declinazione sono sempre perispomeni, in base alla regola sull'accento nella contrazione.

Declinazione dei femminili in alfa (μνᾶ, "mina"):

Singolare Duale Plurale
Nominativo ἡ μνᾶ τὼ μνᾶ αἱ μναῖ
Genitivo τῆς μνᾶς τοῖν μναῖν τῶν μνῶν
Dativo τῇ μνᾷ τοῖν μναῖν ταῖς μναῖς
Accusativo τὴν μνᾶν τὼ μνᾶ τὰς μνᾶς
Vocativo ὦ μνᾶ ὦ μνᾶ ὦ μναῖ

Declinazione dei femminili in eta (συκῆ, "fico"):

Singolare Duale Plurale
Nominativo ἡ συκῆ τὼ συκᾶ αἱ συκαῖ
Genitivo τῆς συκῆς τοῖν συκαῖν τῶν συκῶν
Dativo τῇ συκῇ τοῖν συκαῖν ταῖς συκαῖς
Accusativo τὴν συκῆν τὼ συκᾶ}} τὰς συκᾶς
Vocativo ὦ συκῆ ὦ συκᾶ ὦ συκαῖ

Declinazione dei maschili (Ἑρμῆς, "Ermes", ma al duale e al plurale "le Erme"):

Singolare Duale Plurale
Nominativo ὁ Ἑρμῆς τὼ Ἑρμᾶ αἱ Ἑρμαῖ
Genitivo τοῦ Ἑρμοῦ τοῖν Ἑρμαῖν τῶν Ἑρμῶν
Dativo τῷ Ἑρμῇ τοῖν Ἑρμαῖν ταῖς Ἑρμαῖς
Accusativo τὸν Ἑρμῆν τὼ Ἑρμᾶ τὰς Ἑρμᾶς
Vocativo ὦ Ἑρμῆ ὦ Ἑρμᾶ ὦ Ἑρμαῖ

Alcune osservazioni ed eccezioni sono:

  1. nel duale e nel plurale la legge dell'analogia prevale su quella della contrazione, perciò le uscite dei nomi contratti si uniformano a quelle della declinazione regolare.
  2. il nome ὁ Βορέας (il vento Borea), accanto alla declinazione regolare na ha anche una contratta: nomin. Βορρᾶς, genit. Βορρᾶ, dat. Βορρᾷ, accus. Βορρᾶν (forme doriche).
  3. nel duale e nel plurale Ἑρμᾶ, Ἑρμαῖ significano "statue di Ermes" (che venivano collocate su pilastrini all'incrocio delle vie).
  4. anche tra i contratti maschili in -ης si trova qualche forma di genitivo ionico in -εω: es. Θαλῆς, -έω (Talete).

In questi casi non si ha sinizesi perché la contrazione ha spostato l'accento originario nel nominativo.