La letteratura francescana

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La letteratura francescana
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Letteratura italiana per le superiori 1

I Francescani

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Estasi di San Francesco dipinta da Giotto

La Chiesa cercava di contrastare la diffusione delle eresie in vari modi. Uno di questi consistette nella creazione di nuovi ordini monastici che si rifacessero al pauperismo (in particolare i Francescani) e siano fedeli all'ortodossia (aspetto incarnato soprattutto dai Domenicani). L'Ordine dei Francescani, costituito dal santo omonimo, fu approvato da papa Onorio III nel 1223. I Francescani si dedicarono ampiamente al sostegno dei bisognosi e alla predicazione, specialmente narrando al popolo parabole ed episodi evangelici. Il francescanesimo fu in grado di soddisfare le esigenze spirituali del popolo, che cercava la purificazione dall'eresia e una condotta di vita secondo i principi del Vangelo. Il comportamento dei Francescani era dettato dall'amore incondizionato verso la natura e tutte le creature esistenti sulla terra. Ciò era in grande contrasto con lo spirito della società del XIII secolo, soggetta a violenza, prevaricazioni e disprezzo per i deboli. I Francescani predicavano infatti la pace e l'amore verso il prossimo, schierandosi a favore dei più deboli e reietti dalla società. L'elemento che favorì maggiormente la popolarità dell'ordine fu l'utilizzo del volgare per la predicazione al posto del latino, ormai compreso quasi solo dagli ecclesiastici. Il messaggio francescano poté così raggiungere un pubblico vasto: nel 1250 esistevano in Europa circa mille conventi francescani. L'ordine, però, andò successivamente incontro a una scissione interna. Si distinsero così i Francescani "conventuali", che interpretavano la Regola in maniera più blanda, e i Francescani "spirituali", più rigidi e intransigenti. Questi ultimi giunsero a scontrarsi con Papato e ad essere accusati di eresia: si crearono così gruppi di fraticelli ribelli che a loro volta accusarono il papa di eresia.

Vedremo qui di seguito alcune delle opere letterarie più importanti della letteratura francescana, originatasi dall'ordine di San Francesco.

Il Sacrum commercium sancti Francisci cum domina Paupertate

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Il Sacrum commercium sancti Francisci cum domina Paupertate ("La sacra alleanza di San Francesco con madonna Povertà") è un'opera allegorica, scritta intorno al 1227 da autore ignoto, ma attribuita da alcuni studiosi al francescano Giovanni Parenti. È il primo testo conosciuto della letteratura francescana. Nell'opera è descritta l'ansiosa ricerca e la conquista di San Francesco e del suo ordine di "madonna Povertà"; la bellezza di tale ideale viene celebrata e nello stesso tempo si invitano i nuovi adepti alla sua più rigida osservanza, in ossequio al fervore delle origini.

Commercium significa propriamente " conversazione ", " trattenimento ", " alleanza ", e solo indirettamente " sposalizio ", " nozze ". Da qui il titolo di un celebre volgarizzamento trecentesco: Mistiche nozze del S. Francesco con Madonna Povertà. La Povertà è nel Commercium più signora ("domina") che sposa.

I Fioretti ("esempi gentili, edificanti") sono una raccolta anonima di aneddoti sulla vita di San Francesco. L'ottimismo evangelico consistente nella speranza di una rinnovata innocenza, nell'attesa fiduciosa di una terra promessa, nella liberazione delle creature da ogni schiavitù terrena in cui si celebri la fratellanza universale (Getto), che pervade queste pagine, fa sì che la vita del santo assuma un'aura fiabesca: famosi sono, per esempio, gli episodi della predica agli uccelli e del lupo di Gubbio ammansito. È possibile dividere l'opera in due sezioni di diversa tematica e datazione:

  • la prima sezione, introdotta da un proemio, riguarda la nascita dell'ordine francescano, il racconto della vita del santo e la descrizione degli atti compiuti dalla prima generazione di frati.
  • la seconda sezione concerne la storia della generazione successiva di frati (i marchigiani), riepilogando più di un secolo di storia dell'ordine.

L'opera contiene, inoltre, vere e proprie agiografie di personaggi esemplari (tra cui Santa Chiara D'Assisi).

Storia di fra Michele Minorita

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La Storia di fra Michele Minorita è la cronaca anonima della cattura, del processo e dell'esecuzione del fraticello fra Michele da Calci, condannato al rogo nel 1389 per aver rifiutato di riconoscere l'autorità del pontefice. Il testo, scritto in un linguaggio fresco e popolare, ci consegna immagini di grande forza, soprattutto legate al martirio.

«In fene delle molte battaglie che gli diedono, mìssono fuco di sopra del capanuccio. Fatto questo, frate Michele, dappoi ch’ebbe detto il Credo, che il cominciò all’entrata del capanuccio, e dopo le risposte che fece, come sentì appiccato il fuoco, cominciò a cantare il Tadeo e, secondo che dice alcuno, ne cantò forse otto versi, e poi tenne un atto come se starnutisse, dicendo la sezzaia parola: – In manus tuas, Domine, commendo spiritum meum -. Arsi che furono i legami, cadde in terra ginocchione, colla faccia verso il cielo e la bocca tonda, morto.»

(Storia di fra Michele minorita)

Voci correlate

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