Introduzione al Diritto Medievale e Moderno
Il diritto medievale si occupa dell'evoluzione del diritto dalle ultime fasi del diritto romano, cioè dal periodo posteriore all'imperatore Costantino, abbracciando la caduta dell'Impero romano d'Occidente, le invasioni barbariche, l'affermarsi della Chiesa e i periodi ulteriormente successivi fino alla fine del Medioevo.
La scienza giuridica medievale si pose fin dall'inizio il problema della storicità del diritto, non come problema teorico (sulla essenziale storicità dell'esperienza giuridica), bensì come confronto concreto fra sistemi giuridici vigenti per misurarne l'oggettiva validità ed attualità.
Il compito del giurista fu di elaborare un impianto di fondo che desse anche coerenza unitaria alla miriade di nuove norme che le nuove istituzioni andavano generando. Tale compito fu assolto con l'ausilio di due strumenti: la rilettura dei testi del diritto giustinianeo e le norme che l'ordinamento della Chiesa veniva proprio allora producendo.
Contemporaneamente alla riscoperta dei testi romani, anche la Chiesa infatti rinnovò largamente il suo patrimonio normativo (diritto canonico). Nacque così, nel 1140, ad opera del monaco Graziano allora presso il monastero romualdense di San Nicola di Monte Orvietano (dintorni di Ficulle, presso Orvieto), la Concordantia discordantium canonum, meglio nota con il semplice nome di Decretum Gratiani.
Un altro strumento di produzione normativa di questo periodo erano le Litterae decretalis con le quali i Pontefici, rispondendo ad un quesito su una fattispecie dubbia, dettavano allo stesso tempo una norma generale. Questa normazione pontificia fu via via raccolta in successive compilazioni.