Il tema energetico (urbanistica)
Con geometria solare si intende capire come variano le condizioni del sole nelle diverse situazioni.
Tali studi non sono scoperte nuove ma piuttosto delle riscoperte di nozioni già largamente conosciute in passato e spesso legate a norme di buon senso. Sia a livello di forma della città che dei singoli edifici si pone proprio il problema di valutare in modo approfondito tutti i risvolti energetici legati alla struttura e all'orientamento in modo da creare già a monte delle buone condizioni legate all'economicità dell'opera anche durante tutta la sua vita.
Fatte tali premesse si possono fissare alcuni punti rispetto ad analisi macroscopiche, come le analisi della posizione e dei moti di rivoluzione della terra. In particolare si realizzano diagrammi che forniscono informazioni sulla posizione del sole nei diversi mesi dell'anno e nei diversi momenti della giornata.
Proprio dalla posizione del sole e dall'inclinazione che la terra assume si può risalire all'apporto energetico della fonte solare.
In tal modo si costituiscono anche mappature del soleggiamento per le diverse aree del territorio che mettono in evidenza come cambia l'energia solare da posto a posto. L'irraggiamento dipende inoltre da molti fattori del microclima locale anche senza valutare le condizioni meteorologiche del cielo (coperto o sereno).
Proprio grazie a questi studi si può definire il valore energetico tutti i giorni dell'anno. Oltre al valore energetico si ha una seconda componente a valenza maggiormente urbanistica legata alla condizione del sole. Il solare è la fonte che da più possibilità di fare economie locali idonee. L'impatto del territorio incide molto di più sull'apporto solare invernale a causa della minore inclinazione del sole rispetto alla terra che aumenta in modo sensibile le zone d'ombra. Non si può eseguire un piano energetico costituito unicamente da numeri e dati statistici senza territorializzarlo valutando le potenzialità e i limiti delle diverse zone. La geometria solare è espressa in angoli relazionati alla distanza in piano e al'altezza. Attraverso un semplice goniometro si possono quindi esprimere in modo sommario le caratteristiche del sole.
Sempre in termini geometrici si può quindi definire la posizione reciproca degli edifici e le loro altezze in modo da sfruttare al meglio gli apporti solari. Internamente ad un edificio deve essere studiata in modo corretto l'esposizione dei locali ancora prima di parlare di interventi tecnologici quali coibentazioni o impiantistica.
SEAP
modificaal momento circa 400/500 città hanno redatto il proprio Seap, che è stato quasi sempre consegnato in ritardo. Tra queste città solo 5 hanno ricevuto la validazione del proprio Seap (tra cui il Seap di Genova).
Il comune di Genova ha aderito nel febbraio 2009 al patto dei sindaci impegnandosi a formulare questo documento. In particolare gli impegni presi dal comune sono:
- Realizzare un inventario base delle emissioni riportabile all'anno più vicino al 1990. In particolare a Genova è stato scelto il 2005 in quanto era l'anno più vicino al 1990 nel quale si avevano dati completi su tutti i comparti circa le emissioni di CO2;
- Presentare il Seap entro un anno;
- Creare una struttura interna al comune per l'avvio e la gestione del processo;
- Coinvolgere i cittadini;
- Organizzare un monitoraggio biennale;
- Svolgere attività di pubblicizzazione delle esperienze fruttuose sul tema della sostenibilità e del risparmio energetico.
Il Seap è uno strumento operativo e definisce le politiche energetiche del comune. È costituito da schede d'azione che specificano tutti i tipi di interventi. Il Seap di Genova è stato impostato su analisi da cui si possono redigere linee guida ed indirizzi di sviluppo. Oltre alle analisi si definisce una strategia generale sulla base delle politiche del sindaco e della giunta.
Alla definizione di questa strategia è seguito un piano diviso in due parti, una a lungo termine, che cerca di riportare le politiche europee all'interno delle politiche locali creando un coordinamento tra i diversi obiettivi, ed una più a breve termine. Il Seap definitivo ha definito anche le tecnologie alle quali appoggiarsi per raggiungere gli obiettivi programmati, nell'ottica di raggiungere una riduzione superiore al 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020. A tutti questi studi sono stati affiancati approcci statistici e modelli di simulazione. Il Seap da la possibilità di affrontare la questione di analisi in due modi diversi:
- Tenendo conto delle reali emissioni prodotte sul territorio comunale;
- Tenendo conto non solo di ciò che viene emesso durante l'utilizzo dei mezzi ma anche delle emissioni prodotte per la realizzazione dei mezzi stessi, e quindi valutandone tutto il ciclo di vita dalla produzione fino allo smaltimento degli stessi.
Per Genova è stato adottato il primo approccio che risults meno completo ma percorribile in modo più agevole. Da tutte le analisi si evince che il 22% delle emissioni di CO2 sono da imputare al trasporto, senza tener conto delle emissioni del traffico autostradale, delle navi attraccate in porto e del trasporto merci in quanto su questi tre ambiti il comune non ha poteri e quindi non potrebbe modificarne gli impatti.
Definiti questi dati sono state raccolte tutte le iniziative già attive sul comune e volte alla riduzione delle emissioni, in modo da avere un quadro completo sullo stato attuale e capire come modificarlo affiancando nuove iniziative.
Per quanto riguarda la pianificazione territoriale si è tenuto conto del fatto che è molto difficile conoscere in quale misura il piano agirà sulla riduzione della CO2, e quindi le previsioni vengono corrette con un fattore di amplificazione degli effetti che scaturiscono dalle singole azioni previste, questo perche il piano coordinando più aspetti permette di raggiungere risultati migliori che non possono quindi essere espressi dalla mera sommatoria dei singoli effetti.
Il fattore è calcolato anche per cercare di quantificare i vantaggi derivanti dalla promozione della partecipazione e sensibilizzazione dei cittadini. Genova si è candidata anche come smart city, ovvero si è proposta entro il 2030 una riduzione di CO2 del 40%.
Dopo l'esperienza del comune di Genova anche il comune di Noli ha aderito al Seap. In questo caso dato che la realtà nolese è sensibilmente diversa dal quella genovese è stato chiesto alla stessa città di Genova di capire se gli approcci usati nel capoluogo ligure potessero essere ripercorsi nel piccolo comune rivierasco. Si è dedotto che l'approccio dovesse essere per forza di cose diverso e molto complesso proprio a causa delle già ridottissime emissioni del comune che lasciavano pochissimi margini di intervento.