Guarino Guarini (superiori)

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Guarino Guarini (superiori)
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Storia dell'arte per le superiori 2
Avanzamento Avanzamento: lezione completa al 75%

Biografia

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Guarino Guarini nacque nel 1624 a Modena.

 
Ritratto di Guarino Guarini

Durante la giovinezza, entrò a far parte dell’ordine dei Teatini, che lo inviarono a Roma per il noviziato. Ci vivrà dal 1639 al 1647. Durante questo periodo di 8 anni ebbe l’occasione di conoscere e studiare l’architettura barocca, subendo in particolare l'influenza di Francesco Borromini. Grazie a questa esperienza apprese a pieno i caratteri dell'architettura barocca, ereditandoli dai principali artisti dell’epoca. Conclusi gli studi, tornò a Modena per essere ordinato sacerdote e iniziare la carriera accademica insegnando matematica e fisica. In questo periodo approfondì lo studio degli aspetti teorici dell’architettura, che confluiranno nel suo trattato Architettura civile, pubblicato postumo nel 1737. Tra il 1660 e il 1662, durante un soggiorno a Messina, progettò e realizzò molte delle sue opere. Tra le tante è di rilevante importanza la chiesa dei Padri Somaschi, in quanto al suo interno compare per la prima volta la cupola aperta ad archi intrecciati. Questo tipo di cupola diventerà un vero e proprio marchio dell'architetto. Dopo poco tempo dal ritorno a Modena, gli venne commissionata la costruzione della chiesa di Sainte-Anne-la Royale, a Parigi. Finita anche la costruzione di questa chiesa, venne chiamato anche a Torino nel 1666 (vi rimarrà fino al 1681). A Torino sarà ingegnere e matematico personale di Carlo Emanuele II di Savoia. Questo incarico permise a Guarini di esprimersi al meglio come architetto, in quanto ebbe occasione di lavorare su edifici preesistenti, ma anche di costruire da zero edifici nuovi. La sua presenza in Piemonte divenne sempre più importante, al punto da riuscire ad ottenere ruoli in tutti i maggiori cantieri del territorio (in particolare nel Cuneese e a Torino). Proprio a Torino realizzò la sua opera più importante: la Cappella della Santa Sindone. Oltre a questa, realizzò molte altre opere nel ducato dei Savoia, tra cui Palazzo Carignano e la Chiesa teatina di San Lorenzo, in cui Guarini trasformò la cupola in una struttura leggerissima, rivoluzionandone il concetto. Grazie al supporto dei duchi di Savoia riuscì a proseguire i suoi studi teorici di matematica, geometria, astronomia e architettura. Morì a Milano nel 1683.

Opere a Torino

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Guarini lavorò circa quindici anni a Torino. Qui diede un grande contributo nella costruzione di numerosi edifici celebri della città

 
Pianta della cappella della sindone

Cappella della Sindone

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  • Progetto: 1656
  • Costruzione: 1657 - 1665
  • Realizzazione: 1667 - 1682

Guarini riuscì a fare dei limiti della struttura preesistente, modificata da Bernardino Quadri, i punti forti del proprio progetto; sviluppando una straordinaria struttura a torre a base quadrata che trasfigurava l’interno della cappella in un’immagine di ascesa vertiginosa, segnalata all’esterno nella forma singolare di guglia traforata. Modificato il piano di imposta, innalzò un tamburo su cui si stagliavano degli alti finestroni con sostegni attraversati da una galleria che divideva e consentiva di incanalare pesi e spinte della cupola sulle murature esterne.

 
interno della cupola della Cappella della Sacra Sindone

La cupola, così fuori dall’ordinario, è una spettacolare impalcatura di sei giri di archi sovrapposti disposti in modo tale da restituire in pianta la proiezione di altrettanti esagoni ruotati in degradazione prospettica. L’insolita struttura voltata, completata nel 1683, prende la forma di un canestro rovesciato scorciato illusoriamente verso l’alto, dove, sospesa a mezz’aria, una grande stella lapidea a dodici punte filtra la luce proveniente dalla lanterna, misteriosa e coinvolgente immagine del divino. La superficie lapidea dell’interno, in marmo nero venato di grigio, è intessuta da una fitta trama di segni allusivi, dai capitelli bronzei con i simboli della Passione delle paraste dell’ordine maggiore ai chiodi che disegnano la faccia degli arconi del bacino d’imposta. In occasione del restauro in corso per recuperare i danni del devastante incendio del 1997, sono emerse sulle pareti della sacrestia, dietro le armadiate, i tracciati in scala al vero dei disegni esecutivi di Guarini per il rivestimento lapideo della cappella. Nel 2018 si concludono i lavori di restauro e viene riaperta al pubblico.

 
Interno cupola di San Lorenzo

Chiesa di San Lorenzo

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Realizzata tra il 1670 e il 1679 e ubicata vicino all’angolo a nord-ovest di piazza Castello, la chiesa di San Lorenzo è una delle chiese più importanti di Torino ed è stata progettata proprio da Guarino Guarini. Guarini si trovò a lavorare ad un edificio che in parte era già stato cominciato da un altro architetto: Amedeo di Castellamonte (1613-1683). Guarini trasforma il vecchio disegno, che prevedeva una pianta a croce latina, in una planimetria con pianta centrale, formata da un ottagono racchiuso in una grande forma quadrata. La pianta, dunque ricca di forme geometriche regolari e molte curve, dà una sensazione di dinamismo e perfezione.

 
Interni di San Lorenzo

Come prima cosa, Guarini innalzò un’ampia cupola, costituita da otto costoloni, che si slanciano a partire dalle quattro grosse finestre alla base del tamburo e si congiungono al centro dove sorge la lanterna. Proprio alla base di questa, come nelle volte tra i costoloni, sono presenti una serie di oculi che danno più luminosità alla cupola. Tutta la struttura sembra avere fondamento su delle cappelle vuote, in questo modo lo spettatore è disorientato dal fatto che la cupola si poggia solo su otto colonne. In verità la struttura si basa su degli archi murati, nascosti tra la parete interna e il muro esterno.

Successivamente Guarini si occupò degli interni, in particolare delle decorazioni: per quanto riguarda i colori, l’architetto decise di lasciare da parte il nero e anzi dare una prevalenza al bianco, insieme a pregiati marmi colorati. Dunque tutto l’interno, dalle logge alle pavimentazioni, è caratterizzato da contrasti di marmi policromi. Sulle lesene andò a inserire, con motivi originali, marmi di diversi colori e di diverse forme, a simulare la sembianza di gemme incastonate. Inoltre sui quattro pennacchi sono presenti le raffigurazioni dei quattro evangelisti. In tutta la chiesa si possono notare ricorrenze di numeri, come il quattro e l'otto, e molti simboli, uno di questi è dato dalla luce. Infatti, nel livello basso della chiesa la luminosità è ridotta, a simboleggiare la vita terrena, man mano che si guarda verso l'interno della cupola, invece, si vede sempre più luce entrante a illuminare la parte elevata dell'edificio, simbolo della vita ultraterrena.

Purtroppo durante il bombardamento del 13 Luglio 1943 la chiesa di San Lorenzo (in particolare il tetto e gli infissi) fu danneggiata lievemente.

Palazzo Carignano

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Pianta del Palazzo Carignano
  • Progetto: 1679
  • Costruzione: iniziata nel 1679
  • terminata nel 1685

Commissionato nel 1679 da Emanuele Filiberto di Savoia Carignano a Guarino Guarini, il quale trasse ispirazione dai progetti del Louvre di Bernini, ma purtroppo non poté finire la sua opera poiché morì nel 1683. Il palazzo, aveva originariamente una pianta a C ma venne aggiunta successivamente una facciata rendendo la struttura quadrangolare, al pian terreno la pianta si sviluppa orizzontalmente ed è caratterizzata da un corpo cilindrico centrale descritto da un ovale a quattro centri equilatero che tende a diventare un ellisse.

Il palazzo è diviso in due ali: quella di Mezzanotte rivolta verso nord e quella di Mezzogiorno rivolta verso sud. La facciata posteriore rivolta verso Piazza Carlo Alberto fu poi costruita nell’ottocento con pietra bianca e stucco rosa adornate con delle colonne ed un porticato; invece la facciata originaria era in cotto in modo da creare un contrasto, con anche i suoi spazi concavi e convessi, con i palazzi che corrono lungo l’attuale via Po.

 
Vista esterna del Palazzo Carignano

Le decorazioni della facciata rimandano alle grandi imprese dei Carignano. Anche gli ambienti interni sono ricchi di affreschi e decorazioni varie, tra i più importanti si ricordano quelli di Stefano Legnani. Dal vestibolo è possibile salendo due grandi scale in curva arrivare al piano nobile dove era collocato il salone delle feste a pianta ellittica. Il Palazzo venne bombardato due volte, la prima il 13 luglio 1943, la seconda l’8 agosto dello stesso anno, tuttavia conserva ancora la sua forma originaria. Palazzo Carignano è luogo simbolo del Risorgimento Italiano, inoltre fu luogo di nascita di Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II, nonché ospite del primo Parlamento Italiano. Ad oggi Palazzo Carignano è la sede del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano.

Opere minori

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Chiesa della Consolata, Chiesa di San Filippo Neri, Collegio dei Nobili, Palazzo Madama.

Bibliografia

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  • Bertelli C., Invito all’Arte 2, in AA.VV. (a cura di), Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori, Trofarello (TO), 2017

Collegamenti esterni

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