lezione
lezione
Futures
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Teoria delle scelte di portafoglio

Forward e Futures modifica

Da un punto di vista strettamente economico forward e futures sono strumenti equivalenti, dato che entrambi sono contratti che servono a differire la regolazione di un contratto nel tempo. Mentre però i forward sono contratti bilaterali scambiati sul mercato OTC, i futures sono contratti standardizzati e scambiati nelle Borse valori.

Prezzare un derivato modifica

Per prezzare un derivato ci serviremo di una strumentazione che fa capo al concetto di arbitraggio. Torneremo più approfonditamente sul concetto più avanti, ma ci serve già ora averne un'intuizione; procediamo dunque attraverso un semplice esempio.

Supponiamo che in un certo momento del tempo si osservino i seguenti prezzi dell'oro

Prezzo spot $900
Prezzo forward a un anno $1020

Immaginiamo che un imprenditore sappia di dover acquistare oro fra un anno per fabbricare un gioiello che gli è stato commissionato. Egli vorrà sottrarsi all'alea circa il prezzo futuro dell'oro e per farlo potrà intraprendere due strategie equivalenti ed alternative:

  • Una strategia possibile, detta di cash and carry, consiste nel comprare l'oro sul mercato spot e tenerlo in cassaforte per un anno per poi rivenderlo.[1]
  • Una seconda strategia è invece quella (..)

Nel caso in cui il prezzo spot capitalizzato al prossimo anno sa pari al prezzo forward dell'oro, sia cioè verificata la relazione  ,[2] allora non sussistono possibilità di arbitraggio. Altrimenti, un arbitraggista si muoverebbe immediatamente con lo scopo di approfittare di questa opportunità, comprando la quantità maggiore possibile della strategia meno costosa e vendendo quella più costosa—seguendo come si vede un ragionamento piuttosto ovvio e banale alla fine dei conti. Questo comportamento ha anche l'ovvia conseguenza di portare ad un riallineamento dei prezzi in un breve lasso di tempo, secondo la banale legge della domanda e dell'offerta.

Immaginiamo ad esempio che il tasso di interesse che possiamo osservare sul mercato sia pari al 5%, allora un arbitraggista

  • comprerebbe l'oro a pronti a $900, rinunciando ai $45 di interessi con un costo quindi pari a $945 per questa strategia
  • venderebbe l'oro a termine a $1020

dato che fare il contrario gli costerebbe $1020.

Mentre l'arbitraggista opera su entrambi i mercati, quello spot e quello forward, rendendo equivalenti le due operazioni, lo speculatore prende posizione solamente su uno dei due. Egli—supponendo che il mercato che stiamo considerando sia efficiente, profondo, spesso, ... -- potrà allora prendere a prestito $900 con i quali pagare l'oro sul mercato spot e dovrà poi sborsare ulteriori $45 per onorare il debito contratto da qui ad un anno (strategia cash and carry). Lo speculatore potrà, in alternativa, decidere di operare sul mercato forward che, supponendo che gli arbitraggisti abbiano istantaneamente approfittato di qualunque opportunità di arbitraggio esistente, offrirà opportunità di profitto equivalenti a quelle offerte dal mercato a pronti. In questo secondo caso, l'operatore potrà impegnarsi con una controparte per uno scambio che sarà regolato nel futuro senza dover sostenere esborsi di cassa nell'immediato—nel momento della sottoscrizione non si osserverà pertanto alcun flusso di cassa. La differenza fra le due operazioni consiste nel fatto che l'operatore che decida di utilizzare il contratto a pronti si trova di fronte alla necessità di accendere una linea di credito o impiegare propri risparmi per poter acquistare oggi qualcosa che rivenderà domani. La seconda modalità, non presentando questa necessità, ha una leva finanziaria maggiore. Si devono però non trascurare i rischi di controparte.[3]

Bisogna infine tenere conto della possibilità che il sottostante trattato comporti costi di stoccaggio o immagazzinamento, come per esempio può essere il caso del petroli: tali costi devono essere tenuti in considerazione nella valutazione della strategia da adottare.

Il funzionamento del mercato dei Futures modifica

I contratti forward non sono di per sé strumenti particolarmente innovativi e moderni dato che tali contratti erano tipicamente impiegati già nel mondo contadino e rurale per lo stoccaggio dei prodotti della terra. La prima vera innovazione si ha con il tentativo di standardizzare tali contratti ed i future sono uno di questi tentativi caratterizzati dal fatto che gli scambi sono effettuati e mediati da una Borsa valore.

I futures sono scritti su un'ampia gamma di sottostanti e sono trattati in Borsa.

Gli elementi caratteristici del contratto riguardano

  1. cosa si può consegnare (sottostante)
  2. dove si può consegnare
  3. quando si può consegnare (scadenza)

Una caratteristica tipica e rilevante dei contratti futures è quella di essere liquidati giornalmente.[4] Per entrare in un contratto futures è necessario disporre di un deposito di garanzia—che deve essere costituito in denaro o altri strumenti comunque estremamente liquidi—ed il saldo del conto di tale deposito viene aggiustato di riflesso alla liquidazione giornaliera. Questo sistema minimizza il rischio legato a possibile insolvenza della controparte perché invece di aspettare la scadenza del contratto per regolare la differenza di prezzo fra le parti, il contratto è chiuso e riaperto ogni giorno.[5] Il deposito viene gestito da una Clearing House che ha anche il compito che chiedere all'operatore di reintegrare l'entità del deposito nel caso che vada sotto un certo valore minimo e nel caso che questi non lo faccia di chiudere il contratto e non riaprirlo, facendo di fatto uscire l'operatore dal mercato.

Note modifica

  1. Immaginiamo che il possesso dell'oro non garantisca alcun reddito e che non presenti costi di immagazzinamento.
  2. Il prezzo forward deve infatti essere pari al prezzo spot aumentato del prezzo del tempo che intercorre fra i due momenti.
  3. Questi rischi bilaterali sono ridotti nel caso dei futures dall'intervento di un intermediario che in cambio del "servizio" offerto alle parti chiede una quota del profitto ottenuto (1% ad es.).
  4. I forward sono invece liquidati a scadenza e questa differenza risulta determinante in termini di rilevanza e consistenza del rischio bilaterale.
  5. Bisogna infatti considerare che più lungo è il periodo di tempo che intercorre fra la sottoscrizione e la scadenza del contratto maggiore è il possibile differenziale fra i prezzi degli strumenti coinvolti e quindi la possibilità che una delle parti non abbia la liquidità necessaria ad onorare l'impegno assunto.