Favole tradotte in ampezzano
Cortina d'Ampezzo fino alla Prima guerra mondiale apparteneva all'Impero Austro-ungarico e religiosamente alla diocesi di Bressanone: la lingua parlata era per lo più il ladino. Dopo il 1919 è passata al regno d'Italia e nel 1927 è passata alla provincia di Belluno. Il grande sviluppo turistico tra le due guerre ha fortemente incrinato il carattere ladino e il processo di italianizzazione anche della lingua parlata è proseguito poi nel dopoguerra. Il Ministero dell'Istruzione ha poi promosso delle iniziative per difendere le caratteristiche particolari linguistiche, ma, in concreto sono rimaste isolate. Uno sforzo notevole per far conoscere alle giovani generazioni, la lingua tradizionale è stata fatta dall'Istituto ladin de la Dolomitas, che ha sede a Borca di Cadore, che ha curato una edizione di Pinocchio con Pinochio par Ampezan tradotto da Ernesto Majoni, che ha curato anche le traduzioni di un nutrito gruppo di favole di Perrault, Andersen, fratelli Grimm ed altre favole universalmente conosciute, proprio per sensibilizzare i più giovani. Sempre nell'ottica di favorire la diffusione dei testi, l'Istituto ha adottato una grafia molto simile a quella della lingua italiana, con un uso molto limitato di segni diacritici
Traduzioni di Ernesto Majoni
Carlo Collodi
modifica- Pinocchio. Ra storia de un buratin de len di Carlo Collodi (1883), traduzione dall'italiano (2008)
Charles Perrault
modificaFratelli Grimm
modificaHans Chrirstian Andersen
modificaAltre favole
modifica- Ali Babà e i quaranta ladroni
- La Bella e la Bestia di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont
- Il pesciolino d'oro di Aleksandr Sergeevič Puškin
- I doni barattati
- Prezzamolina di Giambattista Basile
- Riccioli d'oro
- Itwikisource:Vassilissa e ra Baba Jaga di Aleksandr Nikolaevič Afanas'ev