Ragioniamo per assurdo e supponiamo che esistano effettivamente due limiti e distinti. Se sono limiti distinti, distinti saranno anche i rispettivi intorni e dunque .
Per la definizione di limite si ha rispettivamente, considerando questi intorni disgiunti,
Ma allora
e questo è impossibile, perché è un punto di accumulazione e quindi anche , contraddicendo l'ipotesi che erano disgiunti. Dunque si ha per forza che
.
È bene non farsi ingannare da alcuni metodi "meccanici" tipici dell'insegnamento delle scuole superiori (quali, ad esempio, calcolare il limite di una funzione che tende a calcolando semplicemente il valore di ...). Una cosa del genere è possibile (anche se priva di ogni senso, se fatta in questo modo meccanico...) soltanto in particolari casi di funzioni. Ma in generale, ciò potrebbe anche non avere alcun senso in quanto potrebbe non essere nemmeno un punto del dominio della funzione!
Vediamo ora una proposizione che ci dimostra quanto invece sia molto più importante il comportamento di una funzione in opportuni intorni.
Sia , ed un punto di accumulazione di .
Se esiste un qualche intorno di tale che ed esiste il limite per di , allora esiste anche il limite di (sempre per ) e i due limiti sono uguali.
Sia il limite di . Sempre per la definizione di limite, abbiamo
.
Ma e dunque la definizione sopra vale a maggior ragione per , dal momento che vale per ogni escluso e . In definitiva
e dunque
Concludiamo questa non certo leggera ma fondamentale lezione con un teorema molto importante che ci può aiutare a stabilire quando esiste il limite di una funzione.
Teorema (esistenza del limite rispetto alle successioni convergenti)
Siano , un punto di accumulazione di , . Siano infine .
Allora, esiste il limite di per ed è se e solo se, per ogni successione in convergente a , .
Formalizzando:
. Supponiamo e consideriamo una successione convergente a in .
Confrontiamo ora le due definizioni, quella di limite di funzione e di limite di una successione:
Siccome è una successione in , ogni appartiene ad . Inoltre, ogni con appartiene anche a intorno di , perché la successione converge ad per ipotesi.
Mettendo insieme le cose, . In definitiva:
.
. Supponiamo ora che per ogni successione convergente ad .
Per assurdo, supponiamo che se si ha l'ipotesi, non accade che . Allora, negando la definizione di limite, otteniamo:
cioè, per ogni intervallo di , esiste almeno un intersecato questo intervallo per cui si ha che , per un qualche intervallo del limite.
Poniamo allora
.
e
Per la negazione della definizione di limite che abbiamo dato prima, ed è certamente contenuto in . Allora, per l'assioma della scelta, esiste una funzione tale che , per ogni .
Ma è dunque una successione in tale che e e conseguentemente ma .
Questo contraddice la tesi.