Analisi dei testi
Supponiamo che tu trovi per terra un bigliettino con scritto: “Tizio è un bugiardo”. Tu conosci Tizio, e non ti sembrava tanto bugiardo. Ma, dopo aver letto il biglietto, incominci a pensare: “Forse, è proprio bugiardo”. Poi, pensi che, probabilmente, chi ha scritto il biglietto, pur essendo convinto che Tizio fosse bugiardo, potrebbe essersi sbagliato, e quindi aver scritto qualcosa di cui è erroneamente convinto. Poi, pensi che forse chi ha scritto il biglietto è proprio lui il bugiardo, in quanto sa bene che Tizio non è bugiardo, ma vuole far credere ad altri che Tizio sia bugiardo. A questo punto, ti chiedi: “Ma chi è che ha scritto questo biglietto, e perché l'ha scritto?”. Può averlo scritto per consegnarlo a qualcuno, e averglielo consegnato, e poi quest'ultimo lo ha gettato via. Oppure chi lo ha scritto lo ha smarrito accidentalmente prima di consegnarlo al destinatario. Oppure ancora è stato scritto con lo scopo di gettarlo per terra nella speranza che qualcuno lo trovasse. E sono possibili ancora altre ipotesi.
E poi, siamo sicuri che il Tizio nominato nel biglietto sia proprio il Tizio che conosci tu? Ci potrebbe essere qualcun altro che si chiama Tizio.
Un'altra questione importante è il momento in cui è stato scritto il biglietto. Infatti, se Tizio ha detto una affermazione molto importante, e il biglietto è stato scritto dopo tale affermazione, allora il biglietto probabilmente si riferisce proprio a tale affermazione; altrimenti, il biglietto non si può riferire a tale affermazione, ma ad altre affermazioni di Tizio.
Ma anche sapendo con certezza chi ha scritto il biglietto, quando lo ha scritto, chi lo ha gettato, e a quale persona si riferisce, rimane il problema di capire perché è stato scritto. Infatti, se il biglietto è stato scritto oggi da Caio, e proprio ieri Tizio aveva accusato pubblicamente Caio di aver rubato dei soldi, allora questa può essere una tecnica usata da Caio per difendersi, cioè screditare l'accusatore. Se Tizio fosse ritenuto bugiardo, la sua accusa non avrebbe più valore e quindi Caio sarebbe prosciolto dall'accusa di essere un ladro. Dato che Caio sarebbe avvantaggiato dal fatto che il biglietto fosse vero, si può ragionevolmente sospettare che non solo è un ladro, ma è anche un bugiardo. In altre parole, dato che la persona è parte in causa, la sua testimonianza ha poco valore.
Se invece il biglietto è stato scritto da una persona che non avrebbe nessun vantaggio dal fatto che Tizio fosse riconosciuto come bugiardo, allora è più verosimile che sia stato scritto per puro amore della verità. In altre parole, le testimonianze disinteressate sono più credibili.
Questo vale in tutti i campi, in politica, nel diritto, ma anche nella Storia. Ogni volta che si esamina un'affermazione ci si deve sempre chiedere: “Chi ha scritto queste cose che vantaggio ne traeva dal far credere che fossero vere?”. Ma, dato che spesso chi scrive un testo è in realtà incaricato da qualcun altro, ci si deve chiedere: “Queste affermazioni chi avvantaggiano?”. Solo rispondendo a queste domande si può cercare di stabilire che credibilità dare a ogni singola affermazione.
Quindi un biglietto da solo, senza sapere da chi e quando è stato scritto, dice poco, e anche sapendo da chi e quando è stato scritto, non dice tutto, in quanto potrebbe essere stato scritto allo scopo di ingannare chi lo legge.
Questo è il compito dello storico. Il suo lavoro consiste nell'esaminare documenti, cercare di capire da chi, quando e perché sono stati scritti, e usare tali informazioni per risalire ai fatti.