Altre fibre naturali
Tipi di fibre tessili naturali di origine vegetale:
La juta (detta anche iuta o corcoro) è una fibra tessile naturale ricavata dalle piante del genere Corchorus Come per il lino e la canapa, la materia tessile per la produzione si ricava dal fusto della pianta.
Circa l'85% della produzione mondiale di iuta è concentrata nel delta del Gange: i principali paesi produttori sono quindi Bangladesh e India, e in misura minore Cina, Thailandia, Myanmar, Pakistan, Nepal e Bhutan.
La iuta è altamente igroscopica, di colore bianco, giallognolo o bruno. Le fibre sono ruvide e tenaci e il filato risulta anch'esso ruvido, rigido e molto resistente. La iuta si può lavorare all'uncinetto da sola o mescolata con altri filati, per realizzare oggetti vari, come borse, cinture, cappelli o tappeti.
Alcune caratteristiche della juta
modifica- La Juta è al 100% biodegradabile e riciclabile.
- È una fibra naturale con riflessi lucenti e dorati e perciò chiamata la fibra d'oro
- È la più economica fibra vegetale, procurata dalla fibra di tiglio o dalla scorza del fusto delle piante.
- È la seconda fibra vegetale più importante dopo il cotone, in termini di utilizzo, consumo globale, produzione, e disponibilità.
- Ha un elevato carico di rottura, una bassa estensibilità, e garantisce un'alta traspirazione del tessuto. La iuta è, quindi, molto adatta nell'imballaggio dei pacchi di beni agricoli
- Può essere usata per creare i filati, tessuti, reti e sacchi della miglior qualità industriale. È una delle fibre naturali più versatili mai usate come materiale grezzo nei settori dell'imballaggio, del tessile, dell'edilizia e dell'agricoltura. Il volume del filato conferisce una ridotta tenacia e una maggiore estensibilità quando unito in una "ternary blend" (lett. mistura ternaria).
- La pianta della iuta è imparentata con la pianta della Cannabis sativa. Ciononostante la iuta è completamente priva di elementi narcotici o odorosi
- Le varietà della iuta sono la Corchorus olitorius (riflessi dorati) e la Corchorus capsularis (riflessi argentei)
- Al mondo la migliore area produttiva per la iuta è considerata essere la pianura del Bengala (delta del Gange), regione compresa prevalentemente nel Bangladesh.
Sigla JU
o filato di ortica) Il ramiè (Boehmeria nivea) è una urticacea di provenienza asiatica. Dalla sua corteccia si ricava una fibra tessile (ramia o ramiè). Nell'Estremo Oriente viene anche utilizzata come pianta ornamentale.
Raggiunge un'altezza compresa tra 1 e 2,5 metri, le foglie hanno forma di cuore, lunghe dai 7 ai 15 cm e larghe 6 - 12 cm, bianche e pelose nella parte inferiore.
Il ramiè bianco è coltivato in Cina, mentre una seconda varietà, il ramiè verde, si pensa abbia avuto origine nella penisola malese. Quest'ultima ha foglie più piccole, verdi nella parte inferiore, e cresce in ambiente tropicale.
Storia del ramiè
modificaIl ramiè è stato utilizzato fin da tempi molto antichi, come testimoniano gli abiti delle mummie egiziane, intorno al V millennio a.C.3300 a.C., ed è stato coltivato in Cina per molti secoli.
Il Brasile ne cominciò la produzione verso la fine degli anni trenta, raggiungendo il culmine nel 1971. Da allora, la produzione ha subito un declino costante, come risultato della competizione con fibre tessili alternative, quali quelle sintetiche.
L'Agave sisalana è una pianta succulenta (pianta grassa) della famiglia delle Agavaceae, originaria della penisola dello Yucatàn in Messico.
La fibra tessile estratta dalle sue foglie (detta sisal) è utilizzata per la costruzione di corde, spago, cesti, cappelli, tappeti e altri manufatti artigianali.
- Sigla SI
Le Genisteae sono una tribù di piante appartenenti alla famiglia delle Faboideae.
Con il nome comune generico di ginestra si indicano molte delle specie appartenenti a questa tribù, in particolare molte di quelle appartenenti ai generi Calycotome, Chamaecytisus, Cytisus, Genista, Spartium e Ulex.
Morfologia
modificaLe specie di questa tribù hanno prevalentemente portamento cespuglioso-arbustivo.
Distribuzione e habitat
modificaLe Genisteae sono diffuse in Europa, nel Medio Oriente e in Nord Africa nonché nelle isole della Micronesia.
Alcune specie
modifica-
Ginestra spinosa
Calycotome spinosa -
Ginestra dei carbonai
Cytisus scoparius -
Ginestra dell'Etna
Genista aetnensis -
Maggiociondolo
Laburnum anagyroides -
Lupino giallo
Lupinus luteus -
Ginestra bianca
Retama raetam -
Ginestra odorosa
Spartium junceum -
Ginestrone
Ulex europaeus
- sigla GI
La canapa di Manila (o manilla) è un tipo di fibra tessile ottenuta dalla lavorazione delle foglie di abacá.
È spesso usata per creare funi ed è una delle fibre naturali più durevoli assieme alla canapa. Viene anche utilizzata nell'industria dei tessuti grezzi e della carta. Le fibre possono essere filate in spaghi o cordame. Le corde di abacà sono molto resistenti, flessibili e a prova di acqua salata (per questo motivo vengono usate spesso come corde, gomene e funi a bordo di navi, e anche per la fabbricazione di reti da pesca. Possono essere anche utilizzate per avere prodotti artigianali come borse, tappeti, vestiti e mobili.
Pur non appartenendo alla famiglia delle Cannabaceae, venne erroneamente assimilata alla canapa vera e propria, largamente utilizzata nella produzione di fibre tessili. Il nome si riferisce anche alla città di Manila, capitale delle Filippine (fra i principali produttori di abacá).
Lavorazione
modificaI frutticoltori effettuano il raccolto nei campi di abacà ogni 3-8 mesi dopo un periodo iniziale di crescita di 18-25 mesi e dopo un durata di vita complessiva di circa 10 anni. In genere la vendemmia comporta delle operazioni correlate alle guaìne fogliacee: la sguaìnatura (separazione delle guaìne superficiali e profonde), la spampanatura (da cui si ottengono le fibre), e l'essiccatura (solitamente vengono esposti alla luce del sole come vuole la tradizione).
Sigla AB
Tipi di fibre tessili naturali di origine animale:
L'angora è un tipo di lana pregiata prodotta con il pelo del coniglio d'angora. Questo coniglio, di corporatura grossa, è di colore bianco e coperto da un pelo lungo e morbido; originario della Turchia, si diffuse in Europa nel XVIII secolo. Il suo pelo cresce velocemente, la tosatura avviene ogni tre mesi e produce circa 250 g. di lana.
Il maggior produttore di lana d'angora è, attualmente, la Cina.
Il mohair, la lana prodotta dalla capra d'angora, non è una lana d'angora.
Caratteristiche
modificaLa lana d'angora ha una mano gonfia, scivolosa, calda, soffice, ed ha aspetto lucente. Lo spessore della fibra va da 10 a 12 micron. Non avendo molta resistenza all'usura ed al lavaggio, viene usata per produrre filati solamente in mescola con lana fine, mohair, alpaca o seta. La mescola, oltre a dare corpo al filato, serve a mitigarne il costo comunque alto.
Viene utilizzata per produrre capi pregiati, sia con la maglieria che con la tessitura, la grande morbidezza e delicatezza la rendono indicata per abbigliamento infantile e femminile, o biancheria intima calda.
L'angora si può prelevare anche direttamente dai conigli d'angora, dopo la tosatura. La fibra viene anche usata per calze.
o vicuña
o Quivuk
- Crine