Cotone
La fibra di cotone si ricava dalla bambagia che avvolge i semi delle piante del genere Gossypium.
Produttori
modificaSecondo i dati al 2005 del Ministero dell'Agricoltura statunitense[1], i maggiori produttori di cotone sono: Cina (5,7 milioni di tonnellate), Stati Uniti d'America (5,2), Pakistan (2,1), Uzbekistan (1,2) e Brasile (1). Gli altri paesi ne producono ciascuno meno di un milione di tonnellate.
Gli USA producono molto più di quello che consumano: producono 5,2 milioni di tonnellate, ma ne consumano 1,3. La Cina è all'estremo opposto: produce 5,7 milioni di tonnellate, ma ne consuma 9,8 e le sue importazioni (4,2) sono quasi la metà del totale mondiale (9,5).
L'Europa produce e importa relativamente poco cotone. I principali produttori sono la Grecia (0,43 milioni di tonnellate), la Spagna (0,11) e la Bulgaria (solo 2.177 tonnellate). L'Italia è il principale importatore dopo la Russia, con 147.000 tonnellate (il Bangladesh ne importa 446.000, la Corea del Sud 228.600).
Particolarmente apprezzati per la loro finezza e resistenza sono i cotoni egiziani.
Filo
modificaLa fibra viene trasformato in filato con una attività industriale detta filatura, trasformato in loco o riesportato.
Usi
modificaFilo
modifica- Per cucire, a mano e con la macchina da cucire è in spolette o rocchetti.
- Per ricamo, in matassine.
Filato
modifica- Per lavoro a maglia e uncinetto, in gomitoli o matasse.
- Per la produzione di tessuti e magline, in rocche è uno dei materiali più importanti per l'industria tessile.
Tipi di filato di cotone
modifica- Vergine si intende le fibre lavorate per la prima volta
- Rigenerato si intende quello ottenuto dalla rilavorazione di tessuti già utilizzati.
- Mercerizzato
- Gasato
- Pettinato
- Ritorto, molto resistente, non si spela
- Makò
- Egitto
- Filo di Scozia ritorto e mercerizzato di cotone egiziano.
- Mouliné, Perlé, adatti per il ricamo
- Cordonetto, Cablé adatti per uncinetto e maglieria
Etichettatura
modificaIl Cotone è definito dalla legislazione sull'etichettatura come Fibra proveniente dal seme del cotone (Gossypium) e ha come sigla CO
Il tessuto di cotone si ricava tessendo filati di cotone ricavati dalla peluria che ricopre i semi di una pianta della specie Gossypium.
Con il termine tessuto di cotone generalmente si intende indicare non solo tessuti fatti a telaio ma anche magline e jersey.
Proprietà
modifica- La fibra di cotone ha comportamento anelastico. La resistenza meccanica è influenzata dalla presenza dell'acqua: le fibre umide sono più tenaci di quelle secche.
- All'aria presenta buona stabilità,
- A contatto con la fiamma brucia molto facilmente lasciando della cenere bianca.
- Lascia sulla pelle una sensazione di freschezza
Storia
modificaIl cotone si otteneva in passato mediante lavorazione con strumenti di legno o a mano. Dopo aver preso la capsula del cotone dalla pianta omonima si ricavava un "gomitolo" di filamenti che veniva trattato e lavorato prima di essere inviato alle industrie tessili.
Utilizzo
modificaI tessuti di cotone sono ampiamente utilizzati sia nel campo dell'abbigliamento che in quello dell'arredamento.
- denim, utilizzato per fare jeans;
- chintz, stampato e di mano lucida;
- spugna, utilizzato per fare asciugamani da bagno;
- seersucker, dalla superficie increspata;
- tela Bandera, per l'omonimo ricamo;
- fustagno.
-
un capo in seersucker
Lavaggio
modificaI capi di cotone bianco si lavano preferibilmente a 60°, (in caso di necessità per motivi igienici si può arrivare a 90° i tessuti colorati a temperature più basse. Il cotone può essere lavato a mano o in lavatrice con particolari problemi in quanto allo stato umido migliora la sua resistenza; è preferibile evitare l'asciugatura alla luce diretta del sole perché indebolisce e ingiallisce la fibra.