Accenti in spagnolo

In questa lezione viene illustrata la regola degli accenti (tildes).[1] Tuttavia si fa presente allo studente che la sua comprensione senza un riscontro uditivo potrebbe risultare tutt'altro che semplice. Si cercherà comunque di spiegarla nel modo più chiaro possibile.

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Accenti in spagnolo
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Lingua spagnola
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La regola degli accenti è necessaria per avere la certezza assoluta di come pronunciare ogni singola parola dello spagnolo. Tale certezza, ad esempio, non esiste nell'italiano dove gli accenti sono usati solo in casi particolari. Per far capire meglio, esistono diverse parole in italiano in cui spesso sorgono dubbi di pronuncia: per esempio si dice mòllica o mollìca, èdile o edìle, utènsile o utensìle? In questi casi o si sa come leggerle o si cerca sul dizionario. Esistono però casi più complicati, come può essere il caso dei cognomi, in cui l'unico modo per avere la certezza riguardo alla loro pronuncia è chiedere al diretto interessato. In spagnolo ciò non accade, in quanto la regola degli accenti permette di sapere con certezza come leggere ciascuna parola, compresi i nomi propri.

Classificazione dei termini

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Innanzitutto, la prima cosa da sapere è che le parole (siano esse nomi comuni o propri) possono essere suddivise in tre categorie. Esclusi i monosillabi, tutte le altre possono essere acute (palabras agudas), piane (palabras llanas) o sdrucciole (palabras esdrújulas). Come detto, i monosillabi non rispondono a questa classificazione, ma in un certo senso fanno categoria a sé. A questo punto per lo studente diventa fondamentale sapere cosa significhino i termini agudo, llano o esdrújulo. Prima di iniziare, è importante che lo studente abbia chiare le nozioni di accento tonico (acento tónico detto anche prosódico) e accento grafico (acento gráfico).

  • Accento tonico: l'accento tonico riguarda solo ed esclusivamente il suono. Nella trascrizione del termine non necessariamente dev'essere riprodotto graficamente e ogni singola parola di ogni lingua del mondo possiede un suo accento tonico. Ad esempio in italiano nella parola casa l'accento tonico cade sulla sillaba CA, in televisione cade sulla sillaba SIO, in scatola cade sulla sillaba SCA, ecc.
  • Accento grafico: l'accento grafico è semplicemente il simbolo che viene trascritto. Per chiarire qualora non si fosse compreso, à - è - ì - ò - ù hanno tutte l'accento grafico sopra. A tal proposito è importante precisare che in spagnolo l'unico accento che esiste è quello acuto, e non quello grave. L'accento acuto è quello che parte dal basso a sinistra e si dirige verso la fine della parola, in alto a destra (á - é - í - ó - ú).

Palabras agudas

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Le parole acute o tronche sono quelle in cui l'accento tonico cade sull'ultima sillaba. Per fare esempi con l'italiano: pa, pascià, andrò, mange, cadrà, ta, Madrid, Berlinguer ecc.

  • Quando inserire l'accento grafico: vogliono l'accento grafico tutte quelle parole che finiscono in vocale, N o S. Ad esempio comeré, hará, balcón, maletín, inglés, francés, ecc.. Altre parole che pure sono acute ma che finiscono con una lettera diversa dalle precedenti non vogliono l'accento grafico. Ad esempio è il caso di Madrid che come tutti sanno si legge con l'accento tonico sull'ultima sillaba (DRID) ma, dal momento che la parola finisce per D, non prevede la trascrizione dell'accento grafico. Altri termini acuti che non vogliono l'accento grafico sono ad esempio amor, profesor, doctor, error, dolor, Internet, ecc..

Palabras llanas

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Le parole piane sono quelle in cui l'accento tonico cade sulla penultima sillaba. Sono quelle più diffuse, tanto in spagnolo come in italiano. Esempi in italiano: casa, vita, padre, madre, tappeto, amore, televisione, sedia, ecc.

  • Quando inserire l'accento grafico: vogliono l'accento grafico tutte quelle parole che terminano con uno iato, o con una consonante diversa da N o S, Ad esempio árbol, fácil, compañía, Óscar, Sánchez, ecc..

Palabras esdrújulas

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Le parole sdrucciole sono quelle in cui l'accento tonico cade sulla terzultima sillaba (o quartultima). Esempi in italiano: scatola, pendolo, mirabile, attendibile, facile, difficile, ecc.

  • Quando inserire l'accento grafico: vogliono l'accento grafico tutte le parole sdrucciole, indipendentemente dal finale. Per fare qualche esempio, sono sdrucciole le parole pirámide, número, archipiélago, tráfico, e alcuni verbi quando si aggiunge la particella pronominale o "-lo", come in acércate, bésame, lánzame, cógelo, dímelo.

Monosilabos

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I monosillabi, anche se sono parole acute, non si accentuano mai, a meno che non ci sia la possibilità di confondere, come nel caso di tu (possessivo " [il] tuo") e (pronome soggetto "tu", 2ª persona singolare). Per esempio, nella frase Oye, tú! Aquí est´tu libro. si possono vedere le due differenze.

Mas o más

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La parola "mas" si differenzia dagli altri monosillabi perché ha delle regole personali.

  • Quando inserire l'accento grafico: se funge da avverbio o da aggettivo comparativo, da pronome, quando è congiunzione copulativa, quando ci si riferisce al segno + e nella locuzione màs que. Per esempio: No me pides agua porque ya no hay más, oppure Él es más tonto de ti y no dice más que tonterías.

Interrogativos

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Le parole dónde, adónde, por qué, cómo, qué, cuándo hanno l'accento grafico quando introducono una domanda: ¿Cómo vas a llegar ahí?.

  1. Propriamente si dice acento gráfico, mentre tilde è un termine piú generico, ma quest'ultimo prevale di gran lunga nel parlar comune. La parola italiana «tilde» si traduce per lo piú virguilla de la eñe.