Utente:Luana Ardia/Sandbox 2
Il settore primario in Europa e nel mondo
modificaL’Europa è una potenza agricola mondiale e soprattutto nei paesi centro-occidentali prevale un’agricoltura moderna di mercato finalizzata alla vendita di prodotti tramite catene di distribuzione. Ci sono vari fattori che contribuiscono allo sviluppo del settore primario in Europa come ad esempio le sue condizioni ambientali favorevoli dato che il suo territorio è privo di deserti ma ricco di territori fertili. Un ulteriore fattore positivo è costituito dal fatto che l’Unione Europea aiuta e sostiene la produzione del settore primario con imponenti sussidi economici assegnati ad agricoltori e allevatori. Un elemento determinante ed essenziale è costituito dall’elevato grado di sviluppo tecnologico raggiunto dal settore, grazie al costante impegno nel corso del tempo da parte degli agricoltori europei nella conquista di nuovi suoli, nell’introduzione di nuove tecniche di bonifica del terreno, di irrigazione e di organizzazione della produzione agricola.[1]
Circa un terzo del suolo europeo è utilizzato per il settore primario; oltre a ciò grandi aree sono sfruttate per il pascolo o ospitano distese di boschi e foreste, specie nel Nord del continente. Non tutte le regioni europee dispongono tuttavia della stessa quantità di suolo fertile e utilizzabile: la maggiore disponibilità di terreni adatti all’agricoltura si trova nelle aree pianeggianti dell’Europa centro settentrionale. Le regioni più povere di suolo fertile sono quelle dove il clima è più freddo e rigido e i rilievi sono dominanti: è il caso della regione alpina, di quella scandinava e dell’Islanda. Nell’area mediterranea la quantità di suolo coltivabile disponibile è elevata; le coltivazioni sono a volte rese difficili dalla presenza di rilievi montuosi aspri e dalle scarse precipitazioni.[2]
[3]In Europa si possono oggi segnalare quattro grandi regioni agrarie che hanno in comune i prodotti, le tecniche principali e le modalità di organizzazione nelle attività del primario.
La regione nordica dello sfruttamento forestale comprende i territori che si estendono nell’Europa settentrionale ed è caratterizzata da un clima freddo che impedisce un’agricoltura fruttuosa. La risorsa principale è costituita da foreste di conifere da cui si ottiene tanto legname per la produzione di carta.[4]
La regione atlantica include tutta la fascia dell’Europa centro-settentrionale affacciata sull’oceano fino al Mar Baltico. Si distingue per il clima umido che favorisce lo sviluppo di pascoli ricchi naturali destinati alla produzione di foraggio per l’allevamento delle mucche. Molto proficue sono le produzioni di latte e dei suoi derivati (burro, formaggi). Le uniche coltivazioni diffuse sono quelle di orzo, avena e segale, utilizzate come foraggio. Una notevole importanza riveste anche l’allevamento suino, soprattutto in Danimarca e Olanda.[5]
La regione continentale dei cereali e dell’allevamento da carne si estende nel centro Europa. Il clima temperato, i suoli fertili e le sue aree pianeggianti rappresentano le condizioni migliori sia per l’agricoltura sia per l’allevamento. Il cereale che favorisce questa regione è il frumento, al quale si affiancano: a sud il mais; a nord cereali minori come orzo e segale. All’agricoltura è associato l’allevamento da carne soprattutto di bovini ma anche allevamento di suini.[6]
La regione delle colture mediterranee comprende tutti i territori dell’Europa meridionale vicini alle coste. Qui il settore primario fa fronte ad ostacoli naturali come l’aridità e la mancanza di spazi ampi pianeggianti. Nelle terre brulle dell’interno si coltiva il grano duro che richiede poca acqua ed è utilizzato per la produzione della pasta. Nelle zone più desolate prevalgono i pascoli in cui si allevano caprini e ovini. Gli spazi costieri ospitano invece produzioni specializzate molto redditizie, come quelle degli ortaggi, dell’olivo, degli agrumi e della vite.[7]
- ↑ online.scuola.zanichelli.it, https://online.scuola.zanichelli.it/territorieproblemi/wp-content/uploads/file/Facciamo_Geografia_essenziale/pdf/Volume1/sezione_5/V1_sez5_156-185.pdf .
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