Utente:Ga0708/Sandbox2

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Ga0708/Sandbox2
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Geografia generale ed economica per le superiori

Definizione

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Il primo dei tre settori economici è il primario, nome che deriva dalle prime attività economiche tradizionali e fondamentali per la sopravvivenza praticate dall’uomo e basate sullo sfruttamento e produzione di materie prime e risorse naturali.

Tra tutti i settori economici è considerato quello in cui è impiegata maggiormente la forza-lavoro .

Le attività principali

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Le attività economiche tradizionali che fanno parte del settore primario, sono cinque: [1]

  1. Agricoltura, consiste nella coltivazione di specie vegetali per trasformarle e renderle prodotti adatti all’alimentazione umana e animale, soprattutto nelle fasce più temperate;
  2.  Pesca, con l’acquacoltura (l’allevamento di specie acquatiche), garantita soprattutto nell’Adriatico con la pesca di pesce azzurro e negli oceani, con pesci più pregiati, è considerata l’attività volta alla raccolta di specie acquatiche nelle acque;
  3. Allevamento, garantito in tutto il mondo del punto di vista intensivo, consiste nella custodia e riproduzione degli animali, maggiormente bovini, suini e pollame, per garantire la produzione carne, latte e derivanti;
  4.  Attività estrattiva, consiste nell’estrazione dalla Terra di risorse minerarie ed energetiche; in alcuni paesi però, ad esempio l’Italia, le estrazioni sono molto ridotte e pertanto il paese importa le risorse minerarie necessarie;
  5. Attività boschive, che favoriscono la silvicoltura, comprendono le attività di taglio e lavorazione del legno in prodotti semilavorati.

Accenni storici

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Si inizia ad avere uno spiraglio verso il settore primario proprio nel Paleolitico, dove l’attività umana era basata sulla caccia, pesca e, anche se in minor quantità, anche nella raccolta di bacche e frutti vari. Dopo il calo demografico avvenuto nel mesolitico (periodo in cui si era costretti ad una caccia molto povera) l’economia dell’età della pietra ebbe una svolta nel neolitico, dove nacque la vera e propria agricoltura, per poi arrivare anche all’allevamento di animali, senza dover ricorrere alla caccia.

Il settore primario oggi

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Al giorno d’oggi il settore primario in Italia non è più quello che era ai suoi inizi, anche se a differenza di tanti altri paesi d’Europa, questo settore non è sviluppato come dovrebbe, infatti ciò che il nostro paese compra è inferiore a quello che vende. Principalmente, l’Italia acquista dagli altri paesi carne, frumento, latte, pesce e prodotti provenienti dai tropici. I prodotti maggiormente redditizi sono il riso, gli ortaggi e la frutta, utilizzati per il mercato estero. Gli ortaggi più coltivati sono legumi, insalate varie, carciofi, cipolle, patate e cavolfiori. La frutta, invece, viene coltivata in modo “sparso” in tutta Italia: in Trentino Alto-Adige le mele, in Emilia Romagna e in Veneto le pesche, pere e albicocca mentre in Calabria e in Sicilia c’è una grande produzione di Agrumi. La presenza della vite è molto importante e presente, infatti è sviluppata la produzione di vino. Infine, la pesca in Italia non ha un gran peso. Negli ultimi dieci anni, il nostro paese ha avuto un’enorme crescita parlando di agricoltura biologica; per questo motivo l’Italia è la prima in Europa sotto questo aspetto, dato che le aziende agricole biologiche coprono il 6,9% del suolo coltivato. Le regioni che principalmente utilizzano questo metodo agricolo sono la Puglia, la Sicilia, la Calabria, l’Emilia Romagna e la Basilicata. Oltre ad aiutare l’equilibrio dell’ambiente, quest’attività offre agli agricoltori dei prodotti di buona qualità che, aumentando di valore, vengono venduti con più facilità agli altri paesi.[2] L’Europa è una potenza agricola mondiale e soprattutto nei paesi centro-occidentali prevale un’agricoltura moderna di mercato finalizzata alla vendita di prodotti tramite catene di distribuzione. Ci sono vari fattori che contribuiscono allo sviluppo del settore primario in Europa come ad esempio le sue condizioni ambientali favorevoli dato che il suo territorio è privo di deserti ma ricco di territori fertili. Un ulteriore fattore positivo è costituito dal fatto che l’Unione Europea aiuta e sostiene la produzione del settore primario con imponenti sussidi economici assegnati ad agricoltori e allevatori. Un elemento determinante ed essenziale è costituito dall’elevato grado di sviluppo tecnologico raggiunto dal settore, grazie al costante impegno nel corso del tempo da parte degli agricoltori europei nella conquista di nuovi suoli, nell’introduzione di nuove tecniche di bonifica del terreno, di irrigazione e di organizzazione della produzione agricola.[3]

Il settore primario in Europa e nel mondo

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Circa un terzo del suolo europeo è utilizzato per il settore primario; oltre a ciò grandi aree sono sfruttate per il pascolo o ospitano distese di boschi e foreste, specie nel Nord del continente. Non tutte le regioni europee dispongono tuttavia della stessa quantità di suolo fertile e utilizzabile: la maggiore disponibilità di terreni adatti all’agricoltura si trova nelle aree pianeggianti dell’Europa centro settentrionale. Le regioni più povere di suolo fertile sono quelle dove il clima è più freddo e rigido e i rilievi sono dominanti: è il caso della regione alpina, di quella scandinava e dell’Islanda. Nell’area mediterranea la quantità di suolo coltivabile disponibile è elevata; le coltivazioni sono a volte rese difficili dalla presenza di rilievi montuosi aspri e dalle scarse precipitazioni.[4]

[5]In Europa si possono oggi segnalare quattro grandi regioni agrarie che hanno in comune i prodotti, le tecniche principali e le modalità di organizzazione nelle attività del primario.

La regione nordica dello sfruttamento forestale comprende i territori che si estendono nell’Europa settentrionale ed è caratterizzata da un clima freddo che impedisce un’agricoltura fruttuosa. La risorsa principale è costituita da foreste di conifere da cui si ottiene tanto legname per la produzione di carta.[6]

La regione atlantica include tutta la fascia dell’Europa centro-settentrionale affacciata sull’oceano fino al Mar Baltico.  Si distingue per il clima umido che favorisce lo sviluppo di pascoli ricchi naturali destinati alla produzione di foraggio per l’allevamento delle mucche. Molto proficue sono le produzioni di latte e dei suoi derivati (burro, formaggi). Le uniche coltivazioni diffuse sono quelle di orzo, avena e segale, utilizzate come foraggio. Una notevole importanza riveste anche l’allevamento suino, soprattutto in Danimarca e Olanda.[7]

La regione continentale dei cereali e dell’allevamento da carne si estende nel centro Europa. Il clima temperato, i suoli fertili e le sue aree pianeggianti rappresentano le condizioni migliori sia per l’agricoltura sia per l’allevamento. Il cereale che favorisce questa regione è il frumento, al quale si affiancano: a sud il mais; a nord cereali minori come orzo e segale. All’agricoltura è associato l’allevamento da carne soprattutto di bovini ma anche allevamento di suini.[8]

La regione delle colture mediterranee comprende tutti i territori dell’Europa meridionale vicini alle coste. Qui il settore primario fa fronte ad ostacoli naturali come l’aridità e la mancanza di spazi ampi pianeggianti. Nelle terre brulle dell’interno si coltiva il grano duro che richiede poca acqua ed è utilizzato per la produzione della pasta. Nelle zone più desolate prevalgono i pascoli in cui si allevano caprini e ovini. Gli spazi costieri ospitano invece produzioni specializzate molto redditizie, come quelle degli ortaggi, dell’olivo, degli agrumi e della vite.[9]

I rischi del settore primario

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A differenza degli altri settori economici produttivi, il primario è soggetto alla ciclicità stagionale, per cui dipende dall’andamento ciclico delle stagioni, soprattutto nel caso dell’allevamento e dell’agricoltura; è anche considerato una parte ampia nell’economia dei paesi in via di sviluppo, a differenza dei paesi più sviluppati in cui appare più avanzato tecnologicamente, con l’uso di macchine e di metodi tecnologici che non favoriscono la manodopera umana.

  1. okpedia.it › settore-primario, [Okpediahttps://www.okpedia.it › settore-primario Okpediahttps://www.okpedia.it › settore-primario].
  2. online.scuola.zanichelli.it, https://online.scuola.zanichelli.it/territorieproblemi/wp-content/uploads/file/Facciamo_Geografia_essenziale/pdf/Volume1/sezione_5/V1_sez5_156-185.pdf.
  3. online.scuola.zanichelli.it, https://online.scuola.zanichelli.it/territorieproblemi/wp-content/uploads/file/Facciamo_Geografia_essenziale/pdf/Volume1/sezione_5/V1_sez5_156-185.pdf.
  4. online.scuola.zanichelli.it, https://online.scuola.zanichelli.it/territorieproblemi/wp-content/uploads/file/Facciamo_Geografia_essenziale/pdf/Volume1/sezione_5/V1_sez5_156-185.pdf.
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