Utente:Ermione99/Sandbox2
Io vogliọ del ver la mia donna laudare
ed asembrarli la rosa e lo giglio:
più che stella dïana splende e pare,
e ciò ch’è lassù bello a lei somiglio.
Verde river’ a lei rasembro e l’âre,5
tutti color di fior’, giano e vermiglio,
oro ed azzurro e ricche gioi per dare:
medesmo Amor per lei rafina meglio.
Passa per via adorna, e sì gentile
ch’abassa orgoglio a cui dona salute,10
e fa ’l de nostra fé se non la crede;
e no·lle pò apressare om che sia vile;
ancor ve dirò c’ha maggior vertute:
null’ om pò mal pensar fin che la vede.
Parafrasi
modificaIo voglio lodare la mia donna per com'è veramente, e paragonarle la rosa e il giglio: sembra Venere e splende più di essa, e ciò che sta in cielo le somiglia. A lei paragono una verde campagna, e l'aria, e tutti i colori dei fiori, il giallo e il rosso, l'oro e l'azzurro... oro ed azzurro e ricche gioi per dare:
medesmo Amor per lei rafina meglio.
Cammina per la strada tutta agghindata, e così gentile
ch’abassa orgoglio a cui dona salute,
e fa ’l de nostra fé se non la crede;
e l'uomo vile non le si può avvicinare, anzi vi dirò che ha una virtù maggiore: nessuno può avere cattivi pensieri mentre la vede.