Il trocheo (chiamato dagli antichi anche coreo o corio) è un piede usato nella poesia greca e latina. Si compone di un elementum longum e di un elementum anceps (schematicamente ∪∪X) che nella sua forma pura si realizza ed è conosciuto come — ∪ di conseguenza, in base alla codificazione della metrica classica, si tratta di un piede di tre morae, bisillabo, di ritmo discendente, e la proporzione tra arsi e tesi è 2:1. (in greco γένος διπλάσιον ghenos diplasion)

lezione
lezione
Trocheo (licei)
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Metrica classica

Origini

modifica

Gli antichi designavano il trocheo tanto con il nome τροχαῖος trochâios (dal verbo τρέχειν, tréchein, correre) che χορεῖος chorêios, (da χορός, chóros, danza), in relazione alle caratteristiche ritmiche del metro, che si presta tanto al movimento rapido che alla danza. I primi versi trocaici a noi noti compaiono in Archiloco.

Nel dattilo

modifica

Nel dattilo l'ultimo piede è sempre bisillabo: una sillaba lunga seguita da una sillaba anceps (indifferentemente lunga o breve) Quando la seconda sillaba è breve il piede usato è il trocheo — ∪.