Trasporto Carico e Sporgenze
Non solo particolari tipologie di veicoli, come gli autocarri, possono trasportare alcune tipologie di carichi ma anche le stesse Autovetture in determinate condizioni. La disciplina del trasporto carico e sporgenze è molto dettagliata qui di seguito ci si limiterà alle nozioni base.
Trasporto di merci
modificaPer il trasporto di merci si può intendere:
- Trasporto internazionale di merci.
- Trasporto nazionale di merci.
La denominazione TIR è l'acronimo di Transports Internationaux Routiers e nasce da un accordo siglato a livello internazionale a Ginevra il 14 novembre 1975.
Il termine TIR è erroneamente entrato nell'uso comune italiano quale sinonimo dei grandi mezzi di trasporto merci, ossia autocarri, autotreni e autoarticolati che percorrono le strade italiane e che sono spesso citati soprattutto nel caso di gravi incidenti stradali.
In modo altrettanto impreciso questo termine viene usato per definire il trasporto internazionale di merci in senso generale, mentre ne è invece solo uno dei tipi.
La tabella rettangolare di colore azzurro che si vede sul retro di alcuni automezzi pesanti (e da cui è appunto nato il sinonimo errato camion=TIR) ha solamente il significato che tale automezzo è fornito di un particolare documento, il Carnet TIR. Quest'ultimo viene rilasciato al trasportatore (che ne ha fatto specifica richiesta e che ha fornito delle garanzie economiche per ottenerlo) che si impegna, di fronte a tutte le autorità preposte ai controlli, ad effettuare un regolare trasporto di merce tra una nazione A ed una nazione B (entrambe nazioni che hanno sottoscritto l'accordo TIR a livello internazionale e che sono ancora soggette a controlli doganali).
Ciò non significa che gli automezzi sprovvisti di tale documento siano automaticamente non in regola per effettuare un trasporto; in ambito extra UE autorizzazioni vengono rilasciate ai trasportatori anche in base ad accordi bilaterali tra le varie nazioni (regolamentando una equa divisione dei viaggi tra gli automezzi di entrambi gli stati). Nell'ambito dell'unione europea il Carnet TIR non è più necessario data l'assenza di controlli doganali. Di conseguenza non è obbligatorio per un autotrasportatore avere la qualifica di TIR ma è comunque necessario che il trasporto si adegui alle convenzioni internazionali.
Il trasporto nazionale di merci si differenzia da quello internazionale fondamentalmente perché si svolge all'interno di un'unica nazione.
Una prima evidente suddivisione in questo campo è tra i trasportatori che effettuano i carichi completi e quelli che invece si occupano della distribuzione delle piccole partite.
I primi sono quelli che effettuano il trasporto da un singolo punto di carico per un'unica destinazione, normalmente si occupano di prodotti destinati all'approvvigionamento industriale o del trasporto di prodotti alimentari, soprattutto con automezzi frigoriferi. Nella realtà italiana questo tipo di trasporto è ancora effettuata per lo più da trasportatori che possiedono solo un autocarro (i cosiddetti padroncini) e sono ancora poche le flotte di automezzi di proprietà di un'unica società. In questo caso le tariffe vengono calcolate in base alla distanza percorsa dall'automezzo ed alla possibilità o meno di fruire di un carico anche per il viaggio di ritorno.
Nel linguaggio italiano corrente la società che si occupa delle consegne porta a porta viene anche indicata con il termine di corriere; questa abitudine è mutuata probabilmente dall'uso del termine omonimo che in passato indicava gli autobus; erano questi ultimi che per primi assicuravano la consegna di piccoli pacchetti anche nei punti più remoti dell'Italia. Nel caso dei trasporti di piccole partite le tariffe, oltre che sulle distanze chilometriche tra partenza e arrivo, vengono calcolate in base al peso e al volume delle merci trasportate e a un rapporto peso-volume.
Dopo un primo periodo in cui l'organizzazione era prevalentemente familiare e ogni società di trasporto si specializzava su una specifica tratta (spesso anche molto breve), con l'utilizzo di un numero minimo di autocarri e senza neppure l'ausilio di un magazzino, man mano le organizzazioni sono diventate sempre più vaste, con sedi in ogni città e con un numero di autocarri che supera alle volte anche il migliaio. In questo caso le tariffe diventano molto più complesse dovendo tener presente, oltre alla distanza tra il punto di partenza e la destinazione, anche la tipologia della merce, il peso e il volume della stessa, nonché l'agibilità dei punti da raggiungere.
Se in passato al trasportatore era necessario conoscere soprattutto le regole comuni dell'autotrasporto, con l'avvento dell'informatica e la sempre più frequente decisione da parte delle aziende produttrici di decentralizzare una grande parte della propria logistica, alle società del ramo dei trasporti vengono richieste sempre maggiori capacità, ad esempio:
- Devono essere in grado di provvedere all'imballaggio delle merci e alla loro etichettatura
- Provvedono all'emissione dei documenti di trasporto in nome e per conto del committente
- Viene richiesta la capacità di tracking, cioè il poter far conoscere sempre in tempo reale al cliente la posizione di ogni singola spedizione
- Devono provvedere alle pratiche di rientro presso il committente dei materiali difettosi o in riparazione.
Quando l'autoveicolo, il rimorchio e semirimorchio supera le 3,5 t. di massa bisogna indicarlo con i seguenti cartelli:
Si ricordi in ultimo che nel caso di trasporto merci vi sono determinati limiti di velocità. Nella parte posteriore di questi veicoli superiori alle 3,5 t di massa, devono essere indicati i limiti di velocità attaccando un adesivo che riproduce il segnale del limite di velocità. Se il veicolo traina un rimorchio l'adesivo va attaccato sul rimorchio.
Categoria | Strada urbana | Strada extraurbana secondaria | Strada extraurbana principale | Autostrada |
---|---|---|---|---|
Autoveicoli trasportanti materiale esplosivo | 30 km/h | 50 km/h | ||
Macchine agricole e operatrici | 40 km/h se sono montati su pneumatici 15 km/h se montati su cingoli |
Non possono circolare | ||
Autotreni, autoarticolati e autosnodati | 50 km/h | 70 km/h | 80 km/h | |
Autoveicoli con massa complessiva superiore alle 3,5 t | 50 km/h | 80 km/h | 100 km/h | |
Autoveicoli con massa complessiva superiore alle 12 t | 50 km/h | 70 km/h | 80 km/h | |
Mezzi d'opera a pieno carico | 40 km/h | 60 km/h |
Trasporto di merci pericolose
modificaIl trasporto di merci pericolose è soggetto a norme e regolamenti molto dettagliati, formulati in base al tipo di materiale trasportato e ai mezzi di trasporto utilizzati.
Ogni soggetto coinvolto nel trasferimento di merci pericolose (speditore, caricatore, trasportatore, destinatario) ha i suoi precisi doveri, a partire dallo speditore (indicato anche come mittente) che deve provvedere alla classificazione delle merci, alla scelta degli imballaggi (o dei contenitori o delle cisterne) appropriati in relazione alle caratteristiche di pericolosità delle merci, a fornire al trasportatore tutti i documenti necessari per poter effettuare il trasporto a regola d'arte e in sicurezza.
Ad esempio tra i documenti necessari per il trasporto stradale in Europa che lo speditore deve fornire, sono le "istruzioni scritte", redatte in tutte le lingue delle nazioni attraversate e in quelle parlate dai conducenti, riportanti le istruzioni da seguire in caso di incidente stradale.
Il trasporto su strada di merci pericolose è regolamentato dall'accordo internazionale European Agreement concerning the International Carriage of Dangerous Goods by Road (ADR), il cui testo è aggiornato ogni due anni. L'accordo originale è stato siglato a Ginevra il 30 settembre 1957 come European Agreement concerning the International Carriage of Dangerous Goods by Road. Il 1º gennaio 2015 è entrato in vigore l'ADR 2015.
Il mezzo di trasporto
modificaIl mezzo di trasporto, prima di essere autorizzato al carico di merci pericolose, deve essere attrezzato specificatamente per la/le classi di materiali, destinato ad ospitare attrezzature evidentemente diverse a seconda del tipo di pericolosità. Ad esempio, saranno obbligatoriamente a bordo estintori specializzati per le merci infiammabili oppure ci saranno adeguate aperture di aerazione nel caso di merci allo stato gassoso.
Per quanto riguarda il trasporto su strada e per ferrovia una delle prime condizioni fondamentali è che sull'autocarro o sul carro ferroviario merci sia riportato in modo molto visibile il fatto che nel vano di carico sono stivate merci rivestenti carattere di pericolosità.
A tal fine sono applicati, a seconda della modalità di trasporto (in colli, in cisterna o alla rinfusa), sulla parte anteriore e posteriore ed eventualmente sui lati degli autocarri o dei carri ferroviari, dei pannelli e delle etichette di pericolo: i primi, di colore arancione e di forma rettangolare (dalle misure di cm 40×30), le seconde a forma di quadrato posto sulla punta (losanga) di 25×25 cm o 30×30 cm.
Pannello di pericolo arancione
modificaIl pannello di pericolo può essere di due tipi: con numeri o senza (generico). Il pannello di pericolo con numeri, di dimensione 30 x 40 cm, identifica nella parte superiore il tipo di pericolo (numero di Kemler) e nella parte inferiore la merce trasportata secondo un numero ONU.
- Prima riga
Sulla prima riga, la prima cifra a sinistra rappresenta il tipo di pericolosità principale in base al tipo di materiale, la seconda quella "secondaria" ("0" nel caso non esista un pericolo secondario). Può anche essere presente una terza cifra, che indica un eventuale pericolo terziario.
Cifra | come 1ª cifra | come 2ª o 3ª cifra |
---|---|---|
0 | Senza specificazione | |
1 | Esplosione | |
2 | Gas | Emanazione di gas |
3 | Liquido infiammabile | Infiammabile |
4 | Solido infiammabile | |
5 | Comburente | Proprietà comburenti |
6 | Tossico | Tossicità |
7 | Radioattivo | |
8 | Corrosivo | Corrosività |
9 | Pericolo di reazione violenta spontanea | Pericolo di reazione violenta risultante dalla decomposizione spontanea o dalla polimerizzazione |
- Note particolari:
- Il raddoppio della cifra indica normalmente un'accentuazione del pericolo: ad esempio, "33" è relativo alle merci molto infiammabili. Tuttavia esistono diverse combinazioni di cifre che hanno un significato particolare, ad esempio:
- "22" indica i gas liquefatti refrigerati asfissianti
- "44" un solido infiammabile che può assumere la consistenza di liquido oltre una certa temperatura
- "99" merci con pericolo generico trasportate ad alte temperature
- Codice preceduto dalla lettera X : Merci che reagiscono pericolosamente con l'acqua
- Il raddoppio della cifra indica normalmente un'accentuazione del pericolo: ad esempio, "33" è relativo alle merci molto infiammabili. Tuttavia esistono diverse combinazioni di cifre che hanno un significato particolare, ad esempio:
- Note particolari:
Tabella completa:
Cifre | Pericoli |
---|---|
20 | Gas inerte |
22 | Gas liquefatto |
223 | Gas liquefatto e infiammabile |
225 | Gas liquefatto e comburente |
23 | Gas infiammabile |
236 | Gas infiammabile e tossico |
239 | Gas infiammabile che spontaneamente potrebbe reagire violentemente |
25 | Gas comburente |
26 | Gas tossico |
263 | Gas tossico e infiammabile |
265 | Gas tossico e comburente |
266 | Gas altamente tossico |
268 | Gas tossico e corrosivo |
30 | Liquido infiammabile |
323 | Liquido infiammabile che reagisce con l'acqua sviluppando gas infiammabile |
X323 | Liquido infiammabile che reagisce pericolosamente con l'acqua sviluppando gas infiammabile |
33 | Liquido altamente infiammabile |
333 | Liquido piroforico |
X333 | Liquido piroforico che reagisce pericolosamente con l'acqua |
336 | Liquido altamente infiammabile e tossico |
338 | Liquido altamente infiammabile e corrosivo |
X338 | Liquido altamente infiammabile, tossico che reagisce pericolosamente con l'acqua |
339 | Liquido altamente infiammabile che spontaneamente potrebbe reagire violentemente |
36 | Liquido infiammabile e tossico o liquido autoriscaldante e tossico |
362 | Liquido infiammabile e tossico che reagisce con l'acqua emettendo gas infiammabile |
X362 | Liquido infiammabile e tossico che reagisce pericolosamente con l'acqua emettendo gas infiammabile |
368 | Liquido infiammabile, tossico e corrosivo |
38 | Liquido infiammabile e corrosivo |
382 | Liquido infiammabile e corrosivo che reagisce con l'acqua emettendo gas infiammabile |
X382 | Liquido infiammabile e corrosivo che reagisce pericolosamente con l'acqua emettendo gas infiammabile |
39 | Liquido altamente infiammabile che spontaneamente potrebbe reagire violentemente |
40 | Solido infiammabile, materiale autoinnescante o autoriscaldante |
423 | Solido che reagisce con l'acqua emettendo gas infiammabile |
X423 | Solido infiammabile che reagisce pericolosamente con l'acqua emettendo gas infiammabile |
43 | Solido piroforico |
44 | Solido infiammabile fuso o ad un'elevata temperatura |
446 | Solido infiammabile tossico, fuso o ad un'elevata temperatura |
46 | Solido infiammabile e tossico o solido autoriscaldante, tossico |
462 | Solido tossico che reagisce con l'acqua emettendo gas infiammabile |
X462 | Solido infiammabile che reagisce pericolosamente con l'acqua emettendo gas tossico |
48 | Solido corrosivo infiammabile o autoriscaldante |
482 | Solido corrosivo che reagisce con l'acqua emettendo gas infiammabile |
X482 | Solido che reagisce pericolosamente con l'acqua emettendo gas corrosivo |
50 | Sostanza comburente |
539 | Perossido organico infiammabile |
55 | Sostanza fortemente comburente |
556 | Sostanza fortemente comburente e tossica |
558 | Sostanza fortemente comburente e corrosiva |
559 | Sostanza fortemente comburente che spontaneamente potrebbe reagire violentemente |
56 | Sostanza comburente e tossica |
568 | Sostanza comburente, tossica e corrosiva |
58 | Sostanza comburente e corrosiva |
59 | Sostanza comburente che spontaneamente potrebbe reagire violentemente |
60 | Sostanza tossica |
606 | Sostanza infettante |
623 | Liquido tossico che reagisce con l'acqua emettendo gas infiammabile |
63 | Liquido tossico, infiammabile |
638 | Liquido tossico, infiammabile e corrosivo |
639 | Liquido tossico e infiammabile che spontaneamente potrebbe reagire violentemente |
64 | Solido tossico infiammabile o autoriscaldante |
642 | Solido tossico che reagisce con l'acqua emettendo gas infiammabile |
65 | Sostanza tossica e ossidante |
66 | Sostanza altamente tossica |
663 | Liquido altamente tossico e infiammabile |
664 | Solido altamente tossico, infiammabile o autoriscaldante |
665 | Sostanza altamente tossica e comburente |
668 | Sostanza altamente tossica e corrosiva |
669 | Sostanza altamente tossica che spontaneamente potrebbe reagire violentemente |
68 | Sostanza tossica e corrosiva |
69 | Sostanza tossica che spontaneamente potrebbe reagire violentemente |
70 | Sostanza radioattiva |
72 | Gas radioattivo |
723 | Gas radioattivo e infiammabile |
73 | Liquido radioattivo e infiammabile |
74 | Solido radioattivo e infiammabile |
75 | Sostanza radioattiva e comburente |
76 | Sostanza radioattiva e tossica |
78 | Sostanza radioattiva e corrosiva |
80 | Sostanza corrosiva |
X80 | Sostanza corrosiva che reagisce pericolosamente con l'acqua |
823 | Sostanza corrosiva che reagisce con l'acqua emettendo gas infiammabile |
83 | Liquido corrosivo e infiammabile |
X83 | Liquido corrosivo e infiammabile che reagisce pericolosamente con l'acqua |
839 | Liquido corrosivo e infiammabile che spontaneamente potrebbe reagire violentemente |
X839 | Liquido corrosivo, infiammabile che spontaneamente potrebbe reagire violentemente e che reagisce pericolosamente con l'acqua |
84 | Solido corrosivo, infiammabile o autoriscaldante |
842 | Solido corrosivo che reagisce con l'acqua emettendo gas infiammabile |
85 | Sostanza corrosiva e comburente |
856 | Sostanza corrosiva, comburente e tossica |
86 | Sostanza corrosiva e tossico |
88 | Sostanza fortemente corrosiva |
X88 | Sostanza fortemente corrosiva che reagisce pericolosamente con l'acqua |
883 | Liquido fortemente corrosivo e infiammabile |
884 | Solido fortemente corrosivo, infiammabile o autoriscaldante |
885 | Sostanza fortemente corrosiva e comburente |
886 | Sostanza fortemente corrosiva e tossica |
X886 | Sostanza fortemente corrosiva e tossica che reagisce pericolosamente con l'acqua |
89 | Sostanza corrosiva che spontaneamente potrebbe reagire violentemente |
90 | Sostanza pericolosa mista o sostanza pericolosa per l'ambiente |
99 | Sostanza pericolosa mista trasportata a caldo |
- Seconda riga
Sulla seconda riga del pannello di pericolo viene indicato il codice specifico del materiale, definito come numero ONU, 4 cifre numeriche alle quali, univocamente in tutto il mondo, corrisponde la merce trasportata.
Una pannello di pericolo di questo tipo ha il significato: prodotto tossico ("60"), specificatamente tricloroetilene ("1710" di codice Organizzazione delle Nazioni Unite - ONU)
Esempi:
Numero | sostanza |
---|---|
1001 | acetilene |
1011 | butano |
1016 | monossido di carbonio |
1017 | cloro |
1027 | ciclopropano |
1028 | diclorodifluorometano (freon R12) |
1038 | etilene |
1040 | ossido di etilene |
1045 | fluoro |
1049 | idrogeno |
1050 | acido cloridrico |
1053 | acido solfidrico |
1072 | ossigeno |
1075 | GPL (gas) (GPL) |
1076 | fosgene |
1079 | anidride solforosa |
1089 | acetaldeide |
1090 | acetone |
1114 | benzolo |
1134 | clorobenzene |
1170 | alcool etilico |
1202 | gasolio |
1203 | benzina |
1223 | cherosene |
1230 | alcool metilico |
1267 | petrolio |
1268 | lubrificante |
1381 | fosforo |
1402 | carburo di calcio |
1428 | sodio |
1547 | anilina |
1613 | acido cianidrico |
1654 | nicotina |
1680 | cianuro di potassio |
1710 | trielina |
1779 | acido formico |
1791 | ipoclorito di sodio |
1805 | acido fosforico |
1823 | soda caustica |
1869 | magnesio |
1888 | cloroformio |
1971 | metano |
2014 | perossido di idrogeno |
2209 | formaldeide |
2304 | naftalina |
2412 | tetraidrotiofene |
2761 | diclorodifeniltricloroetano |
9109 | solfato di rame |
Etichette di pericolo
modificaSono la rappresentazione grafica della pericolosità, più facilmente identificabile rispetto ad una serie di cifre. Ad una stessa merce, e quindi ad uno stesso numero ONU, possono essere associate diverse etichette di pericolo. Ad esempio: al numero ONU (o UN) 1098 sono associate le etichette di pericolo n. 6.1 e 3 (rispettivamente, etichetta bianca con teschio e tibie incrociate nella parte alta ed il numero 6 sul vertice basso, ed etichetta rossa con fiamma nella parte alta ed il numero 3 sul vertice basso).
Il personale addetto
modificaIl trasportatore alla guida di un veicolo su cui è caricata merce pericolosa deve essere in possesso, in generale, oltre che della normale patente di guida, del certificato di formazione professionale A.D.R., ottenuto per esame dopo un corso specialistico su vari argomenti concernenti il trasporto di merci pericolose. Il certificato ha durata 5 anni dalla data dell'esame ed è rinnovabile un anno prima della data di scadenza dello stesso. A seconda del corso, e quindi dell'esame sostenuto, verrà rilasciato:
- Certificato base: abilita al trasporto in colli di merci pericolose di tutte le classi tranne radioattivi ed esplosivi
- Specializzazione cisterne: abilita al trasporto in cisterna di merci pericolose di tutte le classi tranne radioattivi ed esplosivi (che non si possono comunque trasportare in cisterna)
- Specializzazione esplosivi: abilita al trasporto in colli delle merci pericolose della classe 1 (esplosivi)
- Specializzazione radioattivi: abilita al trasporto di merci pericolose della classe 7 (radioattivi)
Sporgenze
modificaPer sporgenze si intende un carico che esce al di fuori dei limiti di sagoma del veicolo.
Per legge non si possono avere delle sporgenze in avanti oltre la delimitazione anteriore di sagoma del veicolo. Lateralmente, invece, è ammessa per ciascun lato una sporgenza di non oltre 30 cm dalle luci di posizione. Posteriormente, invece, non si può superare i 3/10 della lunghezza del veicolo a condizione di non oltrepassare i limiti di sagoma. (Es. un autocarro lungo 6 m potrà trasportare una sporgenza di non oltre 1,8 metri. Tale sporgenza dei 3/10 è in piena regola avendo il veicolo una lunghezza totale di 7,8 metri che a sua volta rientra nei limiti di sagoma previsti dalla legge). Le sporgenze vanno segnalate con un pannello quadrangolare retroriflettente a strisce bianche e rosse di dimensioni di almeno 50 cm x 50 cm, posto all'estremità della sporgenza. Se la sagoma del carico ha una sporgenza posteriore in un sol punto è sufficiente l'apposizione di un solo pannello di segnalazione all'estremità della sporgenza. Quando il carico sporge invece longitudinalmente per l'intera larghezza nella parte posteriore del veicolo, devono essere collocati, due pannelli di segnalazione, ciascuno alle estremità laterali del carico sporgente.
Traino
modificaPer traino si intende il trasporto da parte di un veicolo di un altro veicolo oppure di un rimorchio o semirimorchio.
Il traino di un veicolo in avaria può avvenire su tutte le strade tranne che sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali. Le regole per effettuare il traino in condizioni di sicurezza sono riassunte nell'art.165 del codice della strada:
- Deve essere utilizzato un solido collegamento tra i due veicoli (mediante fune, catena, cavo, barra rigida, altro analogo attrezzo); * il sistema di collegamento deve essere idoneamente segnalato al fine di essere avvistato ed essere chiaramente percepibile da parte degli altri utenti della strada;
- Il veicolo trainato deve utilizzate il dispositivo luminoso intermittente (c.d. quattro frecce) oppure, in mancanza (perché non presente o non efficiente), deve avere esposto sulla parte posteriore il segnale mobile di pericolo (c.d. triangolo) o il pannello quadrangolare a strisce oblique bianche e rosse, ordinariamente usato per segnalare le sporgenze posteriori;
- Se il veicolo trainante ne è dotato, deve tenere acceso il dispositivo a luce gialla prescritto per i veicoli adibiti al soccorso stradale.
Il traino di un rimorchio o semirimorchio, invece, dipende dalla massa del rimorchio stesso e dalla tipologia di patente. Se si ha la Patente B si possono guidare gli autoveicoli, di massa complessiva non superiore a 3,5 t con un massimo di 9 persone incluso il conducente, anche se trainanti un rimorchio leggero, che non ecceda la massa a vuoto del veicolo trainante e non comporti una massa complessiva totale a pieno carico per i due veicoli superiore a 3,5 t. Se invece si ha una Patente C si possono avere qualsiasi tipo di rimorchio potendo guidare autoveicoli di massa, con eventuali rimorchi, superiore ai 3,5 t.
Due sono gli strumenti utilizzabili per il traino:
- Il gancio di traino: è uno strumento meccanico statico, che può venire montato in modo solidale al telaio di un veicolo così da poter unire un rimorchio ad un veicolo trainante (trattore). Su di esso viene inserito il timone del rimorchio, bloccato in posizione da un apposito fermo. Le utilizzazioni più tipiche sono sul retro delle autovetture per agganciare carrelli o veicoli ricreativi (tipicamente roulotte o carrelli tenda), sul retro di un autocarro per trasformarlo in un autotreno e sulle trattrici agricole per poter agganciare anche macchine agricole specifiche oltre che i classici rimorchi, un'altra utilizzazione seppur poco comune è sulle motociclette, dove il carrello può essere monoruota o biruota. Solitamente il gancio di traino è affiancato da una presa che consente la ripetizione dei comandi elettrici sul rimorchio trainato (illuminazione, luci di stop, indicatori di direzione). In particolare sugli autocarri moderni è anche presente un ulteriore collegamento al circuito pneumatico dell'automezzo per consentire l'utilizzo del freno pneumatico. Nel caso delle autovetture il gancio è molto semplificato rispetto a quello dei veicoli pesanti, dato anche il minor peso del mezzo trainato, ed in alcuni casi è anche facilmente smontabile. Anche l'impianto frenante non necessita di prolungamenti dal trainante al rimorchiato poiché viene utilizzato un meccanismo a repulsione. Nel caso delle motociclette il sistema è simile a quello degli autoveicoli, ma il gancio da utilizzare deve garantire 2 gradi di libertà rotazionali nel caso dell'uso dei carrellini monoruota, mentre nel caso dei carrellini biruota ha gli stessi 3 gradi di libertà dei autoveicoli.
- Un freno dinamometrico: è un apparato utilizzato per la misura del momento meccanico, e indirettamente della potenza erogato da un motore. I freni dinamometrici sono classificabili in 3 categorie:
- Freni meccanici.
- Freni idraulici: Il freno idraulico a carcassa oscillante è costituito da supporti solidamente ancorati al suolo, una carcassa e un rotore. nel freno idraulico si ha il rotore collegato all'albero del motore da provare, una quantità variabile di acqua di raffreddamento, quantità regolata per stabilire quanta coppia fermare, tra la carcassa e il rotore e la carcassa oscillante che riceve la coppia da frenare tramite l'accoppiamento a fluido. E alla carcassa dove posso, con un dinamometro, misurare la coppia esercitata dal motore.
- Freni elettrici: I freni elettrici sono separabili in due categorie principali:
- Freni a correnti parassite (magnetici), dove la potenza è convertita in calore quindi smaltita (similmente a come avviene in un freno a carcassa oscillante). In questi freni la coppia frenante è regolata operando adeguatamente sulle grandezze elettriche (tensioni, correnti, frequenze)
- Freni a dinamo, questo tipo di freno ha un utilizzo più 'generale' in quanto questo apparato può sia smaltire una potenza applicatagli (caso del motore operante da macchina motrice) che fornire al motore una potenza (il motore in prova si comporta da macchina operatrice) simulando, ad esempio, un tratto di strada in cui si usa il freno motore. Questo tipo di freno è costituito da una dinamo, che può essere anche operata da motore in continua, dove la potenza 'frenata' viene scaricata al sistema di raffreddamento, mentre la potenza impiegata per il traino del motore proviene da un approvvigionamento elettrico esterno.
Modalità di utilizzo del freno dinamometrico
modificaIl sistema freno motore può essere utilizzato con permutazioni delle seguenti impostazioni: Freno:
- In coppia (freno quella data coppia)
- In velocità
- In potenza
Motore
- In posizione (apertura percentuale del gas)
- In coppia (*)
- In velocità (*)
- In potenza (*)
Nota: le impostazioni motore (*) possono essere controllate solo con un sistema in retroazione
Accoppiamenti del freno dinamometrico
modificaAccoppiamenti utilizzati:
Impostazione motore | Impostazione freno | Caratteristica |
---|---|---|
Posizione | Potenza | Prova caratteristica dell'elica, retroazione non necessarie |
Posizione | Velocità | Controllo particolarmente stabile ed utilizzato per dare le curve di coppia, retroazione necessaria |
Velocità | Coppia | Utile per limitare i carichi sul motore, retroazione necessaria |
Coppia | Velocità | usato per confrontare motori diversi, retroazione necessaria |
Posizione | (Coppia) | Instabile ad alti carichi e bassi regimi, retroazione necessaria |