La successione in
R
{\displaystyle \mathbb {R} }
(
a
n
)
{\displaystyle (a_{n})}
si dice divergente se
lim
n
→
∞
a
n
=
±
∞
{\displaystyle \lim _{n\to \infty }a_{n}=\pm \infty }
e dunque
∀
k
∈
R
∃
m
∈
N
:
a
n
>
k
,
∀
n
∈
N
,
n
>
m
{\displaystyle \forall k\in \mathbb {R} \exists m\in \mathbb {N} \ :\ a_{n}>k,\ \forall n\in \mathbb {N} ,n>m}
∀
k
∈
R
∃
m
∈
N
:
a
n
<
−
k
,
∀
n
∈
N
,
n
>
m
{\displaystyle \forall k\in \mathbb {R} \exists m\in \mathbb {N} \ :\ a_{n}<-k,\ \forall n\in \mathbb {N} ,n>m}
Nel primo caso si dice che la successione diverge positivamente , mentre nel secondo caso diverge negativamente .
In termini intuitivi, una successione che diverge è una successione di numeri che non tende a nessun numero finito, ma cresce indefinitamente fino a "perdersi" all'infinito.
Inoltre, analogamente alle successioni convergenti, il limite in senso esteso (cioè quando è
±
∞
{\displaystyle \pm \infty }
, dunque non è un numero reale) è unico.
Teorema (divergenza delle sottosuccessioni)
modifica
La dimostrazione è analoga a quella del Teorema di convergenza di una sottosuccessione.
Per fissare le idee, prendiamo il caso di
lim
n
→
∞
a
n
=
+
∞
{\displaystyle \lim _{n\to \infty }a_{n}=+\infty }
. Allora
∀
k
∈
R
∃
m
∈
R
:
a
n
>
k
,
∀
n
>
m
,
n
∈
N
{\displaystyle \forall k\in \mathbb {R} \ \exists m\in \mathbb {R} \ :\ a_{n}>k,\ \forall n>m,n\in \mathbb {N} }
Anche qui però,
i
n
≥
n
,
∀
n
∈
N
{\displaystyle i_{n}\geq n,\ \ \forall n\in \mathbb {N} }
, perché non può essere altrimenti visto che se così fosse
(
a
i
n
)
{\displaystyle (a_{i_{n}})}
non sarebbe una sottosuccessione. Dunque, se
(
a
n
)
{\displaystyle (a_{n})}
diverge positivamente per ogni
n
>
m
{\displaystyle n>m}
, a maggior ragione diverge positivamente anche la sottosuccessione, visto che ogni suo
i
n
≥
n
{\displaystyle i_{n}\geq n}
.
◻
{\displaystyle \Box }
Algebra delle successioni divergenti
modifica
Siano
(
a
n
)
,
(
b
n
)
{\displaystyle (a_{n}),\ (b_{n})}
successioni. allora
(i)
a
n
→
+
∞
(
−
∞
)
,
b
n
→
+
∞
(
−
∞
)
⟹
a
n
+
b
n
→
+
∞
(
−
∞
)
{\displaystyle a_{n}\to +\infty (-\infty ),\ b_{n}\to +\infty (-\infty )\Longrightarrow a_{n}+b_{n}\to +\infty (-\infty )}
(ii)
a
n
→
+
∞
(
−
∞
)
,
b
n
→
+
∞
(
−
∞
)
⟹
a
n
b
n
→
+
∞
(
−
∞
)
{\displaystyle a_{n}\to +\infty (-\infty ),\ b_{n}\to +\infty (-\infty )\Longrightarrow a_{n}b_{n}\to +\infty (-\infty )}
(iii)
a
n
→
+
∞
,
b
n
→
−
∞
⟹
a
n
b
n
→
−
∞
{\displaystyle a_{n}\to +\infty ,\ b_{n}\to -\infty \Longrightarrow a_{n}b_{n}\to -\infty }
(iv)
a
n
→
+
∞
(
−
∞
)
,
b
n
→
μ
∈
R
⟹
a
n
+
b
n
→
+
∞
(
−
∞
)
{\displaystyle a_{n}\to +\infty (-\infty ),\ b_{n}\to \mu \in \mathbb {R} \Longrightarrow a_{n}+b_{n}\to +\infty (-\infty )}
(v)
a
n
→
+
∞
(
−
∞
)
,
b
n
→
μ
∈
R
⟹
a
n
b
n
→
{
+
∞
,
μ
>
0
−
∞
,
μ
<
0
{\displaystyle a_{n}\to +\infty (-\infty ),\ b_{n}\to \mu \in \mathbb {R} \Longrightarrow a_{n}b_{n}\to {\begin{cases}+\infty ,\ \ \mu >0\\-\infty ,\ \ \mu <0\end{cases}}}
(vi)
a
n
→
+
∞
(
−
∞
)
,
a
n
≠
0
∀
n
∈
N
⟹
1
a
n
→
0
{\displaystyle a_{n}\to +\infty (-\infty ),a_{n}\neq 0\forall n\in \mathbb {N} \Longrightarrow {\frac {1}{a_{n}}}\to 0}
(vii)
a
n
→
0
,
a
n
>
0
(
<
0
)
∀
n
∈
N
⟹
1
a
n
→
+
∞
(
−
∞
)
{\displaystyle a_{n}\to 0,a_{n}>0(<0)\forall n\in \mathbb {N} \Longrightarrow {\frac {1}{a_{n}}}\to +\infty (-\infty )}
(viii)
a
n
→
±
∞
,
⟹
|
a
n
|
→
+
∞
{\displaystyle a_{n}\to \pm \infty ,\Longrightarrow |a_{n}|\to +\infty }
.
Nota:
fare le dimostrazioni
Teorema (del confronto per successioni divergenti)
modifica
Siano
(
a
n
)
,
(
b
n
)
{\displaystyle (a_{n}),\ (b_{n})}
due successioni e
(
a
n
)
→
+
∞
,
∀
n
∈
N
{\displaystyle (a_{n})\to +\infty ,\ \forall n\in \mathbb {N} }
. Se
a
n
≤
b
n
,
∀
n
∈
N
{\displaystyle a_{n}\leq b_{n},\ \forall n\in \mathbb {N} }
si ha che anche
(
b
n
)
→
+
∞
{\displaystyle (b_{n})\to +\infty }
cioè
(
a
n
)
{\displaystyle (a_{n})}
, che va all'infinito ed è minore di
(
b
n
)
{\displaystyle (b_{n})}
, "spinge" anche
(
b
n
)
{\displaystyle (b_{n})}
all'infinito insieme ad essa.
Analogamente l'inverso, cioè se
a
n
≤
b
n
,
∀
n
∈
N
{\displaystyle a_{n}\leq b_{n},\ \forall n\in \mathbb {N} }
e
(
b
n
)
{\displaystyle (b_{n})}
diverge negativamente, spinge
(
a
n
)
{\displaystyle (a_{n})}
a
−
∞
{\displaystyle -\infty }
.
lim
n
→
∞
a
n
=
+
∞
⇔
∀
k
∈
R
∃
m
∈
N
:
a
n
>
k
,
∀
n
∈
N
,
n
>
m
{\displaystyle \lim _{n\to \infty }a_{n}=+\infty \Leftrightarrow \forall k\in \mathbb {R} \exists m\in \mathbb {N} \ :\ a_{n}>k,\ \forall n\in \mathbb {N} ,n>m}
. Se
b
n
≥
a
n
{\displaystyle b_{n}\geq a_{n}}
per tutti gli
n
∈
N
{\displaystyle n\in \mathbb {N} }
e
a
n
>
k
{\displaystyle a_{n}>k}
sempre per tutti gli
n
{\displaystyle n}
, certamente anche ogni
b
n
{\displaystyle b_{n}}
è maggiore di
k
{\displaystyle k}
e dunque anch'essa tende a
+
∞
{\displaystyle +\infty }
.
In modo identico si prova la seconda affermazione.
◻
{\displaystyle \Box }
Sia
(
a
n
)
{\displaystyle (a_{n})}
una successione reale tale che
a
n
≤
a
n
+
1
,
∀
n
∈
N
{\displaystyle a_{n}\leq a_{n+1},\ \ \forall n\in \mathbb {N} }
Una successione siffatta si dice monotona crescente . Se
a
n
<
a
n
+
1
{\displaystyle a_{n}<a_{n+1}}
si dice monotona strettamente crescente
Analogamente si definiscono gli altri tipi di successioni:
a
n
≥
a
n
+
1
{\displaystyle a_{n}\geq a_{n+1}}
si dice monotona decrescente;
a
n
>
a
n
+
1
{\displaystyle a_{n}>a_{n+1}}
si dice monotona strettamente decrescente;
Tali successioni useremo a volte denotarle con il simbolo
(
a
n
)
↑
{\displaystyle (a_{n})\uparrow }
o
(
a
n
)
↓
{\displaystyle (a_{n})\downarrow }
per indicare una successione monotona crescente e decrescente.
Vediamo ora un importante teorema.
Teorema (esistenza del limite di una successione monotona)
modifica
(i) Consideriamo il caso in cui la successione sia limitata superiormente. Allora, per la completezza di
R
{\displaystyle \mathbb {R} }
, sappiamo che esiste
λ
∈
R
=
sup
n
∈
N
a
n
{\displaystyle \lambda \in \mathbb {R} =\sup _{n\in \mathbb {N} }a_{n}}
. Allora
a
n
≤
λ
,
∀
n
∈
N
{\displaystyle a_{n}\leq \lambda ,\ \forall n\in \mathbb {N} }
e dunque
a
n
<
λ
+
ε
,
∀
n
∈
N
,
∀
ε
>
0
{\displaystyle a_{n}<\lambda +\varepsilon ,\ \forall n\in \mathbb {N} ,\forall \varepsilon >0}
Inoltre
∀
ε
>
0
∃
m
∈
N
:
a
m
>
λ
−
ε
,
∀
n
∈
N
,
n
>
m
{\displaystyle \forall \varepsilon >0\exists m\in \mathbb {N} \ :a_{m}>\lambda -\varepsilon ,\ \forall n\in \mathbb {N} ,n>m}
e siccome la successione è crescente,
a
n
≥
a
m
,
∀
n
>
m
{\displaystyle a_{n}\geq a_{m},\ \forall n>m}
e a maggior ragione vale
∀
ε
>
0
∃
m
∈
N
:
a
n
>
λ
−
ε
,
∀
n
∈
N
,
n
>
m
{\displaystyle \forall \varepsilon >0\exists m\in \mathbb {N} \ :a_{n}>\lambda -\varepsilon ,\ \forall n\in \mathbb {N} ,n>m}
.
Dunque
lim
n
→
∞
a
n
=
λ
=
sup
n
∈
N
a
n
{\displaystyle \lim _{n\to \infty }a_{n}=\lambda =\sup _{n\in \mathbb {N} }a_{n}}
Supponiamo ora che la successione non sia limitata, cioè
sup
n
∈
N
a
n
=
+
∞
{\displaystyle \sup _{n\in \mathbb {N} }a_{n}=+\infty }
.
Analogamente a prima, abbiamo che
∀
k
∈
R
∃
m
∈
N
:
a
m
>
k
{\displaystyle \forall k\in \mathbb {R} \ \exists m\in \mathbb {N} \ :\ a_{m}>k}
.
Sempre per la monotonia di
a
n
{\displaystyle a_{n}}
, sappiamo che
a
n
≥
a
m
,
∀
n
>
m
{\displaystyle a_{n}\geq a_{m},\ \forall n>m}
anche qui abbiamo ancora più rafforzata l'espressione precedente. Dunque
∀
k
∈
R
∃
m
∈
N
:
a
n
>
k
,
∀
n
∈
N
,
n
>
m
{\displaystyle \forall k\in \mathbb {R} \ \exists m\in \mathbb {N} \ :\ a_{n}>k,\ \forall n\in \mathbb {N} ,n>m}
Dunque la serie è divergente e
lim
n
→
∞
a
n
=
sup
n
∈
N
a
n
=
+
∞
{\displaystyle \lim _{n\to \infty }a_{n}=\sup _{n\in \mathbb {N} }a_{n}=+\infty }
(ii) In modo del tutto analogo si prova la (ii) e la omettiamo per brevità.
◻
{\displaystyle \Box }
Esempio (il numero di Nepero)
(esercizio su nepero)
Teorema (di Bolzano-Weiestrass)
modifica
In uno spazio euclideo k-dimensionale si può estrarre una sottosuccessione convergente da ogni successione limitata.
{{todo|Risc