Strumentazione e tecniche di base per un archeologo

Lo scavo stratigrafico non necessita di attrezzature base costosissime e complesse. I più comuni attrezzi utilizzati nello scavo sono elencati di seguito:

  • Prefabbricati e loro arredo, tettoie, coperture semicircolari in plastica spostabili tipo serra (per scavare sotto la pioggia), gabinetti da campo, immondezzaio, recinzione, cartello;
  • picchetti, mazzuolo, asticelle metalliche, cordino, chiodi da muratore;
  • falcetti, rastrelli, cesoie;
  • picconi, mazze, zappe, pale triangolari, pale rettangolari;
  • ginocchiere o tappetini di feltro, malepeggi, trowels, ganci per pulire i muri, scopette, e spazzole, pennelli, cucchiai, palette da carbone, secchi di plastica;
  • spruzzatori e tubi in plastica per annaffiare il terreno;
  • cartellini, pennarelli indelebili;
  • setacci a mano e appesi, setacci e bidoni per la flottazione;
  • seghe, martelli, tenaglie, pinze, minio, piccolo gruppo elettrogeno a motore a scoppio e utensili connessi;
  • cassette per reperti, scatole, sacchi e sacchetti per reperti particolari, scatole di piccole dimensioni per le monete, cartellini di compensato per scrivere la provenienza dei reperti;
  • capra, palanche, carriole, pompa per ruote di carriole, macchine per il trasporto meccanico della terra, pompa idrovora;
  • per opere di protezione: tavole, puntelli, zeppe e caschi;
  • sacchi di argilla espansa e rete in plastica da zanzariera, blocchetti di cemento, malta e altri materiali;
  • libri per la classificazione dei materiali, codice Munsell, tavoli, bacinelle grandi, spazzole e spazzolini, inchiostro di china, penne con pennino, etichette adesive, forbici da carta, scotch da pacchi, legacci, schede, guanti di gomma, spillatrice, bilancia, cerchiometro, spessimetro, lente a 10 ingrandimenti;
  • macchine fotografiche, esposimetro, scala a libretto con prolunga, lavagna, gesso, cimasa, decimetri, mezzi metri, frecce per il nord;
  • schede di US, USR, tabelle per i reperti, schede RA, schede di scavo, quaderni.
lezione
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Strumentazione e tecniche di base per un archeologo
Tipo di risorsa Tipo: lezione
Materia di appartenenza Materia: Metodologia della ricerca archeologica

Prima di trattare le tecniche base dello scavo, occorre sapere come utilizzare il proprio corpo e quindi le posizioni da assumere durante il lavoro.

Quando si utilizza il piccone, per non provocare un affaticamento della spina dorsale, bisogna piegarsi in avanti mantenendo la schiena dritta. Il piccone può essere utilizzato ad esempio per spiombare le sezioni o per altre attività relativamente leggere, afferrandone il manico con la mano destra in posizione avanzata. Per attività più pesanti invece bisogna sollevare il piccone più in alto delle spalle e sfruttare la forza di gravità nel ricadere, portando la mano sinistra verso quella destra. E' utile sapere che lo scavo con il piccone porta alla raccolta sommaria dei reperti negli strati.

Un altro attrezzo precedentemente elencato è la pala, di due tipi: la pala triangolare cosiddetta italiana e la pala rettangolare cosiddetta inglese. La pala triangolare deve essere impugnata non troppo in basso e con la mano sinistra in posizione avanzata, mentre per sollevare il terreno smosso è necessario appoggiare la mano sinistra sul ginocchio sinistro, evitando di spingere la pala con il piede. Quando la pala viene conficcata nel terreno, si deve abbassare leggermente e di scatto il manico con la mano destra per poi rialzarlo. Con la pala carica di terreno e sfruttando il peso stesso di quest'ultima, occorrerà bilanciare l'utensile, portandolo tanto più indietro quanto più lontano occorre spalare la terra. Quanto più si abbasserà la mano destra, tanto più in alto verrà lanciato il terreno in essa contenuto (utile quando la carriola si trova in posizione elevata). E' importante evitare di camminare con la pala ricolma di terreno da versare nella carriola. La pala può essere utilizzata lateralmente per ammucchiare il terreno, anche se il movimento risulta poco agevole. La pala rettangolare viene utilizzata nello stesso modo della precedente, con la sola differenza che questa sposta più terra, la lancia più alto e ripulisce le superfici degli strati, anche se grossolanamente rispetto ad altri strumenti. Per fare quest'ultima operazione occorrerà rovesciare la pala tirandola a sé con la destra e premendo verso terra con la sinistra.

Lo strumento caratterizzante lo scavo stratigrafico è la pointing trowel, si tratta di una piccola cazzuola inglese di forma triangolare, appuntita, forgiata in un unico pezzo di acciaio e lunga ca. 10 cm. La funzione principale svolta da questo strumento è quella di rimuovere gradualmente lo strato di terreno meno consistente, mettendo in luce quello successivo e permettendo la raccolta quasi sistematica dei reperti. La trowel può essere utilizzata anche per ripulire i muri. Vi sono quattro modi diversi di usare questo attrezzo: a) impugnandola dal manico e facendola scorrere orizzontalmente, b) impugnandola dalla lama o c) afferrandola alla rovescia si incide con più forza, d) verticalmente invece viene utilizzata per rompere il terreno più compatto. E' utile lavorare in ginocchio, munendosi di ginocchiere o tappetino di feltro e accompagnare il lavoro della trowel con la paletta da carbone, per rimuovere all'istante il terreno smosso, che a sua volta verrà rovesciata nel secchio e ancora nella carriola.

Il cucchiaio con angolatura modificata potrebbe servire per estrarre il terreno dalle fosse per l'alloggio dei pali, di piccole dimensioni.

Altri attrezzi per il giardinaggio sono utilizzati dall'archeologo nello scavo.

Nei casi in cui il terreno sia troppo secco e quindi difficile da rimuovere è utile bagnarlo con uno spruzzatore o con un tubo di plastica, oppure coprire gli strati con un telo in plastica, per preservarne la naturale umidità.

Per motivi di sicurezza è utile non collocare la carriola sul bordo dello scavo, perché rovesciandosi potrebbe cadere sullo scavatore che si trova sotto. E' consigliabile quindi disporla ad una certa distanza dal bordo. In presenza di sezione dello scavo più alta di due metri e di strutture murarie pericolanti bisognerà puntellarle.

Per setacciare la terra viene utilizzato il setaccio a mano quando si tratta di discrete quantità di terreno, mentre s'impiega il setaccio sospeso generalmente per notevoli quantità di terreno. I campioni di terreno degli strati di occupazione dovrebbero essere sottoposti a flottazione.

Le pale meccaniche devono essere adoperate da archeologi esperti nel loro utilizzo, per la rimozione di humus o degli strati sterili e di irrilevante importanza, preparando il terreno allo scavo vero e proprio.

Bibliografia modifica

  • CARANDINI A., Storia della terra: manuale di scavo archeologico, Torino 1991, pp. 155–166.