Strade
Una premessa: la metafora come trasporto
modificaLa parola metafora deriva dal greco e significa trasportare e potrebbe essere applicata a qualsiasi forma di movimento di merci o di informazioni. Essa rappresenta non solo lo spostamento da un luogo all'altro di qualsiasi cosa, ma evidenzia la trasformazione e la traduzione del mittente, del ricevente e del messagio perché l'uso di qualsiasi medium altera gli schemi di interdipendenza tra le persone e i rapporti tra i loro sensi.
La strada muove l'informazione
modificaCon la strada, la scrittura si stacca da materie solide e statiche come la pietra, per circolare su supporti come l'argilla dei vasi e delle tavolette, e imprimere maggiore velocità con il papiro. L'nformazione, nel suo passaggio dalla pietra alla carta, compie la medesima trasformazione della moneta quando si staccò dalle merci, dalle pelli, dai lingotti e dai metalli, per diventare carta e in seguito semplicemente credito. Con le strade, crollano le città-stato, che racchiudevano in sè stesse tutto il fabbisogno e le attività umane, e si affermano le capitali centro del potere in costante comunicazione con le proprie periferie.
Accresciuta la velocità e di conseguenza intensificato il controllo militare a distanza, l'accelerazione della comunicazione separò le funzioni commerciali da quelle politiche, creando quelle che gli economisti chiamano strutture economiche centro-marginali, che di fatto sono reti con flussi continui e omogenei, mentre in precedenza, le conquiste avvenivano via mare, con territori da colonizzare con insediamenti che erano centri senza periferie. La storia più recente di queste crisi è quella della guerra d'indipendenza americana, quando le prime colonie inglesi a causa di processi di saturazione dei commerci, trovarono più conveniente usare merci (come il tè) per pagare le loro transazioni piuttosto che assoggettarsi ad un cambio con la Sterlina che era diventato poco favorevole, per non dire punitivo. Quando la Virginia ufficializzò il tabacco come forma di pagamento, scoppiò la crisi. Essendo però le colonie americane distantissimi centri senza periferie al di là del mare, fu chiaro per tutti che l'Inghilterra, malgrado atroci rappresaglie, fosse destinata a perdere la partita. E così fu.
Ecco come commenta Arnold Toynbee nel suo: A study of history:
“ ...uno dei segni più cospicui della disgregazione si verifica... quando una civiltà che sta disintegrandosi ottiene una proroga sottoponendosi ad una forzata unificazione politica in uno stato universale...”
Peccato che un eminente autore come Toynbee non faccia parte della nostra cultura nazionale, perché oltre nell'opera già citata (12 volumi, 1934-1961) vi sono considerazioni eccelse. Comparando per esempio la grandezza e la caduta di 26 imperi, rileva che le principali cause del crollo, non sono mai ambientali o fisiche, ma l'incapacità di rispondere alle istanze morali, etiche e religiose del popolo. Anche la sua frase riportata, se letta con attenzione potrebbe risultare di grande attualità per l'analisi del tramonto e degrado della civiltà americana.
La strada modella la società
modificaMa stavamo parlando di strade. I diversi modelli di organizzazione sociale, si realizzano tentando di far coesistere le diverse velocità dei movimenti d'informazione perché un nuovo mezzo che si inserisce, se è contemporaneamente disponibile e se possiede una velocità omogenea, di fatto non crea problemi, ma la saturazione di tutti questi mezzi porta, come tutti possiamo constatare nella nostra società moderna, scompensi e rotture dovute a grandi discrepanze tra il movimento degli aerei e delle auto, tra la posta e Internet, tra la società civile e l'amministrazione pubblica, ecc.
Se la velocità di tutti i mezzi fosse uniforme non ci sarebbero conflitti gravi. Nell'antica Roma, invece, a ridurre la discontinuità della comunicazione c'erano soltanto l'alfabeto e le strade che la inviavano dal centro alla periferia. Quando gli arabi si ripresero l'Egitto, il rifornimento di papiro cessò e le strade rimasero inutilizzate e deserte come potrebbero essere le nostre se mancasse la benzina. In questo modo l'Impero Romano collassò e le strade divennero inutili facendo risorgere le città-stato con il feudalesimo.
Il Villaggio Globale
modificaLa strada è l'estensione dello spazio sempre più omogeneo ed uniforme che permette l'accelerazione della ruota e del messaggio. Fu la stampa a caratteri mobili che impresse una maggiore accelerazione dal centro alla periferia. Dopo l'elettricità e l'informatica non solo questa velocità ha assunto un valore assoluto pari alla velocità della luce, ma ha pure perso il suo carattere unidirezionale trasformandosi in un movimento centripeto. Dal lento movimento dal centro alla periferia di una società specialistica e frammentata, ci ritroviamo in un'implosione dove improvvisamente e spontaneamente i frammenti meccanizzati si riorganizzano in un tutto organico. È il villaggio globale.
Oggi che la massima parte del trasporto consiste nello spostamento di informazioni si assiste ad una saturazione e alla conseguente trasformazione dell'uso della ruota e della strada. Se il villaggio e la città-stato avevano contribuito al rapporto reciproco di dare-avere con la campagna, dopo l'avvento dell'automobile e il capovolgimento dei ruoli, la famosa “gita in campagna” ha visto la strada stessa trasformarsi in campagna a cui è seguita l'autostrada come città, un continuo ininterrotto di agglomerati urbani che ha dissolto la forma antica della città stessa. Forma spazzata via dall'avvento dell' aeroplano che usufruisce della ruota e della strada solo in un'infinitesima parte del suo percorso negli aeroporti che a loro volta si sono trasformati in città. Pensate che alcune compagnie offrono viaggi in aereo a costo irrisorio purché l'atterraggio avvenga in aeroporti periferici trasformati in piccole città dove fare shopping.
Il principale impatto dei media sulla società contemporanea sono l'accelerazione dell'informazione e lo sconvolgimento sociale, la trasformazione dalla soluzione di problemi fisici al superamento dei problemi etici e morali. Se l'accelerazione tende a migliorare tutti i mezzi di scambio e di associazione umana, la velocità accentua i problemi di forma e di struttura e di conseguenza le persone che tentano di adattare le vecchie forme fisiche al nuovo e più rapido movimento scoprono un progressivo inaridimento dei valori della vita.
La strada elettrica
modificaOra che con la tecnologia elettrica abbiamo esteso non solo i nostri organi ma persino il nostro sistema nervoso, l'informazione che si sposta alla velocità della luce ha reso obsoleti tutti i sistemi di accelerazione meccanica quali la strada, la ferrovia, la ruota. I vecchi sistemi di adattamento psico-fisico e sociale non contano più nulla. Siamo entrati nella fase del campo totale della consapevolezza. Le nostre estensioni elettriche hanno superato lo spazio ed il tempo e ci coinvolgono in problemi di organizzazione mai affrontati prima.