Standardizzazione
All'interno dell'impresa moderna si configurano le scelte di standardizzazione dei processi, dei componenti e dei prodotti. La standardizzazione è una condizione necessaria affinché un'impresa possa realizzare e rendere conveniente la produzione di massa ed entrare nel mercato attraverso un'economia di scala, di massimizzazione della capacità produttiva e di apprendimento.
Introduzione
modificaSe un'impresa decide di standardizzare i propri processi di produzione realizzerà prodotti con caratteristiche identiche o molto simili. Il prodotto stesso sarà quindi standardizzato ed è sensato credere che una volta impostati determinati standard, che richiedono una progettazione preliminare, si possa mantenere la produzione il più a lungo possibile con le stesse condizioni o al più riconfigurata, entro certi limiti, in seguito a fenomeni di apprendimento. Il prodotto stesso in questo modo necessita di un solo processo di progettazione.
Dato che i prodotti sono spesso composti da più componenti, la standardizzazione riguarda anche questi, ne segue che:
- si riduce la tolleranza di fabbricazione dei componenti;
- si uniformano i componenti, ovvero possono essere condivisi da più prodotti o utilizzati per diversi applicazioni.
Standardizzazione e uniformazione sono spesso due fenomeni regolamentati da norme che hanno valore nazione, continentale e mondiale. La definizione di certi standard facilita la cooperazione e il coordinamento su una scala più ampia. Non solo i componenti ma anche determinati beni vengono sottoposti ad uniformazione, ad esempio i beni complementari ad un determinato prodotto (motore a scoppio - carburante).
Le esternalità di rete
modificaSi dice che le preferenze dei consumatori esibiscono esternalità di rete se l'utilità di ogni consumatore aumenta con il numero di altri consumatori che acquistano la stessa marca o specificazione di prodotto.[1]
Economie di scala e di saturazione
modificaLa capacità produttiva
modificaLa capacità produttiva, che indichiamo con CP, è una grandezza aziendale con cui si intende il numero massimo di unità di output producibili in un determinato intervallo di tempo sotto determinate condizioni di produzione che variano di caso in caso a seconda dell'attività che si svolge nell'azienda, che può essere di natura diversa (produttiva, amministrativa, commerciale). In generale la produzione effettiva non corrisponde con la CP massima dell'impianto. Per misurare la produzione effettiva si prende in considerazione, secondo rapporto, la CP teorica, ottenendo un indice di utilizzo della CP, esprimibile anche come percentuale ovvero come grado di utilizzo, detto grado di saturazione:
Si tenga presente che non è sufficiente che un'azienda disponga di impianti capaci di produrre una certo numero di output per determinare la CP di quell'azienda. La CP tiene conto infatti di tutte le altre attività legate alla produzione, come la progettazione del prodotto, la capacità di reperire le materie prime e le attività di distribuzione e commercializzazione. Va individuata quindi la CP che individua la combinazione di questi fattori più conveniente.