Saggio sulla libertà di J. S. Mill

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Questa materia ricalca il programma di filosofia politica della facoltà di scienze politiche dell'università della calabria nel 2006-07 è:

  1. Saggio sulla libertà di J. S. MIll parti introduzione I) sulla libertà di stampa II) sulla libertà individuale III) limiti dell'autorità alla libertà individuale.

L'argomento di questo saggio non è la cosiddetta libertà della volontà tanto comunemente contrapposta alla dottrina della necessita filosofica bensì la libertà civile o sociale.

Si presume che questo sia un argomento di cui oggi (siamo nella seconda metà dell'800) si parla poco ma che ben presto si paleserà come uno dei problemi fondamentali del futuro. La storia è lotta tra autorità e libertà una prova di questo ci giunge dai primi periodi storici di cui siamo a conoscenza in particolare in Grecia, Roma e Inghilterra.

Nell'antichità la lotta era tra il tiranno o una casta e i sudditi. I sudditi non chiedevano altro che la possibilità di vedersi riconosciuti alcuni diritti che presero il nome di politici o libertà dal potere del tiranno. il tiranno era come un rapace più forte degli altri rapaci (i nemici esterni) che difendeva i suoi sudditi però al costo della loro libertà e con la eventualità che questo rapace si sarebbe potuto volgere contro i suoi sudditi stessi infligendo loro male.

I sudditi cercarono di impedire questo sancendo il loro diritto a essere libiri contro le interferenze del tiranno nelle loro vite in costituzioni la dove fu possibile. Ma andando avanti i popoli si resero conto che non avevano bisogno necessariamente di un tiranno e che il governo poteva essere formato dal popolo stesso ossia il governo eleggibile e rinnovabile. Da qui si iniziò a credere che il popolo non avesse più nulla da temere ma ben presto si capì che questo governo non era il governo di tutto il popolo ma solo della parte più numerosa o quella più attiva che avrebbe potuto cercare di soffocare la minoranza. Si parlò allora a questo punto di tirannia della maggioranza.