Il Risorgimento: differenze tra le versioni

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Con il suo re D'Azeglio aveva avuto il 12 ottobre 1845 un interessante colloquio, in cui il re piemontese dichiarò che la sua vita e quella dei suoi figli sarà spesa per la causa italiana.
Il D'Azeglio rimase incantato e commosso dalla franchezza del Re, che alla fine del colloquio gli pose le mani sulle spelle e lo abbracciò.
==Altre tendenze politiche italiane==
In contrapposizione con il pensiero neoguelfo sorse una tendenza politica detta ''neoghibellina'', che considerava il Papato come l'ostacolo principale alla liberazione dell'Italia ed il suo nemico maggiore.
Appartennero al neoghibellinismo il poeta Giovan Battista Niccolini, autore delle tragedie ''Arnaldo da Brescia'', ''Giovanni da Procida'', ''Filippo Strozzi'', il romanziere Francesco Domenico Guerrazzi, il poeta satirico Giuseppe Giusti.
Un'altra tendenza politica fu quella federalista-repubblicana, rappresentata da Carlo Cattaneo e Giuseppe Ferrari.
I federalisti repubblicani volevano abbattere le antiche monarchie ed in questo erano d'accordo con Mazzini, ma non volevano l'unità, che era la meta suprema del programma mazziniano. Essi ritenevano più adatto all'Italia un sistema di repubbliche libere, con piena autonomia regionale, come i cantoni della vicina Svizzera.
Le opinioni politiche erano piuttosto varie, tuttavia qualcosa di importante le legava in un vincolo comune: il vivo desiderio dell'indipendenza dell'Italia dallo straniero.