Il Risorgimento: differenze tra le versioni

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Solo otto tra essi ebbero la pena commutata nel carcere duro; gli altri, tra i quali i fratelli Bandiera, morirono fucilati nel tristo vallone di Rovito, presso Cosenza il 25 luglio 1844.
Il loro ultimo grido fu ''Viva l'Italia''.
==Vincenzo Gioberti ed il neoguelfismo==
La morte dei fratelli Bandiera nel vallone di Rovito suscitò in tutt'Italia un fremito di commozione. Il fallimento di quel moto mazziniano accrebbe la sfiducia nelle idee del Mazzini.
Molti chiedevano se la strada indicata e battuta dal patriota genovese fosse proprio la giusta o se non fosse necessario cercarne un'altra, più capace di raggiungere risultati positivi. I moti isolati, le rivolte violente non avevano prodotto che feroci repressioni.
Nacque così un partito moderato, che non voleva né rivoluzioni né sommosse, ma ragionevoli e pratiche riforme: l'esponente più significativo di esso fu il sacerdote torinese Vincenzo Gioberti. Era già stato cappellano di Corte presso Carlo Alberto, ma per le sue simpatie verso la Giovane Italia era stato nel 1833 mandato in esilio.
Nel 1843 a Bruxelles, dove si era rifugiato, pubblicò un fortunato libro, ''Del Primato morale e civile degli Italiani'', che può essere considerato un autentico best-seller del XIX secolo: in vent'anni se ne stamparono più di ottomila copie.
Certamente l'Italia non poteva vantare in quel tempo primati di nessun genere e lo stesso Gioberti ne era consapevole.
Ma un tempo l'Italia era stata maestra di civiltà a tutto il mondo ed era dunque giusto che essa risorgesse libera tra le altre nazioni.
Il Gioberti proponeva di costituire una confederazione pacifica e perpetua di sovrani italiani, guidata e tutelata dal Papa.
Il libro, dedicato al martire dello Spielberg, Silvio Pellico, ebbe un effetto immenso sulla pubblica opinione e suscitò larghi consensi. I sovrani, vedendosi elogiati, lasciarono liberamente circolare il libro e le sue idee: il popolo applaudì l'autore che aveva celebrato le sue glorie passate e che si dimostrava fiducioso nel suo avvenire; il clero infine aderì al pensiero giobertiano, che univa insieme religione e amor di patria.
Le idee moderate del Gioberti ebbero un gran numero di seguaci, che si chiamarono Neoguelfi: Neoguelfismo fu detto il movimento giobertiano.
Il termine ''Neoguelfismo'' ricorda i Guelfi, cioè coloro che nel Medio Evo sostenevano il Papa contro l'Imperatore.