Insiemi, proposizioni e predicati: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Rimuovo pezzo duplicato della pagina Richiami di Insiemistica
Riga 1:
Il primo approccio alla logica deve seguire la teoria naive degli insiemi. Senza bisogno di definizioni e formalismi, tutti posseggono un' idea di cosa sia un insieme: si può parlare dell'insieme dei numeri naturali, e dell'insieme dei numeri pari, così come dell'insieme dei medici italiani. Qualcuno fa parte dell'insieme dei medici, qualcuno non ne fa parte; qualcuno ne fa parte dell'insieme dei medici, ma non merita di farne parte. Queste sottigliezze, però, non esistono in matematica: ogni insieme è chiaramente e completamente definito senza ambiguità. Infatti non ci sono dubbi, per chi conosce la materia, su quali elementi appartengano o meno all'insieme dei numeri naturali: 1 vi appartiene, 162345 vi appartiene, -5 non vi appartiene, Garibaldi non vi appartiene. Già, perché la matematica non si limita a trattare solo i numeri. Attraverso l'insiemistica può definire categorie, cioè insiemi, per qualsiasi elemento. Si potrebbe quindi parlare dell'insieme degli attori di teatro, dell'insieme dei giorni della settimana, etcetera. A questo livello, tutto quello che ci si domanda è: «Quali elementi appartengono a questo insieme?»
 
== La notazione matematica : glile insiemiproposizioni ==
 
Chi studia matematica, dovendo scrivere molto per sviluppare ragionamenti e dimostrazioni in modo preciso, ha sviluppato nel tempo in codice di simboli e abbreviazioni che sveltiscono il lavoro da fare. Bisogna abituarsi, famigliare con la notazione, per potersi avventurare con i testi tecnici di matematica. Una parte di questo codice riguarda anche l'insiemistica: quando si vuole descrivere un insieme, si elencano i suoi elementi tra parentesi graffe. Ovvero, al posto che dire "L'insieme che ha per elementi precisamente 1, 3, 5 e 15", i matematici scrivono
 
<math>\{ 1,3,5,15 \}</math>
 
Dal momento che alcuni insiemi sono enormi, e non si possono elencare tutti i loro elementi, talvolta si usa una notazione descrittiva. In questi casi, al posto che scrivere "L'insieme di tutti marinai inglesi", il matematico scriverà
 
<math>\{ x \mid x \mbox{ è un marinaio inglese} \}</math>
 
La sbarretta verticale si legge in questi casi come un «tale che» oppure «tali che». L'intera definizione si leggera quindi come «L'insieme degli x tali che x è un marinaio inglese». Infine, l'ultimo simbolo introdotto serve per denotare l'appartenenza di un elemento ad un insieme. Se stiamo cominciando a definire un nuovo insieme, cominceremo dandogli un nome, ad esempio A. Se vogliamo spiegare che l'elemento 0, cioè il numero 0 ( zero ) appartiene a tale insieme, scriveremo secondo la convenzione:
 
<math>0 \in A \quad \mbox{ oppure } \quad A \ni 0</math>
 
== La notazione matematica : le proposizioni ==
 
Un altro tipo concetti che il matematico si ritrova spesso a scrivere in gran quantità sono le relazioni logiche. L'esempio più classico è quello del sillogismo: "Ogni uomo è un animale e Socrate è un uomo quindi Socrate è un animale". Fino a che si fanno ragionamenti così semplici bastano le parole, ma la matematica si addentra in verità ben più complicate; sono stati sviluppati quindi per maggiore chiarezza dei simboli per sintetizzare le relazioni logiche, che nella lingua, di solito, sono congiunzioni. Il sillogismo di prima diventa quindi