Aiuto:Tour guidato/Risorse: differenze tra le versioni

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Le risorse possono essere di '''diversi tipi''': lezioni, appunti, esercitazioni, quiz, guide alla lettura di altre risorse e chi più ne ha più ne metta. Nella pagina d'esempio sottostante puoi vedere una lezione di analisi matematica.
 
Creare una risorsa è facile ma scriverne una ben fatta non è per niente scontato e si impara piano piano con esperienza, i suggerimenti degli altri utenti e leggendo le altre guide di aiuto. Le risorse benhanno un piccolo riquadro in alto fattea dovrebberodestra averecontenente un link che permettapermette di risalire alla pagina della materia di cui fanno parte. NellaNel lezioneriquadro didella analisi matematicalezione sottostante ilpuoi linkvedere sila trovascritta all'inizio'Analisi dellamatematica'' paginain nelun riquadro con il bordorettangolo rosso.; Cliccacliccaci su ''Analisi matematica''sopra per visitare la materia e proseguire il tour.
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{{Sidebar
|contenuto=<h1>FunzioniNumeri reali</h1>
''Da Wikiversità, l'università aperta''
 
{{Introduzione/Risorsa}}
<small style="border:2px solid red;">[[Aiuto:Tour guidato/Materie|Analisi matematica]] > '''Funzioni'''</small><br />
 
==Relazione d'ordine==
Sia <math>R</math> una relazione. Si dice che <math>R</math> è una relazione '''d'ordine''' se è
*riflessiva
*transitiva
*<span style="text-decoration: underline">antisimmetrica</span>.
 
Se tale relazione è assegnata ad un insieme <math>A</math>, allora si dice che <math>A</math> è ordinato e si indica con <math>(A,\leq)</math>.
__TOC__
 
{{:Funzioni}}
Ad esempio, consideriamo la relazione così definita
:<math>xRy\Leftrightarrow \exists n \in \mathbb{N}\ :\ x+n=y</math>
È sufficiente verificare le tre proprietà per dimostrare che <math>R</math> è una relazione d'ordine. E infatti, è l'usuale relazione d'ordine di <math>\leq</math>.
 
Se <math>x\leq y </math> oppure <math>y\leq x</math>, allora la relazione si dice di '''ordine totale''' (o lineare).
 
===Insiemi limitati===
Sia <math>(A,\leq)</math> un insieme ordinato e <math>A'\subseteq A</math> un sottoinsieme non vuoto. Allora <math>a\in A</math> si dice '''maggiorante''' di <math>A'</math> se
<center><math>a\geq b,\ \forall b\in A'</math></center>
Analogamente si dice che <math>a \in A</math> è '''minorante''' di <math>A</math> se
<center><math>a \leq b,\ \forall b \in A'</math></center>
 
Se <math>a</math> è maggiorante (minorante) ed è anche appartenete ad <math>A'</math>, allora si dice che <math>a</math> è il '''massimo''' ('''minimo''') di <math>A'</math>. Si indicano rispettivamente con
<center><math>\max A\ \ \ \ \ \min A</math></center>
 
Non tutti gli insiemi hanno massimo e minimo, ma se li hanno, essi sono unici. Dimostriamolo solo nel caso del massimo. Consigliamo di provare come esercizio a dimostrare il caso del minimo.
====Proposizione (unicità di massimo e minimo)====
{{riquadro|border=1px solid blue|contenuto=
Sia <math>(A,\leq)\neq \emptyset</math> e <math>A\subseteq B</math>. Se <math>A</math> ha massimo, allora è unico.
}}
=====Dimostrazione=====
Sia <math>m=\max A</math>. Supponiamo che esista un altro <math>m'=\max A</math>. Allora, per la definizione di massimo, si ha
:<math>m,m'\in A\ \ m\geq a\in A</math>(*) e
:<math>m'\geq a\in A</math>(**).
Siccome <math>m'</math> è un elemento di <math>A</math>, per la (*) si ha <math>m \geq m'</math>. D'altra parte, siccome anche <math>m\in A</math>, per la (**) abbiamo <math>m'\geq m\in A</math>.<br />
Allora altro non può essere che
<center><math>m=m'</math>.</center>{{endproof}}
===Estremo superiore e inferiore===
Si dice '''estremo superiore''' il più piccolo dei maggioranti ed '''estremo inferiore''' il più grande dei minoranti. In altri termini:
<center><math>\sup A = \min \{x \geq a,\ \forall a\in A\} </math><br /><math>\inf A = \max \{ x \leq a,\ \forall a\in A\}</math></center>
 
Anche per l'estremo superiore e inferiore, se esistono sono unici. Non tutti gli insiemi però hanno tali estremi, perché non tutti gli insiemi hanno un insieme dei maggioranti o minoranti (e dunque non ha senso quanto scritto appena sopra).
 
Vediamo ora alcuni esempi di quello che abbiamo visto finora.
====Esempi====
1. Sia <math>A=\{x\in \mathbb{Q}\ :\ 0\leq x < 1\} </math>. Studiamo un po' questo insieme.
:<math>A</math> è l'insieme dei numeri razionali non negativi e più piccoli di 1. Innanzitutto notiamo che, da quello che abbiamo appena detto, tutti gli elementi dell'insieme sono più piccoli di 1 e quindi, equivalentemente, 1 è un maggiorante. Gli elementi di <math>A</math> sono perà <span style="text-decoration: underline">tutti</span> quei razionali <span style="text-decoration: underline">strettamente </span> più piccoli 1, dunque 1 è il minore tra i maggioranti perché se <math>\lambda</math> fosse un maggiorante e fosse minore di 1, allora si avrebbe che <math>\lambda \geq x \in A</math> pur essende stesso un elemento di <math>A</math> e questo non è possibile perché possiamo sempre trovare un altro numero razionale <math>y\in \mathbb{Q}\ :\ x<y<1,\ \forall x \in \mathbb{Q}</math>. Dunque un <math>\lambda</math> siffatto non è un maggiorante e dunque <math>\sup A = 1</math>.<br />
:Osserviamo anche che gli elementi di <math>A</math> sono tutti maggiori uguale di 0 ma <math>0 \in A</math> e questo equivale alla definizione di minimo. Dunque <math>0 = \min A</math>.
 
Se un insieme ordinato <math>A</math> ha maggioranti, tale insieme si dice '''superiormente limitato'''. Analogamente si dice '''inferiormente limitato ''' se esistono minoranti.
 
==Completezza di un insieme==
Un insieme ordinato <math>A</math> si dice '''completo''' se ogni suo sottoinsieme superiormente limitato ha estremo superiore in <math>A</math>.
 
====Proposizione (esistenza dell'estremo inferiore in un insieme completo)====
{{riquadro|border=1px solid blue|contenuto=
Sia <math>(\mathbb{I},\leq)</math> completo e <math>A\subseteq \mathbb{I},\ A \neq \emptyset</math>. Allora <math>A</math> ha estremo inferiore in <math>\mathbb{I}</math>.
}}
=====Dimostrazione=====
<math>A</math> è inferiormente limitato per ipotesi, dunque certamente esiste in <math>\mathbb{I}</math> l'insieme dei minoranti di <math>A</math>
<center><math>M=\{m \leq a,\ \forall a \in A\}</math>.</center> Osserviamo anche l'inverso, cioè che ogni elemento di <math>A</math> è maggiorante di <math>M</math>, dunque <math>M</math> ha estremo superiore in <math>\mathbb{I}</math> (perché, per ipotesi, <math>\mathbb{I}</math> è completo). Sia <math>\lambda = \sup M</math>. <br /> Ogni elemento di <math>A</math> è più grande di ogni elemento di <math>M</math> ma anche <math>a \geq \lambda,\ \forall a\in A</math> dato che <math>\lambda</math> è il più piccolo tra i maggioranti di <math>M</math>.<br /> Ma allora <math>\lambda \in M</math> e dunque <math>\lambda = \max M</math>. Infine, essendo <math>\lambda</math> il massimo dei minoranti di <math>A</math>, è per definizione l'estremo inferiore di <math>A</math>. {{endproof}}
 
{{cassetto|titolo=Esercizio: L'insieme dei numeri razionali non è completo|testo=
Dimostriamo che <math>(\mathbb{Q},\leq)</math> non è completo, quindi che esistono sottoinsiemi superiormente limitati ma che non hanno estremo superiore. <small>(d'ora in avanti indicheremo con <math>\mathbb{Q}</math> l'insieme <math>(\mathbb{Q},\leq)</math></small>.
 
Per giungere al nostro scopo, dimostriamo che non è vero che <math>\mathbb{Q}</math> è completo; dunque forniamo un controesempio.<br />Consideriamo
<center><math>R=\{x\in \mathbb{Q}\ :\ x>0,\ x^2<2\}</math></center>
 
<math>R</math> non è ovviamente vuoto ed ha dei maggioranti (ad esempio 2 è un maggiorante, visto che <math>2^2 = 4 > 2 \Rightarrow 2 > x,\forall x\in R</math>). Proviamo ora che non esiste l'estremo superiore di questo insieme, cioè che non esiste un <math>m\in \mathbb{Q}</math> il minore di tutti i maggioranti di <math>R</math>.
 
Ragioniamo per assurdo e supponiamo che <math>m=\sup R</math> esista.
* Se <math>m^2<2</math>, allora <math>m \in R</math>. Però esiste certamente <math>\varepsilon \in \mathbb{Q}</math> tale che <math>(m+\varepsilon)^2<2</math>. <br />Infatti <math>\mathbb{Q}</math> è un insieme '''denso''', dunque tra due razionali esiste sempre un altro razionale; in questo caso se <math>2 = m+\alpha</math>, si ha <math>0 < \varepsilon < \alpha </math> e dunque <math>m+\varepsilon < m+\alpha = 2</math>.
:Ma allora <math>m\in R</math> e <math>m+\varepsilon \in R</math> e da qui si ottiene che in <math>R</math> c'è un valore più grande di <math>m</math> e questo contraddice l'ipotesi che <math>m^2<2</math>.
 
* Se <math>m^2=2</math>, possiamo scrivere anche <math>m=\frac{p}{q}</math> (con <math>p,q</math> primi tra loro) e quindi <math>\frac{p^2}{q^2}=2</math>. Da qui <math>p^2=2q^2</math> e il fatto che il secondo membro si pari, ci dice che <math>p^2</math> è pari e dunque lo è anche <math>p</math>. Allora possiamo scrivere il tutto come <math>4y^2=2q^2</math> (con <math>p=2y</math>) ed equivalentemente <math>2y=^2=q^2</math>. Per lo stesso ragionamento di prima, anche <math>q</math> è pari e questa è una contraddizione perché avevamo supposto <math>p,q</math> primi tra loro!
 
:<small>Questa è anche la prova classica che esistono numeri non razionali.</small>
 
*Infine, se <math>m^2>2</math>, allora esiste certamente (per lo stesso criterio del punto 1) un <math>\varepsilon \in \mathbb{Q}</math> tale che <math>(m-\varepsilon)^2 > 2</math>. Ma <math>x^2<(m-\varepsilon)^2</math> e siccome è tutta roba positiva, <math>x<m-\varepsilon</math> e dunque <math>m-\varepsilon</math> è un maggiorante di <math>R</math> e abbiamo finito, perché questo contraddice l'ipotesi che <math>m</math> sia il più piccolo dei maggioranti e dimostra che non può essere nemmeno <math>m^2>2</math>
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