Mercantilismo: differenze tra le versioni

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Il mercantilismo si inserisce in quel periodo storico che va dal 1600 circa fino all'avvento dell'economia politica classica, in un contesto di nascita dall'economia capitalistica e, soprattutto, dell'avvento del potere della borghesia nei confronti della vecchia aristocrazia feudale. Il mercantilismo infatti, più che ''scienza economica'' inteso come corpus astratto di modelli teorici validi universalmente, rappresenta ''l'arte dell'economia'' di quel contesto storico ben definito: '''l'era dei mercanti''', un periodo durante il quale l'attività economica prende il sopravvento ai controlli morali, e gli scambi (rapporti tra cose) prendono il sopravvento sulle usanze e le tradizioni (rapporti tra uomini). Qui, dove nasce la forma embrionale del capitale, il capitale commerciale, nascerebbe quello che Marx chiamerà il ''feticismo'' delle merci, dove tutto diviene rapporto di cose: terra, strumenti di lavoro e persino il lavoro che, trasformandosi in merce soggetta a compravendita, diviene mera ''forza-lavoro''.
 
L'economia di quei tempi non era affatto "accademizzata" o considerata come una scienza oggetto di studio anche a livello puro e astratto, bensì le teorie economiche dei mercantilisti altro non erano che "trattati" da loro stessi scritti sulle questioni di affari che a loro più interessavano e che più li coinvolgeva. La loro idea era che la ricchezza materiale del mondo fosse '''fissa''' (continua...)
Il '''Mercantilismo''' fu una [[w:politica economica]] che prevalse in [[w:Europa]] dal [[w:XVI secolo|XVI]] al XVIII secolo, basata sul concetto che la potenza di una nazione sia accresciuta dalla prevalenza delle esportazioni sulle importazioni. Nelle società europee di quei secoli, dietro gli aspetti di uniformità del mercantilismo, furono attuate differenti politiche a seconda della specializzazione economica naturale (agricola, manifatturiera, commerciale) e all'idea di ricchezza (oro, popolazione, bilancia commerciale).
 
Benché la battaglia intellettuale sia stata vinta dal [[w:liberismo]] già nella prima metà del XIX secolo, il mercantilismo si è dimostrato una forza persistente nel campo della politica economica, anche sotto il nome di [[w:protezionismo]]. Alcuni sostengono che anche oggi, mentre le dichiarazioni ufficiali si ispirano al liberismo, i comportamenti concreti dei paesi economicamente più sviluppati siano piuttosto mercantilisti. Specularmente, alcune critiche [[no-global]] (o più precisamente [[w:new-global]]) sono di fatto più anti-mercantiliste che anti-liberiste.
 
Gli economisti mercantilisti furono pensatori non sistematici, ragione non ultima della vittoria intellettuale dei successivi economisti liberisti, che attribuirono loro questo nome. Fra i principali pensatori del mercantilismo, diffuso in tutta [[w:Europa]], si ricordano:
* gli italiani [[w:Giovanni Botero]], [[w:Bernardo Davanzati]] e [[w:Antonio Serra (economista)|Antonio Serra]]; nel XVIII secolo [[w:Ferdinando Galiani]];
* i francesi [[w:Jean Bodin]], [[w:Antoine de Montchrétien]] e [[w:Jean-Baptiste Colbert]];
* l'anglo-francese [[w:John Law]];
* i britannici [[w:Josiah Child]], [[w:Charles Davenant]], [[w:Gerard de Malynes]], [[w:Edward Misselden]], [[w:Thomas Mun]], [[w:William Petty]]; nel XVIII secolo [[w:James Steuart]];
* l'anglo-olandese [[w:Bernard de Mandeville]], autore della [[w:Favola delle Api]];
* l'americano [[w:Alexander Hamilton]] (nel XVIII secolo).
Il mercantilismo tedesco trattò soprattutto problemi fiscali e amministrativi ed è noto anche sotto il nome di [[w:cameralismo]].
 
== La riflessione economica dei mercantilisti ==
Il mercante, svincolata la propria condotta dalla [[w:morale]] comune, opera nel mondo secondo criteri razionali e consapevoli, dimostrando le proprie funzioni di commerciante, imprenditore, banchiere.
L'attività del mercante si esplica in società fondate economicamente sul sistema agricolo ma in cui c'è una stretta connessione tra attività economica e Stato; i mercanti operano accrescendo la ricchezza e il prestigio propri e dello Stato, mentre quest'ultimo garantisce la stabilità, l'ordine pubblico, l'allargamento del mercato attraverso la politica di conquiste coloniali.
L'economia è dunque finalizzata all'interesse dello Stato, il quale a sua volta rappresenta un mezzo a disposizione dell'economia mercantile, grazie alle politiche di [[w:crescita economica]] e di espansione promosse ed alla capacità del mercante di inserirsi in questo contesto..