Materia:Architetture degli elaboratori: differenze tra le versioni

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== Introduzione al corso di Architetture ==
Prima di parlare in maniera dettagliata di come sia fatta l'architettura a livelli che vogliamo studiare ` necessario fare una introduzione storica. I computer non esistono da sempre. Il primo che uomo che abbia realizzato un computer è il francese [[w:it:Blaise_Pascal|Blaise Pascal]] (nel cui onore é stato battezzato un linguaggio di qualche tempo fa..) che nel 1642 - a soli 19 anni - progettò e realizzò un meccanismo di contabilità. Era un aggeggio completamente meccanico; un computer a manovella!! Le sole operazioni che era in grado di compiere erano addizione e sottrazione. Passaronon 30 anni prima che [[Leibniz]] aggiungesse a quella macchina le operazioni moltiplicazione e divisione che costruirono la prima vera calcolatrice del mondo. Trecento anni fa..
 
Nulla successe poi per quasi 150 anni..
 
Quando un giorno un tizio di nome [[w:it:Charles_Babbage|Babbage]] dall'Univesità di Cambrige creò 'difference engine' un dispositivo meccanico che come quello di Pascal poteva soltanto sottrarre e addizionare. Esso venne utilizzato per la navigazione marittima.
 
La cosa più interessante del 'difference engine' era il suo modo di produrre output. Esso stampava su un disco (non un vinile!!) grazie all'ausilio di una punta in ferro. Era pertanto in grado di produrre dischi perforati che potevano anche essere re-introdotti nell'elaboratore.
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Questo dispositivo é stato il primo dispositivo programmabile!!
E contrariamente a quello che la presunzione maschile induce a pensare, il primo hacker fu donna! [[w:it:Ada_Lovelace|Ada Augusta Lovelace]] (figlia di un [[w:it:Lord_Byron|poeta famoso]]). In suo onore un moderno linguaggio di programmazione ha preso il suo nome.
 
 
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Questi gli inizi.
 
Poi negli anni '30 (1930) un tedesco di nome [[w:it:Konrad_Zuse|Konrad Zuse]] costruì una macchina computazionale automatica utilizzando dispositivi elettromagnetici. Questi suoi studi, non di certo finanziati dal governo, vennero considerati di secondo piano rispetto alla guerra che stava per iniziare.. Ci si aspettava (in Germania) che la guerra finisse presto e, vincitori, si sarebbe potuto sviluppare il progetto. Così non fù. Il progetto di Zuse fu vittima dei bombardamenti e non influenzò in modo utile le macchine che vennero dopo. Nonostante tutto é necessario menzionarlo, in quanto anche le sue idee erano innovative.
 
Diversi furono gli studiosi che si cimentarono nell'evoluzione di questi dispositivi calcolatori. Tra questi spicca Howard Aiken che nel 1944 all'Università di Harvard presentò Mark I, una macchina in grado di gestire 72 parole di 23 digits ciascuna. Era in grado di svolgere una operazione (istruzione) in 6 secondi circa.
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Il suo successore: EDVAC (Electronic Discrete Variable Automatic Computer).
 
Dal progetto ENIAC un professore del Princeton's Institute od Advanced Studies noto col nome di [[w:it:John_von_Neumann|John Von Neumann]] creò un progetto che é rimasto ai giorni nostri, e dal quale inizieremo a discutere il nostro corso..
 
Egli descrisse [[w:it:Architettura_di_von_Neumann|una architettura di nome IAS]] che poteva essere generalizzata per la costruzione di questi dispositivi. Vennero introdotti nel discorso congegni come un accumulatore, una memoria, una unità di controllo, dispositivi di input e di output.
 
Nel nostro excursus storico appare una Azienda che inizialmente costruiva carte meccaniche scrivibili (schede perforabili): IBM. Gli interessi di IBM nei calcolatori era molto leggero, fino ad arrivare al 1953 quando produsse 701.
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=== Terza Generazione (1965-1980) ===
Correva l'anno 1958 quando [[w:it:Robert_Noyce|Robert Noyce]] riuscì a sistemare diversi transistors in un'unica unità chiamata : CHIP.
 
Questo permetteva di costruire computers di dimensioni ristrette, più veloci dei loro predecessori e nello stesso tempo meno cari. Questa terza generazione di computers produsse il primo dei problemi che riscontriamo al giorno d'oggi e che è il collo di bottiglia che ci impedisce di evolvere in modo esponenziale: la retro-compatibilità.