Utente:Galessandroni/Project management: differenze tra le versioni

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Il '''project management''', come dice la parola stessa disciplina tutte le fasi della progettazione al fini di minimizzare i costi e massimizzare l'efficienza del ciclo produttivo. Sembra banale, ma è un imperativo categorico di ogni azienda.
 
Il '''project management''', come dice la parola stessa disciplina tutte le fasi della progettazione al fini di minimizzare i costi e massimizzare l'efficienza del ciclo produttivo. Sembra banale, ma è un imperativo categorico di ogni azienda. Secondo una guida internazionale molto nota, il ''Project Management Body of Knowledge''<ref>{{Cita libro|wkautore=Project Management Institute|nome=|cognome=Project Management Institute|titolo=Guida Al Project Management Body of Knowledge|edizione=3|anno=2003|editore=Project Management Institute|città=|isbn=1-930699-22-0}}</ref>, il ''project management è l'applicazione di conoscenze, attitudini, strumenti e tecniche alle attività di un progetto al fine di conseguirne gli obiettivi''.
 
Pertanto, un tecnico non può definirsi tale se non padroneggia questa disciplina. Per studiarla è bene partire dalle basi.
== Storia ==
Contrariamente al suo nome, che fa pensare a qualcosa di moderno, la gestione della progettazione ha basi e origini antichissime. Diversamente non sarebbe possibile ammirare i capolavori delle antiche dinastie se, come guida, non ci fossero state persone capaci di dirigere e organizzare i lavori, massimizzando l'efficacia e l'efficienza.
 
Di seguito alcuni esempi, ma l'elenco potrebbe continuare a dismisura.
 
Fondamenti della cultura del ''project management'' possono essere riscontrati sin dai tempi remoti presso numerose civiltà anche geograficamente distanti tra loro. Le piramidi egizie (a titolo di esempio, alla piramide di Cheope lavorarono {{Formatnum:100000}} uomini per 20 anni), il Colosseo (eretto in 10 anni) e i grandi acquedotti romani, rimangono testimonianze concrete di progetti che non avrebbero potuto essere sviluppati in assenza di una buona cultura nel campo del ''project management''.
 
=== La Grande Muraglia Cinese ===
Quest'opera, consiste in una lunghissima serie di mura situate nell'odierna Cina. Fu costruita a partire dal 215 a.C. circa per volere dell'imperatore Qin Shi Huang e - fino a tempi recenti - è stato difficile stimarne la lunghezza esatta. Fino a poco tempo fa, veniva considerata 6 350 chilometri con altezze variabili. Dalle misurazioni effettuate nel 2012 con più recenti strumentazioni tecnologiche (raggi infrarossi, GPS), la Grande Muraglia risulterebbe lunga 8 850 km (di cui circa 350 km di trincee e circa 2 250 km di difese naturali), con uno sviluppo complessivo di 21 196 chilometri misurandone tutte le ramificazioni, circa 2 500 in più di quelli stimati.<ref>{{cita web|url=http://www.chinadaily.com.cn/cndy/2009-04/20/content_7692926.htm|titolo=Great Wall stretches far longer|editore=China Daily|data=20 aprile 2009|lingua=en|accesso=20 aprile 2009}}</ref>
 
La Grande Muraglia Cinese è un'opera costruita lungo i secoli e sul numero di persone impiegate per la sua costruzione (e ricostruzione) esistono solo stime.<gallery mode="packed-hover" widths="200" perrow="4">
File:The Great Wall-Badaling-2004d.jpg|alt=La Grande Muraglia Cinese|La Grande Muraglia Cinese
File:Noel 2005 Pékin 031 muraille de chine Mutianyu.jpg|alt=Aspetto architettonico della muraglia|Aspetto architettonico della muraglia
File:20090529 Great Wall 8185.jpg|alt=Un'area delle sezioni della Grande Muraglia a Jinshanling|Un'area delle sezioni della Grande Muraglia a Jinshanling
File:The Great wall - by Hao Wei.jpg|alt=Vista della Grande Muraglia|Vista della Grande Muraglia
</gallery>A tal proposito, quando qualcuno dice che la Grande Muraglia è visibile a occhio nudo dalla Luna mente. Questo perché - sebbene la sua lunghezza sia circa novemila chilometri, il suo spessore è circa venti metri: impercettibile persino nelle giornate più limpide dallo spazio (nella ISS che orbita a 160 km dal suolo), figurarsi dalla Luna a {{Formatnum:380000}} km di distanza.
 
=== Il ponte di Giulio Cesare sul Reno ===
 
{{Quote|Cesare, per le ragioni che ho menzionato, decretò di attraversare il Reno, ma pensava che l’attraversamento via nave non fosse abbastanza sicuro e non degno di sé e del popolo romano. Perciò, sebbene fosse estremamente difficile erigere un ponte, per via dell’ampiezza e la profondità del fiume come della rapidità delle correnti, pensò che doveva perlomeno tentare, oppure che l’esercito dovesse rinunciare all’impresa. Sviluppo il ''project management'' di questo ponte. Ogni due piedi, univa due tronchi alla volta, leggermente affilati nella parte terminale, ma non perpendicolari come nelle palafitte, disposti obliquamente e di lunghezza dipendente dalla profondità del fiume, del diametro di un piede e mezzo; successivamente, tramite battipali, questi venivano ancorati sul fondo del fiume, così che l'inclinatura fosse rivolta al verso della corrente; al di sotto di quaranta passi, di fronte ai primi assi, se ne posavano altri, anch'essi legati a coppie, ma con inclinazione contraria alla corrente del fiume. Nell'interstizio trovano spazio pali spessi due piedi, come la distanza delle coppie di travi, che, ancorati tramite due arpioni, impediscono che le cime si tocchino. Pertanto, essendo poggiato tramite travi separate e in direzione opposta, il ponte risulta strutturalmente stabile e tale da reggere naturalmente con maggior robustezza all'aumentare dell'impetuosità delle correnti. Su questi pali, lungo il senso orizzontale, venivano disposte altre travi su cui potevano essere poggiate tavole e vimini; per di più, a valle, venivano disposti obliquamente, dei pali il cui scopo era fornire maggior resistenza alla corrente impetuosa; altrettante travi si disponevano a monte, vicine al ponte, per fermare i tentativi di distruggere l'erezione del ponte a opera dei barbari, con assalti tramite tronchi o navi: gli impatti sarebbero stati ammortizzati limitando gli eventuali danni al ponte.|Commentarii de bello Gallico, Liber IV (17)|Caesar his de causis quas commemoravi Rhenum transire decrevat; sed navibus transire neque satis tutum esse arbitrabatur neque suae neque populi Romani dignitatis esse statuebat. Itaque, etsi summa difficultas faciendi pontis proponebatur propter latitudinem, rapiditatem altitudinemque fluminis, tamen id sibi contendendum aut aliter non traducendum exercitum existimabat. Rationem pontis hanc instituit. Tigna bina sesquipedalia. paulum ab imo praeacuta dimensa ad altitudinem fluminis intervallo pedum duorum inter se iungebat. Haec cum machinationibus immissa in flumen defixerat fistucisque adegerat, non sublicae modo derecte ad perpendiculum, sed prone ac fastigate, ut secundum naturam fluminis procumberent, iis item contraria duo ad eundem modum iuncta intervallo pedum quadragenum ab inferiore parte contra vim atque impetu fluminis conversa statuebat. Haec utraque insuper bipedalibus trabibus immissis, quantum eorum tignorum iunctura distabat, binis utrimque fibulis ab extrema parte distinebantur; quibus disclusis atque in contrariam partem revinctis, tanta erat operis firmitudo atque ea rerum natura ut, quo maior vis aquae se incitavisset, hoc artius inligata tenerentur. Haec derecta materia iniecta contexebantur ac longuriis cratibusque consternebantur; ac nihilo setius sublicae et ad inferiorem partem fluminis oblique agebantur, quae pro ariete subiectae et cum omni opere coniunctae vim fluminis exciperent, et aliae item supra pontem mediocri spatio, ut, si arborum trunci sive naves deiciendi operis causa essent a barbaris missae, his defensoribus earum rerum vis minueretur neu ponti nocerent.||lingua=la|lingua2=it}}
[[File:Il_ponte_di_Cesare_sul_Reno.jpg|alt=Il ponte di Cesare sul Reno|centro|miniatura|600x600px|Il ponte di Cesare sul Reno]]
 
== Note ==
<references />