Utente:Galessandroni/Project management: differenze tra le versioni

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Il ponte di Cesare sul Reno
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Pertanto, un tecnico non può definirsi tale se non padroneggia questa disciplina. Per studiarla è bene partire dalle basi.
== Storia ==
=== Il ponte di Giulio Cesare sul Reno ===
 
{{Quote|Cesare, per le ragioni che ho menzionato, decretò di attraversare il Reno, ma pensava che l’attraversamento via nave non fosse abbastanza sicuro e non degno di sé e del popolo romano. Perciò, sebbene fosse estremamente difficile erigere un ponte, per via dell’ampiezza e la profondità del fiume come della rapidità delle correnti, pensò che doveva perlomeno tentare, oppure che l’esercito dovesse rinunciare all’impresa. Sviluppo il ''project management'' di questo ponte. Ogni due piedi, univa due tronchi alla volta, leggermente affilati nella parte terminale, ma non perpendicolari come nelle palafitte, disposti obliquamente e di lunghezza dipendente dalla profondità del fiume, del diametro di un piede e mezzo; successivamente, tramite battipali, questi venivano ancorati sul fondo del fiume, così che l'inclinatura fosse rivolta al verso della corrente; al di sotto di quaranta passi, di fronte ai primi assi, se ne posavano altri, anch'essi legati a coppie, ma con inclinazione contraria alla corrente del fiume. Nell'interstizio trovano spazio pali spessi due piedi, come la distanza delle coppie di travi, che, ancorati tramite due arpioni, impediscono che le cime si tocchino. Pertanto, essendo poggiato tramite travi separate e in direzione opposta, il ponte risulta strutturalmente stabile e tale da reggere naturalmente con maggior robustezza all'aumentare dell'impetuosità delle correnti. Su questi pali, lungo il senso orizzontale, venivano disposte altre travi su cui potevano essere poggiate tavole e vimini; per di più, a valle, venivano disposti obliquamente, dei pali il cui scopo era fornire maggior resistenza alla corrente impetuosa; altrettante travi si disponevano a monte, vicine al ponte, per fermare i tentativi di distruggere l'erezione del ponte a opera dei barbari, con assalti tramite tronchi o navi: gli impatti sarebbero stati ammortizzati limitando gli eventuali danni al ponte.|Commentarii de bello Gallico, Liber IV (17)|Caesar his de causis quas commemoravi Rhenum transire decrevat; sed navibus transire neque satis tutum esse arbitrabatur neque suae neque populi Romani dignitatis esse statuebat. Itaque, etsi summa difficultas faciendi pontis proponebatur propter latitudinem, rapiditatem altitudinemque fluminis, tamen id sibi contendendum aut aliter non traducendum exercitum existimabat. Rationem pontis hanc instituit. Tigna bina sesquipedalia. paulum ab imo praeacuta dimensa ad altitudinem fluminis intervallo pedum duorum inter se iungebat. Haec cum machinationibus immissa in flumen defixerat fistucisque adegerat, non sublicae modo derecte ad perpendiculum, sed prone ac fastigate, ut secundum naturam fluminis procumberent, iis item contraria duo ad eundem modum iuncta intervallo pedum quadragenum ab inferiore parte contra vim atque impetu fluminis conversa statuebat. Haec utraque insuper bipedalibus trabibus immissis, quantum eorum tignorum iunctura distabat, binis utrimque fibulis ab extrema parte distinebantur; quibus disclusis atque in contrariam partem revinctis, tanta erat operis firmitudo atque ea rerum natura ut, quo maior vis aquae se incitavisset, hoc artius inligata tenerentur. Haec derecta materia iniecta contexebantur ac longuriis cratibusque consternebantur; ac nihilo setius sublicae et ad inferiorem partem fluminis oblique agebantur, quae pro ariete subiectae et cum omni opere coniunctae vim fluminis exciperent, et aliae item supra pontem mediocri spatio, ut, si arborum trunci sive naves deiciendi operis causa essent a barbaris missae, his defensoribus earum rerum vis minueretur neu ponti nocerent.||lingua=la|lingua2=it}}