La Veneranda Fabbrica del Duomo: differenze tra le versioni

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La cattedrale di Milano fu costruita infatti utilizzando il caratteristico marmo di Candoglia, dalla delicata cromia bianco rosata, estratto dalle omonime cave, situate a monte della frazione di [[w:Candoglia|Candoglia]], sulla sinistra del fiume [[w:Toce|Toce]], all'imboccatura della [[w:Val d'Ossola|Val d'Ossola]]. 
 
In seguito alle disposizioni di Gian Galeazzo Visconti per la costruzione della cattedrale si sostituì il cotto, materiale usuale per l'edilizia a Milano, con il marmo. A questo scopo, il 24 ottobre 1387, concesse il diritto di escavazione alla Fabbrica del Duomo e il diritto al trasporto gratuito del marmo fino a Milano. Il materiale giungeva in città percorrendo le vie d'acqua, prima sul fiume Toce fino al [[w:Lago Maggiore|Lago Maggiore]], il [[w:Ticino (fiume)|Ticino]], il [[w:Naviglio Grande|Naviglio Grande]], per giungere in fineinfine all'interno della città, fino alla darsena di S. Eustorgio. Attraverso un sistema di chiuse e di canali minori, i barconi arrivavano al Laghetto di S. Stefano, oggi ricordato dalla moderna toponomastica dalla Via Laghetto, a poche centinaia di metri dal cantiere della cattedrale. I barcaioli, per non pagare il dazio, esponevano l'acronimo A.U.F, abbreviazione per "''[[w:ad usum fabricae|ad usum fabricae]]''", che in latino significa ad uso della Fabbrica. 
 
Oggi, diversamente da quando avveniva in passato, quando il marmo era lavorato con strumenti di ferro, picconi e palanchini, gli operai hanno a disposizione tecnologie avanzate che permettono una più rapida ed efficace estrazione del marmo<ref>{{Cita libro|autore = C. Ferrari da Passano|titolo = Le sorgenti del Duomo: nel VI centenario delle cave di Candoglia 1387-1987|anno = 1986|editore = Motta|città = Milano}}</ref>.