La Rappresentanza Politica e i Partiti Politici: differenze tra le versioni

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== La Rappresentanza Politica ==
 
La '''Rappresentanza Politica''' nell'accezione moderna, significa che qualcuno fa vivere in un determinato ambito qualcosa che effettivamente non c'è; non presuppone l'esistenza di un rapporto tra rappresentanterappresentato e rappresentatorappresentante, chedove quest'ultimo è in una situazione di autonomiapotere autonomo rispetto al primo. La rappresentanza politica è il mezzo tecnico attraverso cui si forma un'istituzione che agisce nell'interesse generale, mentre in diritto è l'istituto secondo cui una persona rappresentante agisce in nome e per conto di un'altra rappresentata.
 
È bene distinguere tra:
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* Rappresentazione: in cui vi è un elemento che non esiste.
 
Essa ha avuto origine nei parlamenti medievali sopravvissuti all'assolutismo, quando vedeva coinvolti tre soggetti: "corpi" (espressione dei diversi ceti in cui si articolava la società), rappresentanti e Re. Si poteva parlare di una rappresentanza di interessi perché i rappresentanti dovevano esprimere la volontà ed agire negli interessi particolari dei ceti che li avevano designati davanti al Sovrano, non essendoci altro modo per interloquirvi.
La Rappresentanza è un concetto molto usato in diritto. Anche il Diritto privato prevede la rappresenta di colui che agisce per nome e per conto di uno che gli dà incarico (mandato). In questo caso il mandato è imperativo cioè colui che lo ha DEVE agire secondo lo stesso.
La designazione avveniva per mandato imperativo, un atto di volontà che imponeva un'azione, e stabiliva un rapporto diretto tra rappresentante e rappresentato.
 
Nello Stato liberale la rappresentanza politica, invece, non era già più basata sui ceti medi; eliminati questi e considerati tutti i cittadini eguali dinanzi alla legge, i rappresentanti divennero espressione dell'intera Nazione e dei suoi interessi. Erano però eletti dai soli cittadini attivi, ossia coloro che godevano dei presupposti di censo e capacità, rispettando così il suffragio ristretto e la nozione di Stato monoclasse.
Il mandato, invece, sul piano politico il mandato ha origine nel Medioevo con una rappresentanza di interessi tra tre soggetti: corporazioni, rappresentanti e Re. In questo caso il mandato era vincolante.
 
Nelle democrazie pluraliste, invece, il potere politico si basa sul consenso dei governati (del popolo), per cui i parlamentari cercano di ottenerlo agendo come richiesto dai loro elettori. Solo così vengono investiti della responsabilità politica e, per quanto autonomi, gli elettori hanno il potere di valutarne l'operato: in caso di giudizio positivo, confermano loro la carica, ed in caso di giudizio negativo, li sanzionano sottraendogliela.
Nello Stato liberale la rappresentanza politica, invece, non è più fondata dai ceti medi. Nel senso che il rappresentante non è vece del popolo ma della nazione. Egli opera negli interessi della nazione. Erano eletti dai soli cittadini attivi cioè coloro che vivevano la vita politica e principalmente le classi agiate e nel loro compito di rappresentanza non rappresentavano gli interessi delle circoscrizioni dove erano stati eletti ma dell'intera nazione.
Nelle democrazie pluraliste, invece, il potere politico si basa sul consenso dei governati (del popolo) che investono i governanti della responsabilità politica (i titolari del potere rispondono del modoTuttavia in cuiuno loStato esercitanobasato aglisui elettoripluralismi, che in caso di giudizio negativo gli tolgono il potere alle elezioni successive). Ma è evidente che i numerosi interessi che si riflettevano nei molteplici gruppi parlamentari rendevano problematica la governabilità: problema risolto combinando le due accezioni del termine rappresentanza (rapporto tra eletto ed elettore e autonomia dell'eletto); sine sono creatiderivati così:
 
*lo Stato dei partiti, inbasato cuisulla idoppia virtù dei partiti. I partiti sociali di integrazione da un lato assicurano il collegamento stabile con l'elettorato,gli elettori e ildall'altro trascendono dagli interessi particolari in nome dell'ideologia del partito. L'inevitabile reintroduzione del mandato imperativo, questa volta partitico (vincolofaceva delle istruzioniche ricevutei dagliparlamentari elettori,rispettassero allale lucesintesi dell'ideologiapolitiche deloperate partito)dai partiti, ma è oggi in crisi perché non più ideologicamente collegati al popolo;
Nelle democrazie pluraliste, invece, il potere politico si basa sul consenso dei governati (del popolo) che investono i governanti della responsabilità politica (i titolari del potere rispondono del modo in cui lo esercitano agli elettori, che in caso di giudizio negativo gli tolgono il potere alle elezioni successive). Ma è evidente che i numerosi interessi che si riflettevano nei molteplici gruppi parlamentari rendevano problematica la governabilità: problema risolto combinando le due accezioni del termine rappresentanza (rapporto tra eletto ed elettore e autonomia dell'eletto); si sono creati così:
*il rafforzamento del Governo e l'investitura diretta del suo capo, in modo che il Parlamento è sede della rappresentanza come rapporto, mentre il Governo trascende dagli interessi particolari per comporli nell'interesse nazionale e diventa politicamente responsabile di fronte all'intero corpo elettorale; *gli assetti neocorporativi, nei quali si riscopre la rappresentanza degli interessi (ciascun rappresentante agisce nell'interesse del soggetto rappresentato, mandato imperativo), che si affiancano invero ai partiti politici e sono autonome e spontanee nella società;
*lo Stato dei partiti, in cui i partiti sociali di integrazione assicurano il collegamento stabile con l'elettorato, e il mandato imperativo partitico (vincolo delle istruzioni ricevute dagli elettori, alla luce dell'ideologia del partito), oggi in crisi perché non più ideologicamente collegati al popolo;
*il rafforzamento del Governo e l'investitura diretta del suo capo, in modo che il Parlamento è sede della rappresentanza come rapporto, mentre il Governo trascende dagli interessi particolari per comporli nell'interesse nazionale e diventa politicamente responsabile di fronte all'intero corpo elettorale; gli assetti neocorporativi, nei quali si riscopre la rappresentanza degli interessi (ciascun rappresentante agisce nell'interesse del soggetto rappresentato, mandato imperativo), che si affiancano invero ai partiti politici e sono autonome e spontanee nella società;
*la rappresentanza territoriale, seconda Camera a base territoriale; la sottrazione della decisone al circuito rappresentativo, la cura di determinati interessi viene affidata a autorità amministrative indipendenti.