La Costituzione italiana: differenze tra le versioni

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L’interpretazione conforme alle norme di grado superiore è un canone interpretativo molto accreditato in tutti i sistemi giuridici, e accolto fin dall’inizio dalla Corte costituzionale.
Quest’ultima fissa questo canone non solo per giustificare le proprie sentenze interpretative di rigetto, ma anche e non meno spesso (specie negli ultimi tempi) dichiara inammissibile la questione sottopostale se il giudice remittente non si è premurato di provare ad elaborare un’interpretazione adeguatrice e a motivare le ragioni del fallimento del suo tentativo, oppure se la Corte stessa avverte il sospetto che la questione di costituzionalità proposta tenda ad ottenere un avvalloavallo dell’interpretazione del giudice remittente contro un’altra interpretazione, senza che da ciò conseguano differenze in ordine alla difesa dei principi costituzionali.
La Corte insomma non si considera detentrice monopolista dell’interpretazione costituzionale (non può imporre al giudice una “corretta interpretazione”), ma viceversa ritiene che spetti innanzitutto al giudice ordinario interpretare la Costituzione utilizzandola come fonte dell’ordinamento.
Ne discendono due punti essenziali: