Giulio Cesare Croce (superiori): differenze tra le versioni

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Essere letterato al suo tempo significava fare vita di corte, avere dei mecenati o essere completamente autosufficienti. Croce non fu mai un letterato in senso stretto e cercava maggiormente il suo pubblico fra le persone comuni. La sua ispirazione e le sue motivazioni venivano dal basso, dal pubblico dei mercati dove a volte persone in grado di leggere compravano le sue opere, il che rende le sue opere un'importante testimonianza della sensibilità delle classi più umili dell'età barocca.
 
In una letteratura che dal Medio Evo era rimasta insensibile ed estranea ai problemi dei ceti meno abbienti, ma che anzi prendeva di mira la goffaginegoffaggine e la rusticità del "popolo", Giulio Cesare Croce mette in risalto l'astuzia ed il buon senso del contadino nei confronti dei cortigiani, in una forma di compensazione e di rivalsa rispetto alle angherie che questi era storicamente condannato a subire.
 
Morì in povertà a Bologna nel 1609.