Introduzione al Diritto Fallimentare: differenze tra le versioni

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Il diritto''Diritto fallimentareFallimentare''' è tradizionalmente quella branca del diritto che studia le procedure concorsuali, cioè la disciplina del concorso dei creditori nella ripartizione dell<nowiki>'</nowiki>attivo dell<nowiki>'</nowiki>imprenditore divenuto insolvente. L<nowiki>'</nowiki>evoluzione dell<nowiki>'</nowiki>economia moderna e l<nowiki>'</nowiki>influenza di modelli anglosassoni hanno, però, affiancato il compito di proteggere quanto di valido permane anche in una impresa in crisi ed è diventato il diritto della gestione e della risoluzione delle crisi aziendali. A fianco di essa vi è l'introduzione del concetto di ''esdebitazione'': il debitore meritevole può liberarsi di tutte le sue residue obbligazioni e tornare a pieno titolo nel mondo produttivo.
 
Essenzialmente, quindi si compone della disciplina del '''fallimento''' e di quella delle altre figure, tradizionalmente considerate minori.
 
Il diritto fallimentareEsso è tradizionalmente collocato nell'ambito del diritto privato e nell'ambito di esso, nel diritto commerciale. Tuttavia per l'ampio spazio lasciato alle norme di carattere processuale e al rilevante ruolo del tribunale fallimentare e del giudice delegato, appartiene anche al diritto pubblico.
==Collocazione del diritto fallimentare==
Il diritto fallimentare è tradizionalmente collocato nell'ambito del diritto privato e nell'ambito di esso, nel diritto commerciale. Tuttavia per l'ampio spazio lasciato alle norme di carattere processuale e al rilevante ruolo del tribunale fallimentare e del giudice delegato, appartiene anche al diritto pubblico.
 
==Fonti del diritto fallimentare==
 
Il dirittoDiritto fallimentare italianoFallimentare trova la propria regolamentazione soprattutto nel Regio Decreto 16 marzo 1942 n. 267. Per più di 60 anni le modifiche apportate riguardavano solo aspetti secondari o erano effetto degli interventi a seguito delle sentenze di incostituzionalità della Corte costituzionale.
I tanti tentativi di riforma erano naufragati nel nulla. Si era però sviluppata una normativa speciale per le grandi aziende in crisi che aveva assunto il nome di Amministrazione straordinaria che però rimaneva un istituto a parte, in cui maggiore era l<nowiki>'</nowiki>intervento del Governo.
Con il Decreto Legge 14 marzo 2005 n. 35 si è data una grande accelerata al processo di rinnovamento anche di concetti importanti dando più spazio al concordato preventivo ed attenuando persino uno dei canoni tradizionali il principio della par condicio creditorum.