Genova vista da illustri viaggiatori: differenze tra le versioni

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Quello che segue<ref>Fonte: [[Giuseppe Marcenaro]], ''Viaggio in Liguria'', [[Genova]], La Stampa SpA/Consiglio Regionale della Liguria, 1979</ref> è, dunque, uno ''spaccato'' di [[storia di Genova|storia della città]] - e dei suoi abitanti - vista ai [[raggi X]] attraverso il racconto vivo, la poesia, talvolta la cronaca, dei viaggiatori illustri che l'hanno visitata respirando l'aria dei [[caruggi]] del suo [[centro storico di Genova|centro storico]] fra [[Sottoripa (quartiere di Genova)|Sottoripa]] ed il Molo, frequentando o abitando le lussuose ville della collina di [[Albaro (quartiere di Genova)|Albaro]], passeggiando per il [[Parco dell'Acquasola]] o ammirando i sontuosi palazzi di [[Strada Nuova (Genova)|Strada Nuova]].
{{RQuote|rightcitazione|... Signora, questo desiderio - di santità - deve essere in voi come gli aranci della riviera di [[Genova]] che sono quasi tutto l'anno carichi di frutti, di fiori e di foglie ad un tempo...''|[[Francesco di Sales]], 3 maggio [[1604]]|, lettera a Jeanne de Chantal}}
 
== Turisti di buona memoria ==
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== Marmo e ardesia: i palazzi di una città "solida" ==
 
{{RQuote|leftcitazione|Genova è la città di marmo|[[Vicente Blasco Ibanez]]|<br, />''Nel paese dell'arte'', [[1896]]}}
Nella Genova dei secoli scorsi - che doveva apparire, ai visitatori che la approcciavano tanto dal mare quanto da terra, come una austera nobildonna e una inespugnabile fortezza moresca al tempo stesso - i colori dominanti erano tre: il bianco, il grigio e il nero. Il bianco dei marmi splendenti delle sue chiese e dei suoi palazzi, ma anche delle statue che adornavano cortili e scalinate delle dimore destinate a diventare storiche e che ancor oggi punteggiano il percorso che si snoda dalla piazza delle Fontane Marose fino alla [[via Balbi (Genova)|via Balbi]], passando per l'attuale [[via Garibaldi (Genova)|via Garibaldi]], già ''Via Aurea''. Il grigio delle costruzioni di solida pietra nelle quali i membri dell'oligarchia cittadina decidevano di volta in volta le [[forme di governo nella Repubblica di Genova|forme di governo]] da adottare nella [[Repubblica di Genova]]. E, infine, il nero dell'[[ardesia]], la pietra della vicina [[Val Fontanabuona]] che serviva per realizzare impenetrabili coperture e levigate scalinate. Solo qua e là facevano capolino le macchie rosse di case destinate al popolino ed edificate su semplici mattoni a vista, una forma di edilizia peraltro scarsamente usata anche nella Genova [[medioevo|medievale]].