Giacomo Leopardi/pensiero filosofico: differenze tra le versioni
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==Cenni biografici==
Tra il 1815 e il 1816 Leopardi attraversa una crisi spirituale durante la quale muta il suo pensiero, passando
A questo mutamento segue una nuova conversione, questa volta di tipo filosofico, che passa dal bello al vero, e che sfocerà poi nella celebre teoria del piacere.
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*''Giacomo Leopardi'' [http://www.bibliotecaitaliana.it/exist/bibit/browse/autore.xq?autore=Leopardi,%20Giacomo Biblioteca italiana.it]
Nel 1819 i numerosi problemi di salute lo costringono a rivedere la sua posizione, in luce sempre più pessimista; è questo il periodo in cui nascono opere come
Seguono nel 1820 ''Ad Angelo Mai'', ''La sera del dì di festa'' e ''Il sogno''
Due anni dopo Leopardi esce per la prima volta da Recanati per andare a Roma, viaggio da cui rimane profondamente deluso, anche per non essere riuscito a trovare un impiego
Nel 1824 scrive le ''Operette morali''.
Nel 1825 si reca prima a Milano (contatto con
Nel 1827 Leopardi si reca a Pisa dove compone i canti pisano-recanatesi o grandi idilli,.
Tra il ‘28 e il ‘30 è costretto a tornare a Recanati per problemi di salute e qui compone ''La quiete dopo la tempesta'' e ''Il sabato del villaggio''.
Dopo avere terminato il ''Canto notturno'' va a Firenze (1830-33) dove diventa amico di Antonio Ranieri.
Nel 1831
A settembre del 1833 va a Roma con
Nel 1835 a Napoli pubblica per la prima volta molte opere tra cui ''Il passero solitario'', ''il ciclo di Aspasia'',. (editore Starita).
Nel 1836 scrive ''La ginestra''.
Muore il 14 giugno del 1837 durante
== Pensiero filosofico==
La formazione del poeta di Recanati, intrapresa tra i primi anni del XIX secolo, ha influito sul pensiero filosofico, che sembra avviarsi verso un crescente pessimismo e infelicità cronica.
Questa sfiducia nei confronti della vita ha due cause: la prima è legata
Per quanto riguarda la prima causa, lo scoraggiamento di Leopardi si può addurre
La causa del pessimismo di Leopardi che può essere invece ricondotta alla società recanatese ottocentesca rispecchia sicuramente un ambiente chiuso, poco colto e lontano dai movimenti di avanguardia che si stavano sviluppando nel resto
A questo si aggiunga la perdita
Non va tralasciato il fatto che questo tempo, che è il periodo della [[w:Restaurazione|Restaurazione]], vede addirittura una netta contrapposizione tra nazionalismo, liberismo e romanticismo contro cosmopolitismo, assolutismo e classicismo.<ref>
===Pessimismo storico leopardiano===
La fase del pessimismo storico dura dal 1816 al 1820; questa idea si erige sulla “Teoria delle Illusioni”. Gli uomini, secondo questa dottrina di Rousseau, furono felici solo
Poi iniziarono a cercare la verità con
È la ragione che ci rende infelici e la natura si presenta come una madre maligna perché con sogni e speranze illude e nasconde la verità agli uomini suoi figli.
=== Pessimismo psicologico leopardiano===
=== Pessimismo cosmico leopardiano===
A Silvia esprime a pieno questo concetto nelle parole del poeta: ''O Natura, natura, perché non rendi poi quel che prometti allor? Perché di tanto inganni i figli tuoi? '';il poeta si domanda perché madre Natura crea questo desiderio di gloria, fama e felicità se poi rende tutto vano, allora è maligna verso i suoi figli, incurante della loro sofferenza, interessata solo a proseguire il proprio corso.
Proprio nel momento di maggiore sconforto
== Opere==
#'''Canzoni''':
##''
##''Sopra il monumento di Dante'', 1818
##''Ad Angelo Mai'', 1820
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##''Il sabato del villaggio''
##''La quiete dopo la tempesta''
##''Canto notturno di un pastore errante
#'''Satira''':
##''Palinodia al Marchese Gino Capponi'', 1835
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=== Canzoni (1824)===
==== ''Ad Angelo Mai''====
Questa canzone esprime gli interrogativi di Leopardi; è una canzone specimen <ref>
È il dialogo tra Leopardi e gli autori della tradizione e tra il poeta stesso e
[[s:
Leopardi coglie
Leopardi in questo testo è sia
Il poeta si trova in
Come fa in un momento di nebbia la voce antica dei nostri avi, muta per un tempo così prolungato, a farsi sentire? Leopardi si rivolge allora a Dante, che nonostante fosse vissuto in
Gli interrogativi
È un uomo fatto di membra fragili, soggetto a malattie e cadute; si chiede come una creatura così fragile e piccola possa concepire pensieri così grandi;
Ma nonostante tutto è un poeta che non perde mai la capacità di stupirsi, che mostra la sua speranza di piccola creatura. È meglio che sia in dubbio che sicuro del nulla; Leopardi si mostra qui come un poeta che, pur dubitante, trova sempre una via
=== Canti===
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Questa canzone è scritta nel 1828, quando il poeta si trova a Pisa in una condizione rasserenata. Ha attraversato gli anni di crisi in cui la vena poetica, che aveva dato vita alle ''Canzoni'', sembra inaridita.
In Leopardi, la poesia è voce della speranza e se manca
Negli anni pisani
È appunto nel 1828-
Questo è il motivo per cui proprio nel 1828 scrive della morte di una fanciulla caduta dieci anni prima.
È un dialogo sommesso, vibrante, affettuoso; e il poeta decide di aprirlo con se stesso.
Il tema di [[s:
Lei tesse di là dal muro e lui studia; si vede il parallelismo tramite cui sale in Leopardi la condizione di disagio e invidia con cui guardava agli altri ragazzi del paese che lo avevano involontariamente, ma inevitabilmente escluso (per la condizione sociale e fisica).
È un testo autobiografico “ti ricordi quando?” (rimembri),
Dopo
Questa poesia è un inno alla giovinezza, rappresentata appunto dalla stagione primaverile.
Prosegue il testo con una ''descriptio loci'' simile a quella de ''La sera del dì di festa'';la nitidezza della descrizione deriva dal fatto che per Leopardi è ciò che per prima vedeva da casa, vie ''dorate'' (perché il sole non è pieno), orti, luci, mari e monti.
Con
“Soavità e speranza” sono tutte rivolte al futuro affinché traggano più gioia di quanta ne ricavino da ciò che stanno realmente vivendo. È la speranza che dona senso
Anche nello [[w:Zibaldone|''Zibaldone'']] Leopardi dice: ''un uomo non può vivere senza speranza come non può vivere senza amor proprio'', la vita non è tale senza speranza e senza pietà di sé.
Il fatto che il poeta stia narrando da sopravvissuto quelle vicende, ci dice che la sua speranza è lacera, messa a durissima prova, ma sussiste. È un grido di ribellione:
Leopardi ha una cocente delusione delle aspettative di felicità, va gridando la sofferenza della dimensione
È amor vitae che agisce in lui, la speranza agisce come un argine, pur apparentemente fragile e logoro, ma resiste fino in fondo tanto da librarsi in volo in un tentativo di quiete.
Lo sconsolato constatare il suo presente nasce
La natura non è più un dolce interlocutore, ma il nemico, la minaccia con cui fare i conti. Nello ''Zibaldone'' Leopardi tende a identificare la natura con Dio, dice che è impossibile cercare di contrapporsi alla natura, perché obiettarle qualcosa è opporsi a Dio.
Qui si arriva a una crisi personale, esistenziale e religiosa,
Diventa una sorta di panteismo e così si ha per conseguenza una ribellione che non è più ribellione alle forze della natura, ma una ribellione a Dio.
La sua infelicità è dovuta al fatto di non avere un Dio padre che è anche fonte di provvidenza,
Col tramonto
Il punto seguente è molto importante perché passa dal particolare
====''Canto notturno di un pastore errante
Il poeta si immedesima in un pastore che peregrina nelle praterie
Il poeta-pastore lancia delle domande, alle quali la luna dovrebbe sapere rispondere in quanto depositaria di una saggezza superiore, che conosce le leggi regolatrici
La luna, per la sua eternità è ritenuta onnisciente, anche se alla fine si dimostra incurante del destino
Gli interrogativi iniziali, paragonano la vita del pastore a quella della luna, ripetitiva e ciclica, e si domanda a che cosa servano entrambe. In un secondo momento la vita umana viene metaforicamente paragonata a quella di un singolo che ha vissuto futilmente fino alla morte.
Il destino
==== ''Il sabato del villaggio'' ====
Questa poesia mostra i momenti che precedono un dì di festa, che si rivelano migliori della giornata stessa.
Da questo “pretesto” iniziale, il poeta approfitta per riflettere sulla vita e, ancora una volta, sulla giovinezza; si nota
Il centro del testo sta nel paragone tra
Alla fine vi è quindi
====''La quiete dopo la tempesta''====
Nei primi 24 versi viene rappresentata la situazione a Recanati dopo avere scampato il pericolo della tempesta.
Gli uccelli e la galline riprendono i loro soliti ruoli, il fiume e la natura di tutta la valle si rischiarano,
Seguono alcuni interrogativi, come usa fare Leopardi:
''Sì dolce, sì gradita
quand<nowiki>'</nowiki>è, com<nowiki>'</nowiki>or, la vita?
Quando
Quando
Il poeta esprime un concetto ripreso dalla cultura sensistico –pessimista del 700, ovvero il ''piacer figlio
Infine Leopardi parla alla natura:le chiede se è questo il grande dono che fa
=== ''Idilli''===
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Lo scenario è costituito dalla cima di un colle, caro al poeta nei suoi ricordi.
Da lì osserva il paesaggio naturale circostante, dal quale parte il suo immaginario che gli fa pensare al passato e al presente e a come il tempo trascorra in fretta. Il colle è un elemento positivo per Leopardi in quanto gli permette, oscurando la visione al di là della siepe, di vagare con
== Note ==
<References />
==Bibliografia==
*
*Neri G, ''Leopardi Giacomo'', in ''Universo, la grande enciclopedia per tutti'', Istituto Geografico De Agostini, Novara, 1965, vol. VII, 413-414
Tanoni R.
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